giovedì 25 aprile 2024

Questa mattina mi son svegliata

In occasione del 25 aprile, condivido alcuni contenuti in tema con questa ricorrenza.

  • Lo storico Alessandro Barbero spiega perché è ancora giusto e doveroso festeggiare il 25 aprile.
  • Marco Manicardi alias il Many riferisce – lo fa ogni anno, ma è sempre emozionante come la  prima volta – la testimonianza di suo nonno Corrado, sopravvissuto alla feroce violenza della prigionia fascista.
  • I 99 Cosse interpretano Oltre il ponte, poesia di Italo Calvino musicata da Sergio Liberovici.
  • Il collettivo Aldo dice – un nome ispirato al telegramma diffuso il 24 aprile 1945 dal Comitato di Liberazione Nazionale – canta Ma chi ha detto che non c'è?.
  • Un video di Stefano Tartarotti e un altro di Massimiliano Loizzi, il quale prova a immaginare che mondo sarebbe se non ci fosse stata la Liberazione.
  • Si ricollega a quest'ultimo spunto il post su LinkedIn nel quale Factanza Media illustra i diritti che non avremmo senza il 25 aprile, e che oggi sono scritti nella nostra Costituzione.

Concludo con due citazioni:

  • «Quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere.»
    (Bertolt Brecht)
  • «La libertà è come l'aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare.»
    (Piero Calamandrei)

Quest'ultimo è applicabile anche ad altre cose oltre alla libertà, come mi sono resa conto a mie spese negli ultimi mesi, ahimè... :'-(

[L'immagine della "Bellaciao in ideogrammi" che apre il post è di @robgrassilli]

mercoledì 24 aprile 2024

A quando uno standard universale?

Al computer trascorro buona parte del mio tempo libero, ma una quota ancora maggiore delle ore lavorative, essendo una sviluppatrice software (mi viene una sorta di sindrome dell'impostore anche solo a pensarci... ;-) ). In quanto tale, mi tocca penare con le differenze tra i separatori dei percorsi dei file (\ in ambiente Windows, / sotto Linux e Mac)...

... con il fatto che in molti paesi – tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito, l'Australia, la Cina e l'India – come separatore decimale si utilizzi il punto anziché la virgola come in Italia e quasi tutto il resto dell'Europa (e non solo), e soprattutto con l'odioso formato della data mese/giorno/anno che a quanto pare è un'esclusiva statunitense, ma che può creare problemi a chiunque in qualche modo abbia a che fare con gli USA.

Una mappa di tutti i paesi che usano il formato di data MMGGAAAA

Proprio l'altroieri mi sono imbattuta in un post pubblicato dalla pagina di una community dedicata alla matematica, il cui intento era mostrare che questo mese ci saranno un sacco di date palindrome: anche oggi, 4/24/24. Certo, a condizione di scrivere la data come M/GG/AA!

martedì 23 aprile 2024

E 'a luna rosa mme parla 'e te...

Stasera c'è la luna piena di aprile, la cosiddetta luna rosa. Ma non è affatto vero, come si legge ad esempio su Marie Claire assieme a una serie di sproloqui su segni zodiacali & company, che «il suo colore è tinto in quel rosa che non ti aspetteresti da un cielo di aprile» (la stessa versione l'avevo letta l'altroieri su svariate altre testate online, che in seguito evidentemente sono corse ai ripari correggendo lo strafalcione). In realtà, come spiegato ad esempio su Star Walk, «questo plenilunio prende il suo nome tradizionale da un fiore selvatico, la Phlox subulata, che fiorisce in questo periodo».

Purtroppo, anche se il plenilunio è sempre un bello spettacolo, questa volta non potrò ammirarlo, perché oggi è piovuto per tutto il giorno e il cielo è ancora coperto. :-/

P.S.: La "colonna sonora" di questo post è ovviamente Luna rossa; la versione di Renzo Arbore e l'Orchestra Italiana sembra essere di gran lunga quella con il maggior numero di visualizzazioni su YouTube.

lunedì 22 aprile 2024

La nostra cara Terra, l'unica che abbiamo

In occasione dell'odierna Giornata della Terra (Earth Day), Google ha proposto un doodle animato che presenta foto aeree della bellezza naturale e della biodiversità del pianeta e ci ricorda l'importanza di proteggerlo per le generazioni future.

