martedì 31 maggio 2016

Cambia le tue abitudini per stare meglio

Sulla pagina Facebook Holistic Center ho visto otto illustrazioni raccolte sotto la dicitura 8 Bad Habits That Can Ruin Your Life! (8 cattive abitudini che possono rovinarti la vita!). Poiché trovo che si tratti di consigli piuttosto sensati per mantenersi in buona salute, ne riporto qui di seguito la traduzione in ordine decrescente di importanza, almeno in rapporto alla mia persona; non avendo mai fumato e detestando le sigarette, non ho alcun bisogno di persuadermi che il fumo fa malissimo... mentre per tanti dovrebbe essere quello, il comandamento numero uno! E oggi che ricorre la giornata mondiale senza tabacco è l'occasione giusta per ricordarlo.
  1. Mantenere il corpo ben idratato è essenziale per la salute del cuore. Quando il corpo è disidratato, il sangue diventa più denso causando resistenza al flusso sanguigno con conseguente innalzamento della pressione sanguigna. [Purtroppo tendo a non bere mai abbastanza, e con l'approssimarsi del gran caldo questo è un vero problema! Per giunta io, che ho sempre avuto la pressione fin troppo bassa, comincio a notare i primi indizi di un'inversione di tendenza... NdC]
  2. Quando non dormi il tuo corpo entra in modalità di difesa attacco-o-fuga. L'adrenalina aumenta la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
  3. Lo stress è il modo in cui il tuo corpo risponde a qualsiasi tipo di richiesta o minaccia. Quando ti senti minacciato, il tuo sistema nervoso risponde rilasciando un fiume di ormoni dello stress, tra cui l'adrenalina e il cortisolo, che stimolano il corpo a compiere azioni d'emergenza.
  4. La rabbia cronica o transitoria consuma enormi quantità di energia fisica e mentale, ci impedisce di goderci la vita, interferisce con pensieri utili e costruttivi, minaccia le nostre relazioni e prospettive di carriera.
  5. Il cibo spazzatura si riferisce in genere ad alimenti che forniscono un sacco di calorie ma scarso valore nutritivo.
  6. Se esageri nel bere su base regolare, l'alcol può essere un veleno. Le donne che consumano regolarmente due o più bicchieri al giorno e gli uomini che regolarmente ne bevono tre o più corrono un rischio maggiore di danni al fegato, vari tipi di cancro compresi quelli del fegato e della bocca, pressione sanguigna elevata e depressione.
  7. La moda delle diete d'urto causa uno shock al corpo, facendogli provare la fame. La riduzione delle calorie spesso sembra funzionare dopo appena pochi giorni, tuttavia, nonostante la rapida perdita di peso, il corpo non brucia solo il grasso come combustibile.
  8. Il fumo aumenta il rischio di malattie cardiache e polmonari, ed è in grado di attivare enzimi che compromettono l'elasticità della pelle. [Ho visto fumatori e soprattutto fumatrici preoccuparsi dei danni alla pelle causati dal fumo, piuttosto che degli innumerevoli rischi per la salute. Personalmente lo trovo insensato... ma l'importante è che ognuno riesca a trovare una motivazione convincente per smettere una buona volta! ;-) NdC]

lunedì 30 maggio 2016

Quando due giga al mese non bastano

Il 24 aprile scorso ho ricevuto da Wind il messaggio seguente.
Gentile cliente, il traffico internet incluso nella sua offerta sta per terminare. Per incrementare i GIGA vada in un negozio esclusivo Wind! Se invece vuole aggiungere subito 1 GIGA in piu' a soli 3 euro ogni 4 settimane risponda ora 1 GB SI a questo SMS. Disattivando la sua All Inclusive si disattiva anche l'opzione Extra 1 GB
Non era la prima volta... ma stavolta rischiavo seriamente di terminare i 2 giga mensili compresi nella mia All Inclusive Gold, poiché avrei dovuto aspettare fino al 30 aprile per il successivo rinnovo. E infatti... Nonostante a un certo punto abbia tentato di limitare il traffico dati andando in ImpostazioniAltroReti cellulari e selezionando come tipo di rete preferito 3G o addirittura 2G al posto di 4G, la mattina del 29 aprile il widget dell'app MyWind mi ha segnalato la seguente situazione.



Ma come, velocità ridotta?! Uffa!!! :-/ Ho effettuato uno Speedtest, e questo è stato il risultato.


Mi è sembrato ancora tutto nella norma, in effetti. Ma mai cantare vittoria... Infatti, nel pomeriggio di quello stesso giorno ho ricevuto quest'altro messaggio.
Gentile cliente, il traffico internet incluso nella sua offerta e' terminato e la velocita' di navigazione e' stata ridotta. Puo' verificare la data del prossimo rinnovo da App MyWind, da Area Clienti Wind o inviando un SMS al 4155 con testo DATI. Per scoprire come riprendere a navigare alla massima velocita' disponibile chiami il 158
... e ripetendo lo Speedtest, ecco il verdetto.


Internet stava andando a manovella, in pratica. ;-) Meno male che a mezzanotte – quando del resto ero a casa, sotto copertura Wi-Fi – è puntualmente avvenuto il rinnovo, del quale ho avuto conferma la mattina seguente tramite SMS.
Gentile Cliente, le abbiamo addebitato 6.00 euro per il costo di All Inclusive Gold. Verifichi i minuti e gli SMS disponibili con *123*106# invio
Questo mese, invece, facendo solo un po' più di attenzione i 2 giga mi son bastati e avanzati. Per cui sono rimasta insensibile alle lusinghe del signor 3 il quale, a due anni esatti dalla mia decisione di tornare a Wind, si è rifatto vivo per tentare di sedurmi proponendomi tramite SMS la seguente offerta.
E' confermato! Ti sei aggiudicato un privilegio: 4GB, minuti e sms a 5E/mese, senza alcun vincolo. Corri in un 3Store entro il 29/5 e porta il tuo numero in 3
Uhm, per qualche istante sono stata tentata... Il doppio dei giga a 1 euro in meno al mese, minuti e SMS non era chiaro quanti, ma tanto non ne faccio un grande uso... Poi però mi sono ricordata che quando avevo la 3 il suo principale tallone d'Achille era la copertura, e a meno di non avere garanzie che la situazione è sostanzialmente migliorata preferisco non cambiare, grazie!

UPDATE: Il 31 maggio ho ricevuto quest'altro SMS dal signor 3...
Regalati 4GB, 400 minuti e 400 SMS a 5E/mese senza alcun vincolo! Non perdere l'occasione, vai in un 3 Store entro il 5/6 e porta il tuo numero in 3
... ma neppure questa volta ho ceduto!

domenica 29 maggio 2016

Se lui fosse ancora qui

Esattamente un anno fa il mio papà lasciava questa terra. Ricordo che dieci giorni prima, quando venne ricoverato in ospedale, era in pieno svolgimento il Giro d'Italia, un appuntamento fisso dei suoi pomeriggi di maggio... ma l'edizione dello scorso anno era "orfana" del suo idolo: il suo conterraneo (nativo di Messina) Vincenzo Nibali, dopo aver vinto il Giro 2013, aveva deciso per il secondo anno consecutivo di rinunciare alla corsa rosa per concentrarsi sul Tour de France. Chissà come sarebbe stato contento, papà, se avesse potuto assistere alla clamorosa rimonta che ieri è valsa allo Squalo dello Stretto il trionfo nel Giro 2016... (Va detto che il suo rivale Esteban Chaves e i genitori di quest'ultimo hanno incassato la sconfitta in maniera encomiabile. È questo, lo sport pulito che piace a me... a noi!)
Adesso che è passato un anno posso dire che la perdita di papà è stata durissima da metabolizzare: certe cose non si superano mai del tutto, dimenticare poi è impossibile, tutt'al più con un'assenza così ingombrante si può imparare faticosamente a conviverci. Mi riconosco parecchio, e mi commuovo in modo indescrivibile, leggendo il testo di Hurt, la canzone scritta da Christina Aguilera insieme a Linda Perry e dedicata al padre di quest'ultima: anche se sono stata quasi sempre accanto a papà, soprattutto negli ultimi difficili mesi e pure quando se n'è andato, sapessi quanti rimorsi, rimpianti per le parole non dette e le domande non fatte... Cicatrici indelebili nell'anima.


