mercoledì 9 novembre 2016

Il sole sorgerà ancora?

Questa mattina mi sono svegliata verso le sei e mezza, e anziché tornare subito a dormire ho pensato bene – anzi male, malissimo – di accendere lo smartphone per verificare a che punto si trovava lo scrutinio dei voti delle presidenziali americane. Come tutti o quasi, visti i pronostici degli esperti e i sondaggi della vigilia, mi aspettavo che Hillary Clinton fosse vicina alla vittoria... E invece no.
La primissima cosa che ho letto è stata un messaggio inviato al canale Telegram Quarantadue; vi compariva la stessa immagine inclusa in questo tweet di Gianluca Neri, che evidenziava «il momento esatto in cui il vento è cambiato».


Ohibò, in che senso è cambiato il vento?! Beh, nel senso che ormai conosciamo tutti, ahimè... Ho provato a riprender sonno, ma avendo ormai chiaro che quello al quale stavo assistendo non era solo un brutto incubo dal quale potersi risvegliare, ci ho rinunciato.
Donald Trump mi spaventa perché è razzista, sessista, complottista... Crede che il riscaldamento globale sia solo una montatura ordita dai cinesi, per dire, e hai una vaga idea di cosa significhi affidare a una persona simile il governo della più grande potenza del pianeta?! Rispondendo al tweet di un suo follower, Paolo Attivissimo ha osservato «Mi sa che c'è poco da ridere. C'è un pazzo incompetente nella stanza dei bottoni».
Ecco come viene visto Trump dai tedeschi... o perlomeno da un tedesco. Credo sia abbastanza facile notare inquietanti analogie, non c'è bisogno di specificare con chi.


Kotiomkin ha twittato «9/11 Scrivilo come vuoi, ma per l'America sono disgrazie». Persino il Padreterno, o meglio il suo portavoce su Twitter, rimpiange di averci dato il libero arbitrio...
La vittoria di Trump era difficile da prevedere, dicono. Eppure era stata prevista in un episodio dei Simpson andato in onda nel lontano 2000. Anche se più che una previsione si trattava di «un avvertimento all'America», come specificato dall'autore Dan Greaney; un avvertimento che purtroppo è rimasto inascoltato.
Concludo il post riportando un brano tratto dal testamento spirituale di Umberto Veronesi.
Guardate all'esperienza della mia lunga vita: senza dubbio e senza trasgressione non avrei visto (e contribuito a provocare) i progressi nella lotta al cancro, l'evoluzione del ruolo delle donne, l'affermazione della libertà di amare, avere figli e vivere la propria sessualità, il tramonto del razzismo, la nascita del senso di sostenibilità ambientale e il rispetto per l'armonia del pianeta e per tutti gli esseri viventi.
Mi addolora oltremodo pensare che, proprio all'indomani della morte del celebre oncologo, sia stato eletto alla guida della prima superpotenza mondiale un uomo che quasi tutti quei valori li calpesta a parole e coi fatti...
[Il titolo del post allude in maniera forse un tantino troppo pessimistica alle parole del presidente uscente Barack Obama, il quale probabilmente aveva già sentore dell'aria che tirava]

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