martedì 1 maggio 2018

Lavorare da casa? Non è per tutti

Oggi che è la festa del lavoro mi è venuto in mente di dedicare due parole alla libera professione. Ho svariati contatti che lavorano come freelance; per alcuni di loro nel determinare tale situazione professionale sono stati decisivi i casi della vita, ma c'è anche chi ha intrapreso tale esperienza dopo aver rinunciato a un rassicurante posto fisso per inseguire le proprie aspirazioni più profonde. Con i tempi che corrono una scelta del genere potrebbe quasi sembrare folle... ma a ben vedere non lo è affatto, sempre che si sia adeguatamente provvisti di determinazione, intraprendenza, forza di volontà e capacità di affrontare le difficoltà. In effetti la libera professione presenta degli indiscutibili vantaggi: sei il capo di te stesso (oddio, a pensarci bene ciò potrebbe non essere così positivo ;-) ), non hai nessuno da cui dipendere (a parte il cliente e le sue aspettative), e puoi gestirti i tempi con una certa flessibilità, fattore niente affatto trascurabile soprattutto per le mamme. A ciascuno di tali aspetti favorevoli corrisponde però uno svantaggio uguale e contrario: è tutta tua la responsabilità di organizzarti per bene e mantenere la giusta concentrazione, e non di rado per rispettare le scadenze devi estendere i tuoi orari di lavoro ben oltre le otto ore giornaliere dal lunedì al venerdì tipiche di tanti dipendenti. Per non parlare della precarietà, che a meno che non si riesca a guadagnare un bel po' può senz'altro creare grattacapi a chi desidera guardare al futuro e magari farsi una famiglia.
A tal proposito, condivido i link a un paio di articoli sull'argomento che ho trovato interessanti.

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