Ecco la traduzione del testo di Hurt.
Sembra ieri che ho visto il tuo viso
Mi hai detto quanto eri orgoglioso ma io me ne sono andata
Se solo avessi saputo quello che so oggi
Ti stringerei tra le mie braccia
Ti strapperei via il dolore
Ti ringrazierei per tutto quello che hai fatto
Perdonerei tutti i tuoi errori
Non c'è niente che non farei
Per poter sentire di nuovo la tua voce
A volte vorrei chiamarti
Ma so che non sarai lì
Mi dispiace di averti incolpato
Per tutto quello che non riuscivo a fare
E ho ferito me stessa ferendo te
Certi giorni mi sento distrutta dentro ma non lo ammetterò
A volte voglio solo nascondermi perché sei tu che mi manchi
E sai che è così difficile dirsi addio quando si arriva a questo punto
Mi diresti che avevo torto?
Mi aiuteresti a capire?
Mi stai guardando dall'alto?
Sei orgoglioso di ciò che sono?
Non c'è niente che non farei
Per avere solo un'altra possibilità
Di guardarti negli occhi
E vederti ricambiare lo sguardo
Mi dispiace di averti incolpato
Per tutto quello che non riuscivo a fare
E ho ferito me stessa
Se avessi solo un altro giorno
Ti direi quanto mi sei mancato da quando te ne sei andato
Oh, è pericoloso, è fuori dagli schemi
Cercare di riportare indietro il tempo
Mi dispiace di averti incolpato
Per tutto quello che non riuscivo a fare
E ho ferito me stessa
Ferendo te

sabato 28 maggio 2016

Schrödinger is still alive!

Oggi su Focus.it ho letto la notizia di una nuova scoperta legata al famoso esperimento del gatto di Schrödinger: si è dimostrato che un "gatto quantistico" può essere simultaneamente vivo e morto e (e qui sta una parte di novità) anche in due luoghi contemporaneamente.
Ecco il paradosso del gatto di Schrödinger illustrato dal suo ideatore, il fisico austriaco Erwin Schrödinger (1887–1961), in un articolo del 1935.
Si possono anche costruire casi del tutto burleschi. Si rinchiuda un gatto in una scatola d'acciaio insieme alla seguente macchina infernale (che occorre proteggere dalla possibilità d'essere afferrata direttamente dal gatto): in un contatore Geiger si trova una minuscola porzione di sostanza radioattiva, così poca che nel corso di un'ora forse uno dei suoi atomi si disintegrerà, ma anche, in modo parimenti probabile, nessuno; se l'evento si verifica il contatore lo segnala e aziona un relais di un martelletto che rompe una fiala con del cianuro. Dopo avere lasciato indisturbato questo intero sistema per un'ora, si direbbe che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo si fosse disintegrato, mentre la prima disintegrazione atomica lo avrebbe avvelenato. La funzione Ψ dell'intero sistema porta ad affermare che in essa il gatto vivo e il gatto morto non sono degli stati puri, ma miscelati con uguale peso.
In parole povere, è impossibile sapere se il gatto è vivo o morto, a meno di non aprire la scatola.
Sul gatto di Schrödinger, che affascina sia i nerd sia gli amanti dei gatti (figuriamoci poi i nerd che amano i gatti), sono stati inventati innumerevoli memi. Alcuni ironizzano sulle "torture" inflitte al povero micio (ma si tratta di un esperimento mentale... nessun felino è stato maltrattato, almeno credo!)...

«Dite a Schrödinger che sono sopravvissuto... e sto arrivando per lui» (via AsapSCIENCE).
... e oltre a questo c'è di tutto e di più! :-)

Telefonino di Schrödinger: fino a quando non lo guardi, è sia incrinato che non incrinato (via Imgur).
Biscotti di Schrödinger: esistono sia come biscotti sia come accessori da cucito, fino al momento in cui apri la scatola (via Imgur).
Di questa c'è pure una specie di versione in dialetto abruzzese... :-D

(via Lu salabbarije de lu cafone)
Codice di Schrödinger: codice che è stato scritto, ma non testato, ed è in uno stato in cui non funziona né fallisce fino a quando non lo si osserva (via Programmers will conquer the Hello World, una pagina fighissimamente geek).
La vignetta qua sotto l'ho vista più volte sul web un paio di mesi fa, in occasione della Pasqua.

«Fino a quando la tomba è chiusa, Gesù è allo stesso tempo vivo e morto!». San Schrödinger, il discepolo dimenticato (dal blog cristiano Exploring Our Matrix).
E la vignetta qui sotto sarebbe interessante mostrarla a Donald Trump, o senza andare troppo lontano a Matteo Salvini, per sapere cosa gliene sembra...

L'immigrato di Schrödinger: contemporaneamente ti ruba il lavoro ed è troppo pigro per lavorare (via Boycott Koch Industries).
Concludo segnalando che il gatto di Schrödinger ha pure una fanpage... e non poteva essere altrimenti!

