giovedì 19 gennaio 2017

We will miss you, Barack and Michelle!

Oggi è l'ultimo giorno di Barack Obama da presidente degli Stati Uniti; da domani gli subentrerà Donald Trump, dal cui mandato non mi aspetto nulla di buono fin dal giorno in cui è stato eletto. In questo post raccolgo alcuni spunti per spiegare perché – pur non ritenendo affatto Obama il migliore dei presidenti possibili per la prima superpotenza mondiale, indubbiamente non proprio all'altezza del Nobel per la Pace che gli è stato conferito nel 2009 – mi mancherà, come mancherà a tantissime persone come me (non certo al vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, il cui post non merita alcun commento)... e mi mancherà pure la sua consorte Michelle, alla quale lo lega una lunga storia d'amore raccontata da TIME con una bella galleria di immagini. La futura first lady Melania forse le sarà superiore dal punto di vista dei canoni estetici tradizionali – anche se nelle foto scattate da Annie Leibovitz trovo che Michelle sia splendida – ma, a parte scopiazzare in maniera imbarazzante, non è chiaro cosa sia in grado di fare la modella slovena naturalizzata statunitense. E poi ha costantemente sulla faccia la tipica espressione di chi ti ha visto da qualche parte ma non riesce a ricordarsi dove (via 9GAG)...


Puoi riguardare qui il toccante discorso tenuto da Michelle Obama alla convention democratica del 2016, mentre i suoi otto anni da first lady sono condensati in questo video di addio. Perché addio, poi? Magari tra un po' ce la ritroviamo come secondo presidente afroamericano e prima presidente donna, chi lo sa; secondo me ha tutte le carte in regola per aspirare a diventarlo. In fondo sognare non costa nulla! :-)
Gli otto anni di presidenza Obama si potrebbero riassumere con una selezione di alcuni tra i due milioni di scatti realizzati dal fotografo ufficiale della Casa Bianca Pete Souza; c'è anche un video.
Il giorno stesso dell'elezione di Trump, il presidente uscente ha tenuto un discorso per rassicurare e tenere unito il Paese, come ogni leader degno di tale nome dovrebbe fare (e come dubito fortemente che saprà fare Trump). Come abbia fatto Obama a spiegare alle figlie adolescenti Malia e Sasha il risultato delle elezioni presidenziali e gli episodi di violenza che sono seguiti, lo racconta questo articolo.
Il primo incontro fra Obama e il presidente eletto Trump, a giudicare dall'espressione e dalla postura degli interessati, come primo appuntamento è stato un autentico fiasco! ;-) (via @wowties)


Le immagini qui sotto le ho trovate su Facebook accompagnate dalle seguenti parole: «Quando qualcuno vi chiederà la differenza tra un maschio ed un uomo mostrategli questa foto».


Ma io Trump non lo biasimo più di tanto: ci tiene troppo a preservare la vaporosa messa in piega... ;-)
Su Twitter ‏@timgostony ha immaginato che Obama potesse dimettersi con un giorno di anticipo per far sì che il suo vice Joe Biden divenisse il quarantacinquesimo presidente e quindi tutti i cappellini, le magliette e quant'altro realizzati dai supporter di Trump per omaggiare lui come quarantacinquesimo presidente, appunto, fossero in pratica da buttare.
Obama should resign a day early to make Biden the 45th President just to ruin all of Trump's merchandise
Sarebbe una trollata mica male... ma dubito che Obama lo farà davvero, mannaggia! ;-)
[Un'altra eventualità epica avrebbe luogo se lui e Michelle si rifiutassero di cedere ai loro successori l'accesso ai rispettivi account Twitter, @POTUS e @FLOTUS]
Per versare qualche lacrimuccia, ecco un estratto dell'ultimo discorso di Barack come presidente e di Michelle come first lady.
La striscia disegnata dal vignettista Gustavo Viselner per illustrare l'uscita degli Obama dalla Casa Bianca mi ha fatto venire il magone...


Mi ha fatto invece sorridere il tweet nel quale ‏@Ty_il_nano immagina l'ingresso dei coniugi Trump nel celeberrimo Studio Ovale:
Io Trump e Melania alla Casa Bianca me li immagino tipo Ivano e Jessica di Verdone:
- Amò 'nvedi come è ovale sto studio
- Mmazza che strano
Un buon numero di attori – tra cui Emma Stone, Natalie Portman, Amy Adams, Matthew McConaughey e Chris Pine, per citare solo i più famosi – si è preparato all'insediamento di Trump cantando la hit I Will Survive. L'importante è crederci, che sopravvivremo... ;-)
Speravi che Trump potesse compensare la sua inadeguatezza circondandosi di collaboratori all'altezza della situazione? Beh, guardando le vignette nelle quali Matt Lubchansky presenta la squadra di Trump, non c'è da essere ottimisti...


Il regista e scrittore Michael Moore, che aveva pronosticato la vittoria di Trump quando ancora nessuno o quasi ci avrebbe scommesso un centesimo, in seguito ha invitato i democratici americani ad organizzare un apparato in grado di raccogliere i capi d'accusa nei confronti di Trump non appena violerà il suo giuramento e infrangerà la legge – Moore pare abbastanza certo che succederà – per giocare la carta dell'impeachment.

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