  • G: Isole Turks e Caicos
  • O: Parco nazionale dello Scorpion Reef, Messico
  • O: Parco nazionale del Vatnajökull, Islanda
  • G: Parco nazionale Jau, Brasile
  • L: Grande Muraglia Verde, Nigeria
  • E: Riserve naturali delle Isole Pilbara, Australia

Se ne parla anche su Il Post.

Silvia Ziche ha (ri)proposto una vignetta perfetta per l'occasione...

... e come NASA Image of the Day è stata proposta un'immagine composita del nostro magnifico e fragile pianeta in tutto il suo splendore.


domenica 21 aprile 2024

Una Rai degna del Ventennio contro le donne

Dopo ieri – sorvolando sui successivi sviluppi del caso Scurati, che come osservato da Andrea rischiano di trasformarsi in un autogol per la maggioranza di governo, vittima dell'effetto Streisand... ma volesse il cielo!!! – torno ad occuparmi della Rai. La vignetta di Andrea Bozzo qui sotto...

... mette in relazione due questioni parecchio discusse nei giorni scorsi: la puntata del TG2 Post nella quale la giornalista Antonella Boralevi e gli uomini presenti in studio hanno fatto affermazioni oserei dire deliranti sul consumo di vino da parte delle donne, e il fatto che giovedì sera a Porta a Porta, a parlare di aborto – un tema che riguarda la salute riproduttiva femminile e la libertà di scelta delle donne – e delle recenti discussioni intorno a un contestato emendamento al disegno di legge sul PNRR presentato da Fratelli d'Italia, ci fossero sei ospiti uomini e il conduttore Bruno Vespa: neppure una rappresentante del "gentil sesso".

Riguardo a quest'ultimo episodio, vale la pena di riportare il post di @sarah.malnerich per @mammadimerda.

Dalle autrici del controverso romanzo distopico “Sette uomini parlano di aborto in seconda serata sulla televisione pubblica”, l’attesissimo secondo thriller in uscita in questi giorni:
“LA MIA PROSTATA”.
Un romanzo autobiografico di due donne che la sanno lunga, che inaugura un nuovo genere alla faccia di quello che dicono che le donne sanno scrivere solo romance : il femsplaining.
Preordinalo subito, prima che si infiammi e non sia più disponibile.

sabato 20 aprile 2024

C'è bisogno più che mai del 25 aprile

Stamattina la giornalista Serena Bortone, conduttrice del talk show Chesarà... su Rai 3, ha denunciato sui social un episodio a dir poco spiacevole riguardante la sua trasmissione.

Come avrete letto nel comunicato stampa, nella puntata di questa sera di “Che sarà” era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. [È sempre bene ricordare cosa si festeggia, il 25 aprile, NdC]
Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io.

Il Post riporta un frammento abbastanza eloquente del monologo di Scurati...

Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.
Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023).
Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana.

... oltre ad alcune ipotesi sulle motivazioni dell'annullamento del contratto.

Dopo le proteste dei giornalisti Rai contro le nuove regole sulla par condicio, e dopo che molti personaggi di punta hanno tradito "mamma Rai" per andare a lavorare altrove, generalmente sul canale Nove del gruppo Warner Bros Discovery – il primo caso clamoroso è stato quello di Fabio Fazio, mentre quello di Amadeus, reduce dal grande successo di cinque Festival di Sanremo consecutivi, è solo l'ultimo in ordine di tempo – non è che l'ennesimo colpo assestato dall'attuale maggioranza di destra-centro alla televisione pubblica. Mi pare di ricordare che nessun governo, quale che fosse la sua parte politica, si sia mai spinto tanto in là.

[L'immagine che apre il post è tratta dal sito dell'Arci, ed è stata elaborata in collaborazione con Testi Manifesti]

venerdì 19 aprile 2024

L'importante è essere belli dentro

Ieri sono andata dal parrucchiere principalmente per coprire la ricrescita bianca, come faccio ogni mese e mezzo circa; mi sa che dovrei tornarci più spesso, ma se fossi capace di tingermi da sola come faceva mia madre, perlomeno fino a che ne è stata in condizione, ci andrei mooooolto meno spesso, solamente quando ho bisogno di un taglio. La tipa seduta accanto a me, fresca di tinta color prugna, si è rivolta ai presenti con una frase che io non oserei mai proferire in nessuna circostanza: «Sono figa, no?». A me il parrucchiere, mentre mi lavava i capelli, ha proposto di applicarmi non so che fialetta ristrutturante una delle prossime volte che andrò: costa quindici euro, richiede un quarto d'ora di posa, i suoi effetti durano per un paio di settimane, e potrei trarne giovamento perché ho i capelli che tendono al crespo. Fra me e me pensavo: è una battaglia persa, caro mio... Se vedessi come mi asciugo i capelli, se me li asciugo, capiresti quanto poco me ne curo: a me basta che siano puliti e pettinati.