venerdì 27 maggio 2016

Panni sporchi lavati nella piazza del web

Le ultime ventiquattr'ore o poco più sono state campali per un paio dei VIP più popolari della "socialsfera" italiana! :-)
Dopo che su TVBlog.it è uscita un'intervista a Giancarlo Magalli, nella quale l'anchorman romano spendeva parole poco lusinghiere nei riguardi di Adriana Volpe, sua partner nella conduzione de I fatti vostri...
Al tuo fianco, da anni, c'è Adriana Volpe. "Oggi in un'intervista Adriana Volpe ha dichiarato che io e lei non ci frequentiamo nella vita privata per via della differenza di età. A parte il fatto che quelle due ore alla mattina bastano ed avanzano, ha comunque ragione: io nella vita privata frequento donne più giovani (e più mature)", avevi scritto sui social qualche tempo fa. Non vi siete mai amati?
"No, mai. Questa è la verità ed è inutile negarla perché si vede. C'è addirittura un gruppo su Facebook che si chiama 'Perché Magalli non guarda mai la Volpe quando parla?' o qualcosa del genere. Non l'ammazzerei, per carità: ci lavoro, la sopporto, ma alcune sue prerogative non mi rendono contento. Non ci posso far niente. Ho avuto tante partner nella mia carriera, sono sempre andato d'accordo con tutte. Le uniche tre con cui non sono andato d'accordo sono la Falchi, la Parisi e la Volpe ma per motivi diversi. La Parisi era capricciosa, arrivava tardi e faceva come le pare; ho sempre detto, però, che quando lavorava era di una bravura che le si perdonava tutto. Alle altre due, ecco, manca quest'ultimo aspetto".
... la diretta interessata ha reagito piccata sulla sua pagina Facebook.
Non so perché Giancarlo sia stato così offensivo, ma non si può sempre gettare fango sulle persone, e se mette in discussione la mia professionalità allora reagisco . Sono laureata e lui no, sono entrata nell'ordine dei giornalisti pubblicisti nel 2004 e lui no , ma Giancarlo dovrebbe stare sereno, ha fatto la storia della televisione, dovrebbe essere meno critico e più costruttivo, nella posizione in cui è dovrebbe cercare di costruire nuove carriere invece di cercare di distruggerle. Non fa una bella figura , perché sembra quasi che voglia ostinatamente salvaguardare il suo posto , essendo in pensione da anni, da possibili sostituzioni con professionisti più giovani. Ma non deve temere perché è il migliore nel suo campo. Concludo solo dicendo : SOS cercasi mecenate che possa dare una possibilità ai giovani e tu Giancarlo nella tua posizione puoi fare molto !
Magalli ha replicato a sua volta nei commenti...
Sono tranquillissimo. Ci sono sicuramente giovani bravi che prenderanno prima o poi il mio posto, ma non riesco ad annoverare tra questi anche Adriana che, guarda caso, lavora da vent'anni grazie alla stima di un'unica persona. [Starà forse parlando di Michele Guardì?, NdC] Vent'anni, sì, perché anche lei non è proprio una bimba. E comunque non mi pare di avere offeso nessuno. Dov'è l'offesa? Nel dire che lavorare con lei non mi piace? Io la chiamo sincerità, ma chi non ci è abituato può non gradire, lo capisco.
Chissà se nella prossima stagione i due torneranno a lavorare insieme, vista la tensione che si è venuta a creare.
Ma non è finita qui... C'è un'altra persona che non ha gradito di essere stata tirata in ballo da Magalli nell'intervista di cui sopra: Gianni Morandi, il quale ha scritto sulla sua seguitissima bacheca...
Posto senza commentare, volete farlo voi?
"...Farsi usare dal web può essere divertente...al contrario, non riesco ad usare il web per pubblicare foto dove sbuccio i piselli..."
Ti riferisci a Gianni Morandi?
“Lui, come altri, hanno una forte preoccupazione di apparire sul web. Morandi ha 2 milioni di follower ma, se esce con un disco nuovo, quei seguaci non valgono 100 dischi in più. Non funziona. E allora qual è lo scopo di fare la fatica di andare ogni giorno a fare una foto con i piedi nel ruscello? Per dare un’immagine di te? Dopo cinquant’anni di carriera la gente già dovrebbe avercela un’immagine ben chiara di quel che sei. La considero una fatica inutile. Io sono lì per divertirmi e divertire senza nessuno scopo commerciale”.
[Il post "incriminato" sulla sbucciatura dei piselli è qui]
A questo punto è stato il conduttore – che su Facebook ha un profilo personale, a differenza del cantante che ha una fanpage – a prendere la parola per dire...
Caro Gianni, mi dispiace che tu voglia aizzarmi contro i tuoi due milioni di follower. Io esprimevo solo un pensiero che forse non era chiaro, ma certamente non voleva essere offensivo. Provo a spiegartelo direttamente, senza il tramite dei giornalisti, anche se vedo che qualcuno dei tuoi commentatori ha capito.
Io credo che una persona come te, che ha tanto successo da tanti anni, non abbia bisogno di pubblicare foto strappalike per capire che la gente gli vuole bene. Sono certo che ti basta scendere per strada o fare un concerto per percepire l'affetto della gente. Il pubblico non ha bisogno di vederti sbucciare piselli per capire che sei una persona per bene. Io lo so da anni, da quando non esisteva internet (e forse si viveva meglio).
Non te la prendere, continua a pubblicare le foto che vuoi e noi continueremo magari a sorriderne un po', ma in fondo sorridere è una cosa bella.
Ciao.
Giancarlo
Oggi Gianni Morandi ha tentato di chiudere la questione pubblicando questa foto...


... corredata dalle parole seguenti...
27 maggio.
Oggi poto le rose, cosa dirà Magalli?
Giancarlo, ti piace la foto?
... al che Magalli ha commentato...
Bella e belle le rose.
Sarà tutto chiarito? Mah, speriamo! :-)
La sottoscritta in passato ha dedicato dei post sia a Magalli sia a Morandi. Poiché provo simpatia per entrambi, mi piange il cuore nel vederli battibeccare come umarell all'ospizio, con l'aggravante di farlo sulla pubblica piazza del web... e non è nemmeno la prima volta. Questa volta non prendo le parti di nessuno dei due: se Magalli è stato poco signorile, anche se non lo definirei offensivo, nei confronti di Adriana Volpe, trovo che sia stato poco corretto da parte di Morandi aizzare di fatto contro il suo (ex?) amico i suoi affezionatissimi follower senza neanche prendersi la briga di esporsi in prima persona. Per quanto riguarda l'opinione di Magalli sull'attività social del cantante, sarei propensa a dare ragione al conduttore. Mi sarebbe piaciuto credere che Morandi è così attivo su Facebook per il puro piacere di interagire coi suoi fan, ma da quando si è scoperto che si affida a un social media manager – che si tratti di sua moglie Anna oppure no, di sicuro i suoi post non sono spontanei e immediati come vorrebbe farci credere – non la bevo più, mi spiace... ;-)
A proposito di Adriana Volpe, non posso che condividere l'opinione negativa del suo ben più esperto collega: lei non mi è mai piaciuta, e non ha di certo guadagnato punti nella mia stima sbandierando la sua laurea, peraltro conseguita a quasi quarant'anni di età presso l'Università telematica e-Campus, mica alla Normale di Pisa. Pur avendo una signora laurea, non mi sono mai sognata di mettere a tacere chicchessia ostentando i miei titoli... Sarò io che non sono adatta a questo mondo? Mi sa di sì, ahimè. Proprio oggi riflettevo sul fatto che io mi faccio sempre un sacco di scrupoli di coscienza nei confronti degli altri e delle loro esigenze, ma non vengo quasi mai ripagata con la stessa moneta. Forse dovrei imparare a fregarmene un po' di più, ecco!

giovedì 26 maggio 2016

Video musicali di ieri e di oggi

Da qualche giorno ho cominciato a seguire Colors, il nuovo game show di Raiuno condotto da Amadeus, la cui ultima puntata di questa stagione andrà in onda domani: è un peccato che sia penalizzato da una collocazione in palinsesto che trovo abbastanza insensata (dalle 14:05 alle 15:15), perché è carino e divertente – tra i giochi che lo compongono adoro Dedicato a te, m'intriga Il periatto, mentre gradisco meno Vita di coppia – e sotto sotto non mi dispiacerebbe essere selezionata tra i concorrenti di un'eventuale nuova edizione per cercare di portare a casa qualche soldino... Dovrò "solo" convincere la mia dolce metà, dal momento che si partecipa in coppia! ;-)
Grazie a una delle domande poste l'altro giorno nel gioco Ma davvero? ho scoperto che il video di Alta marea, la cover di Don't Dream It's Over (singolo del gruppo rock australiano Crowded House datato 1986) incisa dal cantautore romano Antonello Venditti nel 1991, poteva contare su una protagonista d'eccezione: nientepopodimenoché Angelina Jolie, all'epoca appena sedicenne ma già piuttosto sexy.



A quanto pare se n'è accorta pure Repubblica, che oggi ha parlato di «immagini mai viste prima»... ma fatemi il piacere! ;-)
A proposito, se non me lo avesse fatto notare il mio amore, non mi sarei mai accorta della stranezza visibile nel video ufficiale de La isla bonita di Madonna (1987).



Ti arrendi? Vabbè, te lo svelo io, l'arcano... Il fatto è che le immagini appaiono speculari: facci caso quando vengono inquadrate delle scritte.
In conclusione, torniamo ai giorni nostri con uno dei videoclip più incredibili che io abbia mai visto: Up&Up dei Coldplay. La canzone non mi sembra niente di che, ma il video lascia letteralmente a bocca aperta! :-)


mercoledì 25 maggio 2016

Io non ho paura della prova costume...

