lunedì 21 settembre 2009

Vèri internèscional!

Siccome la radio la ascolto quasi esclusivamente lungo il tragitto casa-lavoro e ritorno (in totale un quarto d'ora al giorno o poco più), ho ascoltato per la prima volta Uprising, primo singolo estratto dal nuovo album dei Muse, oltre un mese dopo la sua uscita (il 14 luglio), pochi giorni prima dell'11 settembre, quando The Resistance è arrivato nei negozi di dischi... oltre che su iTunes, da dove l'ho scaricato io.
Uprising al primo ascolto mi ricordava un pochino troppo (e non solo a me) Call Me di Blondie, per via del riff (si dice così, giusto?) che caratterizza l'arrangiamento... ma dopo innumerevoli ascolti dell'album posso affermare che è un pezzo fantastico, come tutti quelli della tracklist, o quasi: United States Of Eurasia e le tre tracce finali (interessanti ma non proprio orecchiabili) non mi fanno impazzire, in effetti. Ma fra tutte le altre canzoni, anche se non ce n'è una che mi piaccia tanto quanto Starlight, fatico a scegliere la mia preferita: forse MK Ultra... o forse Undisclosed Desires... o forse ancora I Belong To You (anche se la parte in francese potevano risparmiarsela)... o forse la traccia che dà più o meno il titolo all'album, Resistance.
Se non riesci a resistere alla voglia di ascoltare The Resistance, ecco una buona notizia: puoi farlo semplicemente cliccando qui. A me d'altronde non resta che "studiarmi" per benino i testi, per rendermi conto di quanto sia veritiera la dichiarazione rilasciata dalla band a Vanity Fair: «Abbiamo registrato un'opera ottimistica. Un ottimismo alla Muse, chiaro: non ci sono solo luci, ma le ombre tendono a sbiadirsi». Sempre su Vanity Fair la loro musica è così descritta: «suoni forti e ridondanti, fra il metal e il melodramma, ed effetti speciali che fanno dei loro concerti quasi un'esperienza allucinatoria». Non so cosa darei per andare prima o poi a sentirli dal vivo (suoneranno sabato 21 novembre alla Futurshow Station di Bologna e venerdì 4 dicembre al Palaolimpico di Torino)... ma devo ammettere che certe espressioni mi impensieriscono un pochino! ;-)
Ieri la band britannica è stata ospite di Quelli che il calcio e..., cogliendo l'occasione per prendersi gioco alla grande della conduttrice Simona Ventura e della sua ignoranza in campo musicale, con sommo divertimento di blogger e utenti dei social network. Infatti i tre musicisti si sono esibiti palesemente in playback, scambiandosi i ruoli: il cantante Matthew Bellamy fingeva di suonare la batteria, il batterista Dominic Howard cantava e suonava la chitarra, il bassista Christopher Wolstenholme stava alla tastiera. Al termine dell'esibizione l'ignara SuperSimo si è rivolta a Dominic, credendolo il leader, e imbastendo con lui un dialogo che aveva del surreale, basato su domande memorabili del tipo «È più bella la casa del drummer (il finto batterista Matt, che abita sul lago di Como assieme alla fidanzata italiana Gaia Polloni) o la casa di George Clooney?». Manco a dirlo, la scenetta è finita su YouTube a tempo di record.


Una curiosità: giorni fa, cercando il sito dei Muse per ottenere informazioni sull'album in uscita, ho digitato www.muse.com. Mi sono così ritrovata sul sito di un'azienda specializzata nello sviluppo di software e servizi multimediali, il cui nome Muse sta per mutual serendipity. Forse come esempio di serendipità non è un granché, però è simpatico! :-) (Serendipity è pure uno dei miei film preferiti, a proposito) Soltanto dopo ho scoperto che l'indirizzo del sito ufficiale della band è muse.mu...

1 commento:

  1. Effettivamente lo scherzo fatto alla Ventura è grandioso..

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