Domattina ho appuntamento in comune per rinnovare la carta d'identità elettronica, che scadrà il giorno del mio compleanno. Ho già preparato tutto quello che serve: il documento in scadenza, la tessera sanitaria, ventidue euro in contanti (ah, l'innovazione...) e le foto segnaletic... ehm, fototessera che ho fatto per ogni evenienza un paio d'anni fa ma che mi rappresentano ancora abbastanza bene. Però, quanto sono poco fotogenica! :-/

Pensavo a tutto questo, e mi è tornato in mente un articolo su una donna che ha denunciato di essere stata scartata a un colloquio di lavoro per un'azienda tech nonostante avesse tutte le esperienze e le competenze richieste. A quanto pare, pur avendo fatto la messa in piega ed essendosi abbigliata e ingioiellata a dovere, non ha fatto una buona impressione perché il suo aspetto non appariva abbastanza curato: era struccata, a parte il lucidalabbra. Tsk, io neppure quello mi metto mai... Chissà se qualcuno dei colloqui che ho fallito nel corso degli anni è andato male (anche) a causa del mio aspetto, oppure soltanto per il modo tragicamente goffo e impacciato che ho di pormi, specie nei momenti che contano davvero?

giovedì 18 aprile 2024

Quello che conta davvero

Stasera ti propongo la traduzione di un post che ho trovato nel gruppo Facebook Fabulous Lovers Of Weird Everything (ma, a pensarci bene, l'avevo già letto altrove in passato).

Mio marito non ha molto, nessuno di noi due ne ha. Facciamo i salti mortali per pagare le bollette e metterci del cibo nella pancia, ma dopo quasi 2 anni di frequentazione abbiamo deciso che non potevamo più aspettare, quindi non l'abbiamo fatto.
Non pensavo nemmeno agli anelli, volevo solo sposare il mio migliore amico, ma a lui non bastava. Ha racimolato abbastanza soldi per comprarmi due anelli coordinati di Pandora. Argento sterling e zirconia cubica, per l'esattezza. Questo è quello che sta sul mio anulare, e ne sono così innamorata.
Tuttavia, mentre stavamo comprando i miei anelli, un'altra signora che lavorava lì si è avvicinata per aiutare la signora che ce li stava vendendo. Ha detto: «Riuscite a credere che alcuni uomini li prendano come anelli di fidanzamento? Com'è patetico». Quando ha detto questo ho visto la faccia di mio marito sbiancare. Si sentiva già a disagio perché non poteva permettersi il set "pear-shaped" che ovviamente aveva conquistato il mio cuore e copriva la mia pagina Pinterest. Si sentiva già un fallito e mi chiedeva ancora e ancora: «Sei sicura che sarai felice con questi? Sei sicura che vadano bene?». Era così turbato all'idea di non rendermi abbastanza felice e che io non volessi sposarlo perché i miei anelli non costavano abbastanza o non erano abbastanza appariscenti.
La vecchia Ariel ne avrebbe preteso uno nuovo. L'Ariel matura ha detto: «Non è l'anello che conta, è l'amore che serve per comprarne uno che lo è». Abbiamo preso gli anelli e ce ne siamo andati.
Mi sarei sposata con quest'uomo se fosse stato un anello di una macchinetta per palline di gomma da 25 centesimi. Quand'è che la nostra nazione è caduta così in basso da pensare che l'unico modo in cui un uomo può veramente amare una donna è comprarle gioielli da oltre 3.000 dollari e fare una pubblica dimostrazione del suo affetto con il suddetto anello appariscente? Certo che sono carini, certo che il sentimento è meraviglioso e non sto cercando di sminuire nessuna delle vostre esperienze, ma quando si è arrivati a tutto ciò? Perché i beni materiali vengono equiparati all'amore?
Mio marito aveva tanta paura che non lo volessi perché non poteva permettersi un gioiello. Aveva paura che l'amore che provo per lui svanisse perché non poteva permettersi il set nuziale che volevo. Il mondo è fatto così ed è così triste. Alla fine non potevamo più aspettare... così siamo scappati. Non sono mai stata così felice in vita mia e non potrei immaginare di trascorrerla con nessun altro. Eccomi qui, sposata civilmente, set di anelli da 130 dollari, l'amore della mia vita al mio fianco e più felice di quanto avrei mai potuto immaginare.