... perché tanto non amo il mare d'estate e me ne tengo alla larga, ecco! ;-) [Ti prego, risparmiami commenti del tipo «Ma come fai ad abitare in una città di mare e non approfittarne?!», «Chi c'ha il pane nun c'ha i denti», ecc. ecc. ;-)] E meno male, dal momento che mi vedo abbastanza fuori forma; non chiedermi quale numero segna la mia bilancia perché non ne ho idea, sono mesi che non ho il coraggio di salirci...
Ieri mi sono riconosciuta in un paio di vignette trovate su Facebook, una di Prugna (la differenza con la sottoscritta è che io a correre non ci vado mai, è già tanto se faccio una camminata a passo svelto ogni tanto)...


... e una di Dieta Personalizzata, la quale rappresenta me stessa quando fra non molto mi troverò davanti a un bivio: perdere peso o rifarmi il guardaroba!


[Per una volta faccio eccezione alla regola di boicottare espressioni del tipo «avere c**o», «una botta di c**o», «che c**o!» e simili, che trovo assai sgradevoli da quando sul numero 72 di Focus di ottobre 1998, scaricato in formato PDF essendo all'epoca abbonata, ne scoprii l'origine...



... e scommetto che, adesso che anche tu ne sei al corrente, non le userai più con tanta leggerezza! ;-)]
Com'è noto, ci sono fondamentalmente due modi per rimettersi in forma: seguire un'alimentazione controllata – ci sto provando – e fare attività fisica. Quando nella pagina Facebook di David Wolfe – riguardo al quale, a onor del vero, segnalo un'opinione piuttosto critica – mi sono trovata davanti il promettente titolo THIS Simple Exercise Removes Back and Belly Fat in No Time! (Questo semplice esercizio elimina il grasso dalla schiena e dalla pancia in pochissimo tempo!) non mi è parso vero... e infatti mi sa che era troppo bello per essere vero. Ammesso che bastino 2-4 minuti di esercizio al giorno per 28 giorni per avere addominali più asciutti e tonici, il plank sembra estremamente faticoso... oppure sono io ad essere troppo pigra? ;-)

martedì 24 maggio 2016

Siamo fatti così


Grazie a Quarantadue, il canale Telegram di Gianluca Neri del quale ho già parlato qui, sono venuta a conoscenza di una pagina interessantissima, The making of me and you (Come siamo fatti io e te)... e ti invito senz'altro a visitarla; a titolo di anticipazione riporto qui di seguito la traduzione del testo che spiega di cosa si tratta.
Alcuni straordinari fatti personalizzati su di te e sul tuo corpo
Puoi godere dell'esperienza su cellulare, tablet e computer. Chrome, Firefox, Safari e Internet Explorer 10 e versioni superiori sono i migliori browser da utilizzare.
Esplora l'eccezionale infografica interattiva di BBC Earth, personalizzata solo per te.
È sufficiente che tu inserisca la tua data di nascita, il sesso alla nascita, l'altezza e il peso, e scelga le unità di misura metriche o imperiali che hanno più senso per te.
E scoprirai subito:
  • gli ingredienti chimici di cui sei composto, e quanto vale il tuo corpo
  • di quanti atomi sei formato, e cosa si può fare con essi
  • quante cellule di grasso, del sangue, della pelle e del cervello hai
  • quanti dati genetici ci sono dentro di te
  • quanti altri microbi vivono sul tuo corpo assieme a te
  • le dimensioni e il peso dei tuoi organi interni
  • quante urine, feci, sperma oppure ovuli hai prodotto finora
  • quante volte hai chiuso gli occhi, respirato, sbadigliato e scoreggiato
  • e molto altro
Esplora, divertiti e condividi con gli amici l'intera pagina oppure le tue scoperte preferite, mettendo a confronto le vostre statistiche vitali.
Questa è la nostra storia, la storia di come siamo fatti io e te.
BBC Earth's The making of me and you è basata sulle seguenti fonti.
Prodotto per BBC Earth da Beyond Words.
A proposito, l'altroieri il canale Telegram del CICAP ha menzionato a titolo di ringraziamento Comunicazione Telegram, un altro canale che segnala i migliori canali disponibili... ma a questo non mi iscrivo, mi dispiace: rischierei di invischiarmi in un circolo vizioso senza uscita! ;-)
[La "colonna sonora" di questo post non poteva che essere Siamo fatti così, la sigla dell'omonima serie animata cantata da Cristina D'Avena]

lunedì 23 maggio 2016

I matti siamo noi quando nessuno ci capisce

Ieri pomeriggio sono andata al cinema a vedere La pazza gioia (qui il trailer), diretto da Paolo Virzì e sceneggiato da lui stesso assieme alla collega Francesca Archibugi. Che dire? Considerato che degli ultimi cinque film di Virzì quattro mi sono piaciuti molto se non moltissimo – fa eccezione La prima cosa bella, che all'epoca non mi fece impazzire, ma magari se lo rivedessi oggi mi ricrederei – a questo punto il cineasta livornese si può considerare a buon diritto il mio regista italiano preferito! :-)
La trama in sintesi: Beatrice Morandini Valdirana (Valeria Bruni Tedeschi), un'esuberante nobildonna che si è messa dei guai per amore dell'uomo sbagliato, e Donatella Morelli (Micaela Ramazzotti), una giovane gravemente depressa alla quale è stato tolto il suo bambino per darlo in adozione, pur essendo diversissime fanno amicizia nella comunità terapeutica per donne con disturbi mentali e pendenze giudiziarie che le ospita entrambe. Ad un certo punto riescono a evadere insieme, e ciascuna delle due aiuterà l'altra a chiudere i conti lasciati in sospeso, e a cercare di agguantare qualche scampolo di amore e di felicità. Mentre le guardi relazionarsi tra di loro e con le persone che fanno oppure hanno fatto parte della loro vita, ti viene da riflettere su chi siano davvero, nel nostro pazzo pazzo mondo, le persone mentalmente sane...
I personaggi delle due protagoniste sono entrambi piuttosto sfaccettati. Per buona parte del film ho nutrito una spiccata antipatia per la contessa – del resto gli aristocratici non li ho mai potuti tanto soffrire ;-) – ma mi sono dovuta ricredere verso la fine. E soprattutto ho rivalutato parecchio come attrice Micaela Ramazzotti, la moglie del regista, la quale ha fornito un'interpretazione davvero intensa e commovente: è soprattutto per "colpa" sua se sul finale ho versato un bel po' di lacrime. In effetti, almeno per quanto mi risulta, finora nel corso della sua carriera l'attrice romana non si è cimentata in una gamma di ruoli particolarmente variegata: per la precisione, mi pare che dia sempre corpo a personaggi di umile estrazione sociale, mentre l'unica volta che l'ho vista in una parte un tantino diversa dal solito (nel film Il nome del figlio) non l'ho trovata granché incisiva. Se però in futuro dovesse riuscire a calarsi credibilmente in un ruolo tipo quello della contessa Morandini Valdirana, allora sì che mi conquisterà senza riserve! :-)
[Il titolo del post cita un verso di Ti regalerò una rosa, lo struggente brano sulla malattia mentale con cui Simone Cristicchi vinse il Festival di Sanremo 2007]

domenica 22 maggio 2016

Non per tutti... ma quasi! :-)

