domenica 4 marzo 2018

Te li ricordi, i chiodini?

Quando ero bambina, uno dei miei giocattoli preferiti erano i chiodini: piccoli pioli di plastica colorata da conficcare in una tavoletta bianca dotata di una griglia di fori per creare fantasiosi disegni. Immaginavo che pure i chiodini, come tanti altri giocattoli "vintage", avessero dovuto soccombere alla concorrenza di trastulli più evoluti, dalle console per videogiochi alle app per smartphone... e invece ho scoperto che non soltanto esistono ancora, ma godono anche di ottima salute: i chiodini Coloredo, prodotti dall'azienda torinese Quercetti che li esporta in tutto il mondo, Cina inclusa, hanno appena compiuto 65 anni. E i neurobiologi ne esaltano l'aspetto educativo: essi aiutano infatti a migliorare le funzioni motorie, linguistiche e cognitive.
Per chi comunque non sa rinunciare alle tecnologie digitali, c'è un'app che simula in qualche modo lo stesso meccanismo: si chiama Pixel Art, e io l'avevo già installata giorni fa, prima ancora di leggere l'articolo di cui sopra che la cita. Essa propone dei disegni da completare – a ciascun numero corrisponde un colore – per poi condividerli dopo aver eventualmente applicato un filtro a propria scelta; un esempio è questo qui sotto.


Molti schemi sono gratuiti, ma occhio agli annunci pubblicitari e agli acquisti in-app.
[L'immagine che apre il post è tratta da un articolo di Blog di Lifestyle sui giochi degli anni '90 che non abbiamo dimenticato. Seh, magari: io negli anni '90 andavo già alle superiori...]

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