venerdì 27 gennaio 2017

#giornodellamemoria

Oggi, 27 gennaio, anniversario del giorno del 1945 in cui le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, si celebra il Giorno della Memoria in commemorazione delle vittime dell'Olocausto.
Enrico Mentana ha spiegato in maniera eccellente come all'epoca tanti, troppi italiani siano stati indifferenti se non complici nei confronti di quell'orrore.
Quando arriva il Giorno della Memoria penso al misero destino del nostro paese, costretto a ricordare per legge quello che non avrebbe mai dovuto dimenticare. E invece lo ha dimenticato da subito: quando i pochi sopravvissuti tornarono dai campi nessuno li ascoltò, e per un buon motivo. A propiziare la loro individuazione ed emarginazione erano state ancora in tempo di pace le leggi dello stato italiano, a cui nessuno si era ribellato.Gli ebrei italiani vennero schedati, privati del lavoro, messi ai margini della società. Quando poi i tedeschi invasero il paese furono tanti altri italiani, zelanti e servili, a indicarli ai nazisti, a organizzare e premiare le delazioni, a spartirsi il frutto degli espropri, a chiudere gli occhi davanti al loro invio nelle carceri, nei campi di internamento, e poi verso i vagoni che li portarono allo sterminio. Nessun italiano, ripeto nessun italiano ha mai pagato per tutti questi atti. I tanti volenterosi complici dello sterminio hanno continuato a vivere senza pene né pentimenti. Non esiste alcun libro di memorie in cui si ammettono le colpe per anche un solo singolo episodio. Dall'indomani del 25 aprile tutti furono ex partigiani e antifascisti. Dopo il processo Eichmann, all'inizio degli anni 60, il mondo dovette per forza prendere atto di cosa fu la Shoah: ma in Italia l'interdetto su quel che la propiziò continuò, e continua tuttora. Anche quest'anno a ricordare saranno solo gli ebrei, i pochi sopravvissuti e i loro eredi o correligionari: come degli alieni, rappresentanti di una delle due specie estinte, quella con le divise a righe e la stella di Davide; l'altra, con le uniformi nere, i nazisti. Dovremmo essere noi a ricordare, senza delegare le vittime a farlo: col risultato poi di sentir dire, "che palle sti ebrei che parlano sempre e solo di Auschwitz"
E Natalino Balasso ha condiviso l'immagine del biglietto scritto da un vile delatore: oggi è facile condannarlo senza esitazioni, ma all'epoca in tanti, troppi avrebbero fatto lo stesso se solo ne avessero avuto l'occasione.


Si racconta che un preside di liceo americano avesse l'abitudine di scrivere, ad ogni inizio di anno scolastico, la seguente lettera ai suoi insegnanti.
Caro professore,
sono un sopravvissuto di un campo di concentramento. I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da ingegneri istruiti; bambini uccisi con  veleno da medici ben formati; lattanti uccisi da infermiere provette; donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiore e università. Diffido – quindi – dall’educazione. La mia richiesta è: aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani. I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti. La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani.
Oggi Massimo Polidoro ha parlato del Binario 21, quello dal quale partivano da Milano i deportati ebrei senza conoscere la destinazione del viaggio, mentre il dottor Salvo Di Grazia ha riproposto un articolo scritto tempo fa sulle atrocità commesse dal suo (ahimè) collega Josef Mengele, l'"angelo della morte" dei nazisti. Passando al fascismo e a Mussolini, che ha reso l'Italia complice del nazismo, Rosario Dello Iacovo si è preso la briga di confutare alcune delle "cose buone" che a detta di molti avrebbe fatto il Duce.
L'autrice satirica Lia Celi ha deciso di celebrare anche quest'anno il Giorno della Memoria postando per tutta la giornata su Facebook solo battute di autori di origine ebraica, al grido di «Umorismo come resistenza umana». Ecco alcune delle battute migliori che ha pubblicato finora.
Se domani non sarai una persona migliore di oggi, a che ti serve il domani?
(Rabbe Nachman di Breslov)
Che le tue pene possano durare quanto i tuoi buoni propositi di inizio anno!
(Joey Adams)
Ah sì? L'aereo è il mezzo più sicuro? E' per questo che l'aeroporto si chiama "terminal"?
(Gad Elmaleh)
Il migliore dei medici va in Purgatorio.
(Talmud)
Un autodidatta di solito ha un cattivo maestro e un pessimo allievo.
(Henny Youngman)
Sembrerà esagerato sostenere che i migranti sono i nuovi ebrei, e in effetti lo è, perché le due situazioni presentano notevoli differenze... ma non è che l'atteggiamento della gggente sia cambiato di molto in tutti questi decenni: lo ricorda questa vignetta di A Panda piace, che lancia l'hashtag #pernondimenticareSEMPRE in alternativa a #pernondimenticare.


E sì, perché della Giornata della Memoria tutt'al più ci si ricorda intorno al 27 gennaio e poi basta, come messo in evidenza da Pier Luca Santoro...


A proposito di migranti, quelli di Medici senza Frontiere si sono premurati di sfatare le dieci leggende più diffuse sulla migrazione: «Ci portano le malattie», «Li trattiamo meglio degli italiani», «Aiutiamoli a casa loro», «Hanno pure lo smartphone», «Vengono tutti in Italia. Sono troppi!», «Sono tutti uomini giovani e forti», «Ci rubano il lavoro», «Non scappano dalla guerra», «Sbarcano i terroristi», «Sono pericolosi».
[L'immagine che apre il post l'ho presa da @Mss_merin]

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