Andando in cerca di una fonte per un indovinello condiviso da un mio "facciamico" sulla sua bacheca – lo trovi nell'immagine qui accanto, nonché al punto 7 dell'elenco più sotto – sono approdata al post 10 Acertijos que no todos pueden resolver (10 quesiti che non tutti sanno risolvere), e ne riporto qui di seguito la traduzione dallo spagnolo (per completezza non ho omesso il punto 8, pur non essendo soddisfatta di come l'ho tradotto... Sapresti per caso suggerirmi una versione migliore?). A me in realtà questi enigmi non sembrano particolarmente impegnativi, anzi... per questo li trovo perfetti per un po' di sano relax domenicale! :-)
Da bambini tutti quanti abbiamo amato gli enigmi, e ancor oggi accettiamo con entusiasmo la sfida ogni volta che ci viene proposto di trovare una risposta a un compito logico.
Genial.guru ti dà un'ottima occasione per allenare la tua mente e imparare a pensare fuori dagli schemi.
  1. Sale e scende dalle montagne, ma è sempre immobile. Che cos'è?
  2. Dio ce l'ha e la regina no. Il delfino ce l'ha all'inizio, e il re Mida nel mezzo. Che cos'è?
  3. Un giorno a una ragazza cadde l'anello in una tazza piena di caffè, ma l'anello non si bagnò. Perché?
  4. In quale mese dell'anno la gente dorme di meno?
  5. Quale lingua si parla silenziosamente?
  6. Se lo chiami per nome, scompare. Che cos'è?
  7. Tre medici hanno un fratello di nome Sergio, ma Sergio non ha fratelli. Com'è possibile?
  8. Come formare con tre bastoni quattro senza spezzarli?
  9. Quale invenzione permette di guardare attraverso i muri?
  10. Degli uccelli si posano sopra dei pali. Se sopra un palo si posa un uccello, avanza un uccello. Se sopra un palo si posano due uccelli, avanza un palo. Quanti uccelli e quanti pali ci sono?
 Scorri la pagina in basso per avere le soluzioni...






















 





















... ed eccole, elencate in ordine una di seguito all'altra: il sentiero, la lettera D, la tazza era ancora senz'acqua, nel mese di febbraio, il linguaggio dei segni, il silenzio, Sergio non ha fratelli ma ha tre sorelle dottoresse, formando con i tre bastoni il numero 4, la finestra, tre pali e quattro uccelli.

sabato 21 maggio 2016

Cuccioli famelici crescono

L'anno scorso, quando raccontai di aver visto Big Hero 6, accennai a Winston, il corto che precedeva il film Disney e che vedeva protagonista un cagnolino vorace e per nulla incline a un'alimentazione vegana. Anche se i signori del copyright non saranno contenti, a me ha fatto piacere ritrovarlo su YouTube, sia pur con una qualità non proprio eccelsa... e te lo propongo qui sotto.


Questo cortometraggio animato mi è venuto spontaneo ricollegarlo al filmato seguente, segnalato nel blog di Paolo Ruffini, che mostra la crescita di due bellissimi cuccioli di golden retriever ripresi ogni volta dallo stesso punto della casa e nello stesso momento della giornata, quello in cui si avventano sulla ciotola della pappa.

venerdì 20 maggio 2016

La spiegazione è semplice...

Consultando gli odierni aggiornamenti di Feedly, ho trovato fra le altre cose la citazione di una frase che il medico e ricercatore statunitense Theodore Woodward era solito usare per invitare i suoi studenti a pensare innanzi tutto alle ipotesi diagnostiche più probabili e quindi alle patologie più frequenti, piuttosto che a quelle più improbabili e rare...
Se stai camminando per Greene Street e senti un rumore di zoccoli dietro di te, non voltarti aspettandoti di vedere una zebra. Aspettati un cavallo.
[Greene Street era la strada di fronte all'Ospedale Universitario di Baltimora, dove il professor Woodward teneva le sue lezioni]
... e subito dopo ho letto questo post di Paolo Attivissimo che sbufala il presunto avvistamento di un anacronistico smartphone nel video di un incontro di boxe del 1995, epoca in cui l'iPhone era ancora di là da venire, ma esistevano già fotocamere digitali a buon mercato.


Per l'ennesima volta, piuttosto che applicare l'aureo principio del rasoio di Occam, secondo cui a parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire, ci si diverte a escogitare le spiegazioni più fantasiose... in questo caso la presenza di un viaggiatore nel tempo! ;-) Meno noto di quello di Occam, ma altrettanto tagliente, è il rasoio di Hanlon, che suggerisce di...
Non attribuire mai a malafede quel che si può ragionevolmente spiegare con la stupidità.

giovedì 19 maggio 2016

Contro il virus dell'ignoranza

Nella puntata di Virus andata in onda giovedì scorso su Raidue, le bislacche teorie contro i vaccini propugnate da Red Ronnie hanno avuto un risalto molto maggiore rispetto alle solide verità scientifiche sostenute dal virologo Roberto Burioni... il che lo trovo abbastanza ironico, in una trasmissione con quel titolo. Ecco la presa di posizione di UNICEF Italia.
Entrando in sala operatoria, affideresti la tua vita a un chirurgo o a un critico musicale? Se la tua risposta è la seconda, sarai probabilmente d'accordo con quanto detto in tv da Red Ronnie (su Virus Rai, giovedì 12/5) che "vaccinarsi è demenziale" e che i vaccini uccidono i bambini.
Ma se credi che la salute dei bambini sia il bene più prezioso del mondo, che i vaccini salvano ogni anno dai 2 ai 3 milioni di vite e che non esiste alcuna prova scientifica di correlazioni tra vaccini e autismo, allora la pensi come noi.
I vaccini salvano vite. L'ignoranza uccide.
[Detto per inciso, se io avessi potuto prevenire con un vaccino il virus intestinale che mi ha tenuta a letto negli ultimi due giorni, ne sarei stata ben lieta. E attendo con fiducia un tantino utopistica il giorno in cui si riuscirà a mettere a punto un vaccino contro il raffreddore...]
Ieri Nicola Porro, conduttore di Virus, ha annunciato la cancellazione del programma dai palinsesti di Raidue, rivendicando in qualità di giornalista l'importanza di questa notizia... comunque non direi proprio che quella andata in onda giovedì scorso sia stata una pagina di giornalismo da Pulitzer, anche se si vocifera che le motivazioni della chiusura siano ben altre rispetto alla polemica sui vaccini. Come preannunciato dal dottor Burioni, per questa sera è prevista una puntata "riparatoria"... e staremo a vedere.
A una settimana di distanza, gli sberleffi della Rete non accennano a spegnersi: oltre al conduttore dello storico Roxy Bar, le cui competenze in campo musicale non vengono messe in dubbio da nessuno o quasi, a differenza di quelle in campo medico...


[Luciano Onder, pur essendo laureato in Storia moderna, ha una laurea honoris causa in Medicina e Chirurgia conferitagli dall'Università di Parma con la seguente motivazione: «la corretta e rigorosa informazione medica condotta da Onder ha contribuito enormemente alla divulgazione medico-scientifica in generale, riuscendo così ad avvicinare l'opinione pubblica e la gente comune a tematiche di grande importanza e di forte impatto sociale»]
... è stata presa di mira pure un'altra ospite, l'attrice Eleonora Brigliadori, seguace dell'antroposofia e dell'urinoterapia.


A dispetto dei tanti che l'hanno prelevata tagliando via i watermark, mi sembra doveroso attribuire alla pagina Facebook Dark 4.0 l'immagine qua sotto, che rende omaggio al kubrickiano REDRUM.


E il fotomontaggio qui sotto è l'immagine di copertina dell'attualissima pagina Red Ronnie che confuta teorie scientifiche.


