sabato 30 dicembre 2017

Brava Meghan, sei tutte noi... in un certo senso!

Tre giorni fa il fido Timehop mi ha rammentato che esattamente quattro anni prima elogiavo sul mio tumblr Kate Middleton, la soave mogliettina di William d'Inghilterra... ma oggi la duchessa di Cambridge rischia di perdere il primo posto nella breve classifica delle mie aristocratiche preferite: a scalzarla potrebbe essere la sua futura cognata, Meghan Markle, promessa sposa di Harry, il fratello minore di William. L'ho trovata davvero tosta nel video qui sotto...


[Riporto qui di seguito la traduzione del suo discorso:
Quando avevo appena 11 anni, divenni inconsapevolmente e un po' per caso un'avvocatessa. Vedete, ero a guardare un programma televisivo alle elementari, e ad un certo punto è arrivata una pubblicità con lo slogan di un detersivo per lavare i piatti che diceva «Le donne di tutta l'America combattono contro pentole e padelle unte». Due ragazzini della mia classe dissero «Sì, è là che le donne devono stare, in cucina». Ricordo che mi sentii scioccata e arrabbiata e mi sentivo anche così ferita. Non era affatto giusto, e bisognava fare qualcosa. Così tornai a casa e raccontai a mio padre quello che era successo, e lui mi incoraggiò a scrivere delle lettere, cosa che feci, alle persone più potenti che mi venivano in mente. Ora la me stessa undicenne capì che, se volevo davvero che qualcuno mi ascoltasse, allora avrei dovuto scrivere una lettera alla First Lady. Così mi misi all'opera, scrivendo alla nostra First Lady dell'epoca, Hillary Clinton. Misi nero su bianco anche una lettera alla mia fonte di notizie dell'epoca, Linda Ellerbee, che conduceva un notiziario per bambini, e poi all'importante avvocatessa Gloria Allred, perché anche a 11 anni volevo percorrere tutte le strade disponibili. Alla fine scrissi all'azienda produttrice del detersivo. Passarono alcune settimane, e con mia sorpresa ricevetti delle lettere di incoraggiamento da Hillary Clinton, da Linda Ellerbee e da Gloria Allred. Fu incredibile. Il notiziario per bambini inviò una troupe televisiva a casa mia per raccontare la storia, e circa un mese dopo l'azienda produttrice del detersivo, la Procter & Gamble, modificò lo spot incriminato. Lo cambiò da «Le donne di tutta l'America combattono contro pentole e padelle unte» a «Le persone di tutta l'America». Fu in quel momento che mi resi conto della rilevanza delle mie azioni. All'età di 11 anni avevo creato il mio piccolo livello di impatto sostenendo l'uguaglianza. Le donne devono avere un posto al tavolo, devono essere invitate a sedercisi, e in alcuni casi, laddove questo non è disponibile, beh, la sapete una cosa?, allora devono creare il proprio tavolo. Si dice che le ragazze che hanno dei sogni diventano delle donne che hanno una visione. Possiamo noi metterci vicendevolmente in condizione di realizzare tale visione, perché non basta parlare semplicemente di uguaglianza. Bisogna crederci. E non basta semplicemente crederci. Ci si deve lavorare. Cerchiamo di lavorarci. Insieme. A partire da adesso.]
... e poco importa se ad esempio Dorotea di Non conto fino a dieci abbia dedicato alla coppia regale un post un tantinello acido, scritto in inglese maccheronico come da tradizione della pagina, e se una ex amica di Meghan – come recita un vecchio detto, «dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io» – la dipinga come un'arrivista senza scrupoli. Meghan sta per realizzare il sogno che tante di noi avevano da bambine, quello di sposare un vero principe, giusto? Ebbene, buon per lei: se ne parlassi male sarei solo invidiosa. E non lo sono neanche un po', giuro: io ce l'ho, il mio principe... anche se nessuno di noi due ha una goccia di sangue blu! :-) <3

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