venerdì 3 marzo 2017

A che ora è la fine del mondo?

Giorni fa ho scoperto per caso l'esistenza dell'Orologio dell'apocalisse. Nulla a che vedere con le fantomatiche profezie Maya sulla fine del mondo nel 2012 palesemente smentite dai fatti: in questo caso la questione è assai più fondata, oltre che seria. Copincollando da Wikipedia...
Orologio dell'apocalisse (Doomsday Clock in inglese) è una iniziativa ideata dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists dell'Università di Chicago nel 1947 che consiste in un orologio metaforico che misura il pericolo di una ipotetica fine del mondo a cui l'umanità è sottoposta.
Il pericolo viene quantificato tramite la metafora di un orologio simbolico la cui mezzanotte simboleggia la fine del mondo mentre i minuti precedenti rappresentano la distanza ipotetica da tale evento. Originariamente la mezzanotte rappresentava unicamente la guerra atomica, mentre dal 2007 considera qualsiasi evento che può infliggere danni irrevocabili all'umanità (come ad esempio i cambiamenti climatici).
Al momento della sua creazione, durante la guerra fredda, l'orologio fu impostato a sette minuti dalla mezzanotte; da allora, le lancette sono state spostate 21 volte. La massima vicinanza alla mezzanotte (due minuti) è stata raggiunta nel 1953, dopo i test di armi termonucleari da parte di USA e URSS, e mantenuta fino al 1960; la massima lontananza è stata di 17 minuti, tra il 1991 (trattati START) e il 1995.
E adesso? Se negli ultimi due anni l'orologio era impostato a tre minuti prima della mezzanotte, all'inizio del 2017 la distanza da un'ipotetica apocalisse è stata ridotta a due minuti e mezzo. Ecco la situazione attuale.
Negli ultimi due anni la lancetta dei minuti del Doomsday Clock è rimasta ferma a tre minuti prima della mezzanotte: non si trovava così vicina alla mezzanotte dai primi anni '80. Nelle sue due più recenti comunicazioni annuali sull'Orologio, lo Science and Security Board ha avvertito: «La probabilità di una catastrofe globale è molto elevata, e le azioni necessarie per ridurre i rischi di un disastro devono essere prese al più presto». Nel 2017 troviamo che il pericolo è ancora più grande, la necessità di agire più urgente. Mancano due minuti e mezzo a mezzanotte, il tempo stringe, il pericolo globale incombe. Dei pubblici ufficiali saggi dovrebbero agire immediatamente, guidando l'umanità lontano dal baratro. Se non lo fanno, dei cittadini saggi devono farsi avanti e aprire la strada. Vedi la dichiarazione completa dello Science and Security Board sull'istante 2017 del Doomsday Clock.
Ti è venuto spontaneo supporre che l'aggravamento della situazione possa dipendere dall'ascesa al potere di Donald Trump? Sappi allora che la tua ipotesi non è affatto campata in aria, anzi. Traducendo dalla summenzionata dichiarazione, datata 26 gennaio 2017...
Questa situazione mondiale già minacciosa ha fatto da contesto a un aumento di un acuto nazionalismo in tutto il mondo nel 2016, anche in una campagna presidenziale degli Stati Uniti durante la quale il vincitore finale, Donald Trump, ha fatto commenti preoccupanti circa l'uso e la proliferazione delle armi nucleari ed ha espresso scetticismo nei confronti dello schiacciante consenso scientifico sui cambiamenti climatici.
Il motivo per cui è stata eccezionalmente apportata una variazione inferiore al minuto è chiarito come segue.
La decisione del comitato di spostare l'orologio di meno di un intero minuto – qualcosa che non era mai stato fatto prima – riflette una semplice realtà: al momento in cui viene rilasciata questa dichiarazione, Donald Trump è il presidente degli Stati Uniti solo da pochi giorni. Molte delle nomine dei suoi consiglieri non sono ancora confermate dal Senato o insediate nel governo, e lui ha avuto poco tempo per compiere azioni ufficiali.
Chissà se e soprattutto in che modo la dichiarazione potrebbe essere aggiornata oggi, quando ormai è passato un mese e mezzo dall'inizio del mandato presidenziale di Donald Trump... :-/
[La "colonna sonora" di questo post non poteva che essere di Ligabue]

Nessun commento:

Posta un commento