Da vegetariano Red Ronnie è diventato vegano, ed oggi è pure, se così si può dire, "amareriano", ovvero sostiene che lo zucchero faccia male; lo riferisce Ciccio Rigoli, il quale commenta così...
Cioè, hai comprato la chitarra di Jimi Hendrix, uno che si è sparato più droghe lui che tutti gli adolescenti di Scampia messi assieme, e me la vieni a menare con lo zucchero semolato? Hai intervistato Mick Jagger, quello che cantava le lodi dell’eroina chiamandola Brown Sugar, e rompi a me il cazzo per la canna da zucchero?

mercoledì 18 maggio 2016

Gli affari sono affari

Di recente su Facebook mi è capitato di leggere un testo che provava a spiegare certe contorte dinamiche dell'economia contemporanea, e l'ho condiviso sul mio Tumblr, ammettendo però di averci «capito solo che… È UN GRAN CASINO!!! :-O». La storiella che ho trovato ieri su 9GAG, per quanto riguardi affari abbastanza diversi, mi sembra un pochino più immediata, anche perché più breve, e te la traduco qui di seguito.
Padre: Voglio che tu sposi una ragazza di mia scelta.
Figlio: No!
Padre: La ragazza è la figlia di Bill Gates.
Figlio: Allora va bene.
Il padre va da Bill Gates...
Padre: Voglio che sua figlia sposi mio figlio.
Bill Gates: No!
Padre: Mio figlio è l'amministratore delegato della Banca Mondiale.
Bill Gates: Allora va bene.
Il padre va dal presidente della Banca Mondiale ...
Padre: Nomini mio figlio amministratore delegato della sua banca.
Presidente: No!
Padre: Lui è il genero di Bill Gates.
Presidente: Allora va bene.
Questo è business.
[Sì, lo so che si tratta di una semplificazione a dir poco forzata... però rende l'idea! ;-)]

martedì 17 maggio 2016

Niente bis, siamo inglesi

Sabato scorso, finalmente, ho potuto vivere un'esperienza alla quale aspiravo da un sacco di tempo: assistere dal vivo a un concerto dei formidabili Muse!!! :-D Alla prima delle sei date italiane del Drones World Tour ci sono andata in compagnia del mio amore, che sebbene ignorasse quasi del tutto il repertorio della band britannica è riuscito lo stesso a divertirsi e a trovare svariati elementi di interesse in quello che vedeva e sentiva: insomma, un compagno perfetto! <3
Siamo arrivati al parcheggio del Forum di Assago – adesso il suo nome è Mediolanum Forum, ma io preferisco chiamarlo alla vecchia maniera – poco dopo le 18, ora in cui era prevista l'apertura delle porte. Il tempo di mangiare qualcosa – io ho optato per un bel panozzo con salamella alla piastra, peperoni e ketchup annaffiato da una birretta fresca, e mi è sembrata la cena più buona del mondo :-P – e ci siamo diretti al Forum. Un po' di coda all'ingresso, la perquisizione della borsa che fa sempre uno strano effetto, ed eravamo dentro.
Alle 20 in punto è iniziata la performance del gruppo spalla, gli olandesi De Staat, i quali si sono esibiti per una mezz'oretta; i Muse sono saliti sul palco alle 21 – pure qualche minuto più tardi, si popo volemo sta' a guarda' er capello ;-) – e hanno suonato in modo egregio fino alle 23 spaccate, poi se ne sono andati senza voltarsi indietro. Dopo l'ultimo brano in scaletta, Knights of Cydonia, mi sarei aspettata che si levasse un coro per reclamare a gran voce qualche bis, ma così non è stato: a quanto pare praticamente tutti tranne me sapevano che i Muse non ne concedono mai; mentre uscivamo c'era una che con aria di chi la sa lunga diceva «Oramai ci siamo abituati, sono inglesi, loro...».
L'acquisto dei biglietti mesi fa era stato caratterizzato da una certa suspense: il giorno in cui è cominciata la vendita risultavano già esauriti quando nel pomeriggio sono riuscita a mettermi al computer... ma io non mi sono persa d'animo, ho continuato regolarmente a verificare la disponibilità su TicketOne finché non sono saltati fuori altri biglietti (chissà come accidenti vengono gestiti). Purtroppo i posti che ci sono toccati non erano certo dei migliori: ci trovavamo praticamente in penultima fila, peraltro in curva, lontanissimi dal palco. Prima del concerto avrei giurato: sempre meglio seduti nei posti numerati che in piedi per ore giù nel parterre. Ma tanto non si può mica rimanere seduti per tutto il tempo, a uno show dei Muse: un po' perché quelli della fila davanti si alzano inesorabilmente in piedi a pogare come pazzi coprendoti la visuale e obbligando pure te ad alzarti per vedere meglio... e un po' perché ad un certo punto chiunque sente il bisogno di scatenarsi! :-)
La scaletta del concerto era basata sui brani contenuti nell'ultimo album Drones, che onestamente non mi entusiasma più di tanto: il pezzo che preferisco dei Muse – ma forse anche dell'intera discografia mondiale :-) – è e rimane Starlight. Non ho saputo resistere alla tentazione di registrarne almeno una parte con lo smartphone, pur sapendo che ne sarebbero state condivise riprese molto migliori, come questa di Piera Castaldo...


Faccio notare i droni sferici fluttuanti che costituivano l'elemento caratterizzante della scenografia. Manca l'inizio del brano – ho tardato un po' troppo a far partire la registrazione – ma soprattutto la fine, perché ho preferito stoppare per godermi il pezzo cantandolo a squarciagola com'era giusto che fosse; ho rischiato di giocarmi le corde vocali, ma per fortuna non è mi successo nulla di male. :-)
E qui ci sono le foto che ho selezionato, quasi tutte scattate col summenzionato smartphone perché quelle fatte con la compattina – cosa me la sono portata a fare – lasciano abbastanza a desiderare.


In conclusione ci tenevo a spezzare una lancia in favore del misconosciuto "quarto Muse", Morgan Nicholls, il quale è classificato da Wikipedia come semplice turnista anche se da almeno un decennio «Accompagna la band nei concerti per suonare i brani che non possono essere interamente interpretati dai tre componenti», Matthew Bellamy (voce, chitarra, pianoforte), Chris Wolstenholme (basso, voce, armonica) e Dominic Howard (batteria, percussioni, cori). Sabato sul palco c'era pure lui, per quanto relegato dentro una specie di buca e praticamente snobbato dalle luci e dalle telecamere: ha suonato soprattutto la tastiera, ma non solo. Ho visto che in Rete esistono svariate discussioni sul fatto che Morgan vada promosso o meno a membro effettivo dei Muse; molti si dicono contrari, ritenendo che si snaturerebbe la formazione originaria del power trio. Io invece non ci vedo proprio nulla di male, anzi: sarebbe il giusto e sacrosanto riconoscimento per un musicista che dal vivo – dimensione nella quale i Muse danno il meglio di sé – si fa davvero in quattro e fornisce un contributo determinante alla buona riuscita dello spettacolo.

