mercoledì 11 ottobre 2017

Buone notizie

Quest'anno la giornata nazionale delle persone con sindrome di Down, celebrata domenica scorsa come avviene ogni seconda domenica di ottobre, mi è sfuggita... ma non per questo rinuncio ad affrontare l'argomento, visto che nei giorni scorsi ho raccolto alcuni ottimi spunti di riflessione.
Magari avrai sentito la notizia della neonata con sindrome di Down abbandonata dalla madre in ospedale dopo il parto e rifiutata da sette coppie alle quali era stata proposta l'adozione. Fortunatamente la bimba ha trovato una potenziale famiglia in un uomo single disposto ad adottare bambini senza condizioni. Ebbene sì, la legge italiana consente l'adozione a chi è single non soltanto nel caso in cui costui abbia instaurato con il minore orfano un rapporto stabile e duraturo preesistente alla morte dei genitori – questo lo sapevo già – ma anche se il bambino senza genitori vive una qualunque disabilità. Per quello che vale, personalmente trovo davvero ingiusto che al di fuori di queste eccezioni un single non possa essere ritenuto idoneo ad adottare un bambino. A tal proposito, Mattia Feltri ha scritto...
La legge impedisce ai single di adottare, a meno che il bambino non sia affetto da grave disabilità. È un’eccezione saggia, ma con un presupposto terribile: se il bambino è imperfetto, va bene anche la famiglia imperfetta. Ed è un aggettivo – imperfetto – che appartiene a un metro sghembo. Perché alla fine questa è una bella storia: non ci sarà nessuno al mondo che saprà volere bene alla piccola tanto quanto gliene vorrà quell’uomo; e non ci sarà nessuno al mondo che avrà bisogno di tutto quell’amore più della piccola; non ci saranno mai due persone, al mondo, che sapranno meglio aggrapparsi all’amore dell’uno per l’altro. Per fortuna, infatti, l’amore non si risolve in un articolo di codice, o in un elenco di requisiti, né tantomeno segue le regole matematiche, altrimenti la somma fra imperfetto e imperfetto non darebbe l’amore perfetto.
... e Matteo Bussola, che dopo Notti in bianco, baci a colazione ha appena pubblicato Sono puri i loro sogni: Lettera a noi genitori sulla scuola, ha voluto dedicare al coraggioso neo-papà una toccante lettera aperta che ha poi letto nel corso di una trasmissione radiofonica.
LETTERA A UN PADRE CHE E' NATO
Caro padre single,
sì tu, proprio tu, che questa settimana hai scelto di adottare una bambina affetta da sindrome di Down, dopo che sua madre l'aveva abbandonata in ospedale e sette coppie l'avevano scartata per l'adozione. Tu che ora dovrai scontrarti per il resto della vita contro due pregiudizi insieme: quello di chi vorrà farti credere che la tua bambina è una disabile e quello di chi ti dirà che in quanto padre single non sarai abbastanza, perché per fare una famiglia ci vogliono sempre un papà e una mamma.
Invece a volte, come questo caso ha dimostrato, non è affatto detto, e un papà da solo può contenere tutto l'amore che serve. Soprattutto se quell'amore non si ferma a guardare quel che manca, ma si concentra su quel che c'è. Solo questo occorre, perché i figli sono di chi li vuole, non di chi li valuta sulla base delle loro presunte abilità. Chi decide quali valgano più di altre? Saper nuotare conta di più o di meno di saper rincorrere i dinosauri? E' più importante saper giocare a calcio o saper salutare le margherite? Ragionare veloci vale di più di saper abbracciare? Chi ha frequentato bambini con la sindrome di Down sa per esempio che abbracciano fortissimo, molto più degli altri, come se non volessero lasciarti andare più. In realtà sei tu che non lasceresti più andare loro, perché ogni giorno ti insegnano che forse i veri disabili siamo noi, quando non riusciamo a vedere le persone oltre le etichette e le categorie.
Caro uomo single, questa settimana tu sei nato come papà e una bambina è nata come figlia.
Sarà tutto quello che vi serve.
Sarà abbastanza.
La piccola Anna, protagonista della pagina Facebook Buone notizie secondo Anna della quale ho già parlato qui, ha tirato bonariamente le orecchie a Matteo Bussola per l'utilizzo dell'espressione «affetta da sindrome di Down», dal momento che non si tratta di una malattia, bensì di una condizione genetica. Di recente il papà di Anna, Guido Marangoni, è intervenuto nel corso del programma Tagadà dove ha presentato il libro Anna che sorride alla pioggia.
Restando in argomento, molti – compresa me – si sono indignati quando Marco Travaglio, nel corso di una puntata di Otto e Mezzo, ha usato il termine "mongoloide" a mo' di insulto. Qui c'è il commento della madre di un ragazzo con sindrome di Down.

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