lunedì 9 ottobre 2017

Ribellarsi all'orco

Nei giorni scorsi la cronaca ha riportato due brutte storie di pedofilia, i cui responsabili per fortuna non la passeranno liscia grazie alle testimonianze delle giovanissime vittime.
  • Nella Chinatown milanese una bimba di sei anni di origine cinese, dopo aver subìto violenza da un uomo di 42 anni, peraltro recidivo, ha affidato il suo terribile segreto dapprima a un disegno, poi ai familiari; dopodiché c'è stato un delicato colloquio coi giudici, in presenza dei genitori e di psicologi, durante il quale la piccola ha definito il suo stupratore «un mostro schifoso, brutto, bruttissimo». E queste parole descrivono perfettamente chi ha il coraggio di distruggere la spensieratezza, il candore e l'ingenuità della più tenera infanzia.
  • Un istruttore di karate della provincia di Brescia è stato arrestato per violenza sessuale aggravata o di gruppo – ebbene sì :-( – ai danni di alcune sue allieve, atti sessuali con minorenni e detenzione di materiale pedopornografico. Il pervertito manipolava le sue vittime in maniera incredibilmente subdola: lo riferisce la ragazza che, dopo aver subìto abusi dai tredici ai diciassette anni di età, si è decisa a denunciarlo per impedirgli di nuocere ad altre ragazzine.

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