lunedì 16 maggio 2016

Come entrare in loop col cervello

Dopo quello che ho condiviso giorni fa, ecco un altro quesito "sgraffignato" dalla pagina Facebook del CICAP, la quale a sua volta ha preso l'ispirazione da Davide Passaro di Math is in the air: blog divulgativo sulla matematica applicata.
Scegliendo a caso una delle seguenti risposte a questa domanda, qual è la probabilità di rispondere correttamente?
  1. 50%
  2. 25%
  3. 0%
  4. 25%
Riflettici un po' su, forza...
... ma se per caso il tuo cervello dovesse entrare in un loop infinito, tìratene fuori e prosegui nella lettura! :-)
Si tratta di un costrutto autoreferenziale: la domanda s'interroga su se stessa, ed in questo senso il problema è non solo probabilistico ma anche logico. Chiaro che, se non si accetta questo tipo di costruzione logica, la risposta 1/4 è giocoforza corretta, ma non significativa.
Approcci ricorsivi di questo tipo, che sembrano apparentemente illogici, hanno invece risvolti utili anche in applicazioni pratiche.
Per citare un esempio abbastanza semplice e solo matematico, possiamo ricorrere alla famosa serie di Fibonacci. Se chiedessi di indicare un sistema per calcolare un qualsiasi numero della serie di Fibonacci, potrei rispondere in questo modo:
«Un qualsiasi numero della serie di Fibonacci è dato dalla somma dei due numeri che lo precedono nella serie di Fibonacci».
Questa potrebbe sembrare una "non risposta", o se volete una risposta stupida, in quanto nella risposta c'è parte della domanda... eppure un meccanismo del genere funziona perfettamente a patto di stabilire le condizioni iniziali, in questo caso che i primi due numeri della serie sono 1 ed 1. Questo in genere si definisce "punto minimo" e ci salva da un loop infinito, oltre a permetterci di trovare tutti i numeri della serie senza errori!
Nel quesito proposto il problema sta proprio nella risposta 3.
Se ad esempio la risposta 3 fosse stata 12%, avremmo potuto ragionevolmente concludere che non vi era possibilità di dare la risposta corretta, infatti:
  • la probabilità non può essere 25%, perché se lo fosse sarebbe del 50% (due risposte, la 2 e la 4);
  • la probabilità non può essere 50%, perché se lo fosse sarebbe del 25% (una sola risposta, la 1);
  • la probabilità non può essere 12%, perché se lo fosse sarebbe del 25% (una sola risposta, la 3).
In questo caso quindi nessuna delle risposte è giusta, e, scegliendone una a caso, è certo che sarà errata, cioè la probabilità di rispondere correttamente scegliendo a caso è 0%.
Ma quest'ultima frase significa che non vi può essere alcuna risposta corretta alla domanda, il fatto è però che se includiamo 0% tra le risposte potremmo sì avere quaterne coerenti, ad esempio "50% - 0% - 50% - 18%", ma nel nostro caso e seguendo il ragionamento fatto in precedenza, arriviamo alla paralisi logica (loop), perché la probabilità di rispondere correttamente è 0% che, ahimè, è una delle risposte!
Per cui con la quaterna di risposte indicate non è possibile rispondere alla domanda, come del resto non troveremmo mai numeri di Fibonacci senza avere imposto un "punto minimo" corretto.

domenica 15 maggio 2016

Dare a Rosalind quel che è di Rosalind

Nel 1962 il premio Nobel per la medicina venne assegnato a Francis Crick, James Dewey Watson e Maurice Wilkins «per le loro scoperte sulla struttura molecolare degli acidi nucleici e l'importanza nel trasferimento dell'informazione genetica nella materia vivente»: in una parola il DNA, acronimo di acido desossiribonucleico. Fin qui ci siamo? Beh, questo era quello che sapevo, anche perché lo insegnano a scuola... finché non sono incappata in questo status di Query, la rivista ufficiale del CICAP, che riporta lo screenshot di un tweet di Robby Kraft:
scientist: "does everyone here know what Watson and Crick discovered?"
me from back of room: "Rosalind Franklin's notes"
Traduco:
Scienziato: "Sapete tutti qui cos'hanno scoperto Watson e Crick?"
Io dal fondo dell'aula: "Gli appunti di Rosalind Franklin"
Devo ammettere che quest'ultimo nome mi giungeva del tutto nuovo. Eppure, come sottolineato in un commento allo status summenzionato...
Rosalind Franklin è stata decisiva negli studi che hanno portato alla scoperta della doppia elica del DNA.
Copincollando dalla pagina Wikipedia dedicata alla Franklin...
È stata una biofisica britannica e cristallografa a raggi X che ha dato contributi fondamentali per la comprensione della struttura molecolare del DNA, l'RNA, virus, carbone e grafite. La ricerca del DNA è diventata famosa perché il DNA svolge un ruolo essenziale nel metabolismo cellulare e genetico, e la scoperta della sua struttura ha aiutato gli scienziati a capire come le informazioni genetiche passino dai genitori ai figli.
Franklin è meglio conosciuta per il suo lavoro sulle immagini di diffrazione a raggi X del DNA che ha portato alla scoperta della doppia elica del DNA. I suoi dati, secondo Francis Crick, sono stati effettivamente utilizzati per formulare l'ipotesi di Crick e Watson nel 1953 riguardante la struttura del DNA. Inoltre, i suoi progetti inediti mostravano che aveva di fatto individuato la generale B-forma dell'elica del DNA. Tuttavia, il suo lavoro è stato pubblicato terzo nella serie dei tre articoli Nature articles, preceduto da quello di Watson e Crick dove il suo contributo appare come un sostegno alla loro ipotesi.
Per tali ricerche, Wilkins, Watson e Crick hanno ricevuto il premio Nobel, ma il lavoro di Franklin non ha avuto grande riconoscimento durante la sua vita. Dopo aver terminato la sua parte di lavoro del DNA, Franklin ha condotto un lavoro pionieristico sul mosaico del tabacco e virus della polio. Morì a 37 anni per le complicazioni derivanti da cancro ovarico. Dopo la morte ha ricevuto molti riconoscimenti da grandi istituzioni scientifiche.
Non credi anche tu che la Franklin avrebbe meritato il Nobel al pari (se non di più) dei suoi tre colleghi? Magari potrai obiettare che nel 1962 la Franklin era già morta da quattro anni, a causa di un tumore probabilmente provocato dalle alte dosi di raggi X a cui si era esposta nel corso dei suoi esperimenti. Comunque ti faccio notare che, secondo Il Post, è solo dal 1974 che lo statuto della fondazione dei Nobel non consente di assegnare premi postumi. Sarà mica che Rosalind è stata presa sottogamba perché, a differenza del terzetto dei suoi famosi colleghi, aveva la tara congenita di essere... una donna?! Beh, è assai difficile scacciare questo dubbio dalla mente...

sabato 14 maggio 2016

Lezioni di cucina online

Nelle scorse settimane ho sentito parlare più volte della raindrop cake, un dolce di gran moda che prende il nome dal suo aspetto di grossa goccia d'acqua e ha pochissime calorie. Non metto in dubio che sia anche buono da mangiare, ma bisogna ammettere che il modo in cui si presenta non è affatto invitante. La ricetta, «a base di agar, un polisaccaride usato come gelificante naturale e ricavato da alghe rosse appartenenti a diversi generi», puoi trovarla qui.
Suppongo che Carmen Oriolo si riferisse a questo genere di cose quando ha scritto su Facebook la spassosa pseudo-ricetta seguente:
Ciambellone senza zucchero, senza grassi, senza burro, senza uova, vegan e gluten free
Hai voglia di dolce, ma sei una palla di lardo e il dottore ti ha detto che, se non stai a dieta, al prossimo compleanno non ci arrivi?
Tuo marito trova la tua cucina troppo pesante?
Hai amici vegani o intolleranti a glutine/lattosio/uova/zucchero/nichel/pomodori/ercazzochetesefrega o semplicemente cagacazzi?
Voi fa un dolce, ma in cucina nun c'hai ncazzo?
Stupiscili e stupisciti con questo fantaciambellone!
Occorrente
Uno stampo da ciambellone, metallico o in silicone. Non è necessario ungere e infarinare.
Un rubinetto dell'acqua potabile
Un freezer
Tempo di preparazione, 3 minuti più il tempo di congelamento
Realizzazione
Apri il rubinetto e, con l'acqua che ne esce, riempi lo stampo.
In alternativa, puoi utilizzare acqua minerale in bottiglia.
Riponi lo stampo pieno d'acqua in freezer, facendo attenzione a non inciampare sul cane onnipresente in cucina, quando c'è da rompe er cazzo.
Fallo congelare per almeno 4 ore o tutta la notte (dipende dal freezer)
Passato il tempo di congelamento, passa lo stampo rapidamente sotto il getto di acqua fredda, in modo da favorire il distacco del ciambellone dalle pareti.
Rigira il fantaciambellone su un piatto da portata e servilo in tavola.
Spostati, prima che qualcuno te lo tiri addosso.
In conclusione, ti segnalo la ricetta di uno strudel alle pere e noci illustrata tramite GIF animate, e una videoricetta che insegna a preparare dei panini a forma di pulcini... così carucci che forse mi dispiacerebbe addentarli! :-)

venerdì 13 maggio 2016

Su questa Terra immensamente piccola

Torno a parlare del transito di Mercurio, perché APOD ha condiviso un bel video – oltre a due foto – per documentare il fenomeno verificatosi lunedì scorso.