Questo mi fa pensare che io e il mio compagno avremmo dovuto sposarci quattro anni fa; a inizio 2020 abbiamo cominciato ad informarci per il ristorante e le altre questioni, poi è capitato quello che è capitato – te la ricordi, la pandemia? – e, tagliando corto, per un motivo o per un altro sono trascorsi quattro anni senza che riuscissimo a regolarizzare la nostra posizione, per dirla in freddi termini burocratici. Anche in questo periodo stanno succedendo cose che potrebbero rappresentare un intoppo... ma siccome non mi interessa un ricevimento da favola, un abito sontuoso né tantomeno un brillante da millemila carati che tanto non indosserei mai – un bel viaggio di nozze, quello sì che mi piacerebbe ;-) – sarà il caso che ci diamo una mossa, tanto basta radunare qualche scartoffia, due testimoni, le persone più care rimasteci che sono davvero poche, ed è fatta! :-)

mercoledì 17 aprile 2024

Come tenersi stretti i dipendenti

Stasera condivido due post tratti dal social network professionale LinkedIn e accomunati da un tema che non sarà difficile da intuire. Il primo è di Massimo Rosa, che si autodefinisce un head hunter "politicamente scorretto".

Azienda: Rosa, faccia presto! Il nostro direttore di produzione storico ha dato le dimissioni; dobbiamo trovare un sostituto.
Strano, nonostante avessimo rilanciato con un aumento di retribuzione e con la disponibilità a dargli maggiore flessibilità di orario non ha voluto ripensarci.
Eppure era quello che richiedeva da anni ??!
Io: Appunto.
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Le aziende del Buon Lavoro trattano bene i loro dipendenti prima che rassegnino le dimissioni, non dopo.

Il secondo è di Phil Putnam, Speaker, Workshop Leader, Coach e chi più ne ha più ne metta; ne riporto qui di seguito la traduzione dall'inglese.

«Il tuo aumento di stipendio sarà del 2%», le ho detto. È stato uno dei miei momenti peggiori da leader.
Era la mia persona più produttiva, il mio braccio destro.
Fondamentale al 1000% per il nostro team. Eppure il 2% era il massimo che la nostra azienda le avrebbe dato.
Era molto al di sotto del suo valore, lo sapevamo entrambi, e non potevo fare di meglio per lei.
Era confusa, arrabbiata, triste, delusa e visibilmente bloccata nel non sapere come rispondere al meglio in quel momento.
Dopo un po' di silenzio, alla fine chiese: «Cosa pensi che dovrei fare di diverso?».
«Penso che dovresti cercarti un nuovo lavoro», risposi. «Perché ci hai regalato un anno incredibile e ti abbiamo dato il 2% per questo. E non puoi costruire una vita su quello».
Due mesi dopo ha trovato lavoro da qualche altra parte per il 29% in più di quanto la pagavamo.
Mi ci sono voluti 5 mesi per trovare un sostituto che accettasse lo stipendio che il mio datore di lavoro era disposto a offrire.
Questa esperienza mi viene sempre in mente quando incontro leader perplessi/lamentosi/arrabbiati per la frequenza con cui perdono dipendenti.
Secondo me, perdi il diritto di arrabbiarti quando qualcuno se ne va, se non sei stato disposto a dare loro ragioni sufficienti per restare.

Per risollevare – ma neanche tanto – il tono del post, concludo con alcune vignette, la prima delle quali è anch'essa particolarmente in tema, tratte da Work Chronicles.





martedì 16 aprile 2024

I problemi "psicologici" dei nostri amici animali

Tempo fa mi sono imbattuta in una vignetta disegnata da Dan Piraro di Bizarro Comics con protagonista un gatto sdraiato sul lettino dell'analista.

Questa è invasione della privacy! Ti rannicchi in uno stivale Ugg per un pisolino e nel giro di un'ora sei dappertutto su Internet!

Oggi ne ho vista una molto simile, ma stavolta il protagonista è un cane; al 99,9 periodico per cento l'autore della vignetta è lo stesso, anche se il fumetto è stato tradotto in francese e scritto con un font tipo Comic Sans.

Ad essere onesti... sto molto bene. Cerco solo un posto dove ho il diritto di salire sul divano!