Fa un tantino impressione constatare quanto Mercurio appaia minuscolo davanti al gigantesco Sole: non potrebbe essere diversamente, dal momento che il Sole ha un diametro equatoriale di oltre un milione di chilometri (per la precisione 1,391·109 m), mentre il diametro equatoriale di Mercurio misura meno di cinquemila chilometri (per la precisione 4.879,4 km). Eppure, al momento del transito, com'è ovvio Mercurio si trovava più vicino alla Terra rispetto al Sole. Di quanto? Beh, per avere un'idea dell'ordine di grandezza, tieni presente che la Terra dista in media dal Sole circa 150 milioni di chilometri (semiasse maggiore dell'orbita terrestre: 149.597.887,5 km), mentre Mercurio si trova a circa 58 milioni di chilometri (semiasse maggiore dell'orbita di Mercurio: 57.909.176 km)
Non mi sono preoccupata di fornire i valori esatti delle distanze in gioco al momento del transito, perché trovo che non serva più di tanto ruminare su asettici numeri, ma è meglio osservare con i propri occhi: guarda qui sotto come un gruppo di amici ha realizzato un modello in scala del sistema solare, e te ne farai un'idea...



Ma non è straordinario quanto il nostro pianeta, e a maggior ragione noi esseri umani che lo abitiamo, sia insignificantemente piccolo rispetto all'immensità dell'universo?! Se tutti se ne rendessero conto, e ne traessero ispirazione per darsi una regolata, sono sicura che le vicende del mondo prenderebbero una piega migliore...
[La "colonna sonora" di questo post è Il mondo dove va, un brano in gara a Sanremo Giovani nel 1994 del quale ho il sospetto che poche persone al mondo si ricordino oltre a me e alla sua interprete Silvia Cecchetti... ;-)]

giovedì 12 maggio 2016

Quanti libri che aspettano solo me...

In occasione dell'apertura del Salone Internazionale del Libro di Torino capitano a fagiuolo un paio di post che ho avuto modo di leggere di recente: sembrano proprio indirizzati a me, che da qualche tempo leggo poco, troppo poco...
Nel primo Dania fa ricorso alla psicologia inversa per invitare a leggere più libri. Solo il primo punto, quello del tempo, l'ho trovato un tantino deboluccio, almeno dal mio punto di vista: ritagliarsi del tempo libero da dedicare alla lettura di libri per me è un problema anche per "colpa" di gente come lei, che ha reso la Rete un posto così interessante e con tante cose da leggere, che peraltro non richiedono un'attenzione prolungata come quella che andrebbe dedicata a un romanzo (per quanto ben pochi contributi possano vantare un valore paragonabile a quello dei classici della letteratura).
Nel secondo Raffaele spiega come cambiare le proprie abitudini per riuscire a leggere all'incirca quattro volte di più; non occorrono tecniche di lettura veloce o roba simile, il trucco consiste semplicemente nel riempire tutti i tempi morti con la lettura. Ad esempio, quando ci si accinge a una "seduta meditativa" alla toilette, «Invece di portarsi dietro lo smartphone per fare una partita a Clash of Clans, basta portare un libro e leggere un paio di paragrafi» – ehm... :-/ – oppure ancora «Tiro fuori un libro mentre [...] faccio la fila alle poste o dal dottore o in qualsiasi altro ufficio». E indovina un po' dove ho letto il suo post? Sullo smartphone, mentre mi trovavo nella sala d'attesa del medico! ;-)
Come accennavo, non posso certo definirmi una lettrice forte, ahimè... La sottoscritta non è ancora uscita dalla fase dello tsundoku, parola giapponese della quale ho parlato qui e che si riferisce all'abitudine di comprare libri e ammucchiarli in pile senza mai leggerli. Ciononostante, con la testardaggine che mi ritrovo, capita assai di rado che abbandoni un libro a metà dopo averlo iniziato; perciò mi riconosco ben poco in questo articolo nel quale quattro persone differenti ricordano il loro rapporto conflittuale con altrettanti classici della letteratura. Eppure, come ha scritto Guido Vitiello, citato nell'introduzione all'articolo in questione...
Perché accanirsi a leggere un libro orrendo? Per un malinteso senso d’orgoglio, per spirito di disciplina, per sfida a sé stessi? O – peggio ancora – per il semplice fatto che lo si è comprato? «Ho speso tredici euro per Acido solforico di Amélie Nothomb, a questo punto lo leggo fino in fondo». Che è esattamente come dire: «Ho buttato del denaro, ora per pareggiare i conti devo buttare anche del tempo». Non vi daranno indietro né l’uno né l’altro.

mercoledì 11 maggio 2016

Isn't she self-ironic?

Sono passati più di vent'anni dall'uscita di Jagged Little Pill, il terzo album di Alanis Morissette nonché il suo primo lavoro pubblicato in tutto il mondo. A me quel disco piaceva molto... ma dopo aver ascoltato il suo CD successivo, Supposed Former Infatuation Junkie, e non trovandolo altrettanto di mio gusto persi interesse nei confronti delle altre uscite discografiche della cantautrice canadese.
Di recente Alanis, che nonostante si appresti a compiere quarantadue anni sembra ancora una ragazzina, ha partecipato al talk show The Late Late Show duettando con il conduttore James Corden in una spassosa versione di Ironic, uno dei singoli estratti da Jagged Little Pill, riveduta e aggiornata ai giorni nostri.


Ecco qui di seguito la traduzione italiana del testo.
Un vecchio amico ti manda una richiesta di amicizia su Facebook
Scopri che è razzista solamente dopo aver accettato
In ufficio c'è torta gratis il tuo primo giorno di dieta
È come se annunciassero un nuovo iPhone il giorno dopo che l'hai comprato
Ed è ironico, non credi?
È come se ti lasciassi scappare la tua futura anima gemella
È uno Snapchat che vorresti aver salvato
È un tweet divertente che nessuno aggiunge ai preferiti
E chi ci avrebbe mai pensato, funziona
È un ingorgo stradale quando cerchi di usare Waze
Un segnale di "vietato fumare" quando hai portato con te la sigaretta elettronica
Sono diecimila ospiti maschi quando tutto ciò che vuoi è solo una donna, sul serio!
È cantare il duetto dei tuoi sogni, e poi Alanis Morissette ti urla contro
Ed è ironico, non credi?
Un po' troppo ironico, e sì, io credo davvero
È come essere in prima classe su un aereo della Southwest
Poi ti accorgi che i posti sono tutti uguali
È come Amazon, ma il pacco non è mai arrivato
E chi ci avrebbe mai pensato, funziona
È come Netflix, ma tu hai i DVD
È un giro gratis, ma il tuo Uber è in fondo alla strada
È cantare Ironic, ma non ci sono ironie
E chi ci avrebbe mai pensato, funziona
[Se di Ironic ti interessa la versione originale, qui trovi il video, qui il testo e qui la traduzione in italiano]