giovedì 31 marzo 2016

Come si scrive?

Il post di oggi prende spunto dall'album Si scrive / si dice pubblicato sulla pagina Facebook Noi parliamo italiano, e tu? (c'è anche un sito). L'album raccoglie qualche decina di immagini mirate a correggere svariati errori ortografici fin troppo comuni in italiano; davanti ad alcuni di questi sono disposta a chiudere un occhio – ad esempio, a me non va tanto giù che qual'è con l'apostrofo sia reputato scorretto in ogni caso (in quanto non si tratta di un caso di elisione bensì di troncamento) come stabilisce la Treccani – ma di solito emerge prepotentemente la Grammar Nazi che c'è in me! ;-)
Cominciamo con qualche monosillabo...
  • da è una preposizione semplice, è la terza persona singolare dell'indicativo presente del verbo dare, da' è la seconda persona singolare dell'imperativo del verbo dare;
  • di è una preposizione semplice, di' è la seconda persona singolare dell'imperativo del verbo dire, è un sinonimo di giorno;
  • fa è una particella avverbiale (es.: un'ora fa) e anche la terza persona singolare dell'indicativo presente del verbo fare, fa' è la seconda persona singolare dell'imperativo del verbo fare, non si scrive in nessun caso;
  • se è una congiunzione ipotetica, è un pronome personale riflessivo;
  • si è un pronome riflessivo e pure una particella pronominale, è un avverbio affermativo;
  • sta è la terza persona singolare dell'indicativo presente del verbo stare, sta' è la seconda persona singolare dell'imperativo del verbo stare, 'sta è una variante colloquiale di questa, stà non si scrive in nessun caso.
Ci sono molti altri casi in cui al variare della grafia cambia nettamente il significato. Ad esempio...
  • a fianco significa vicino, a lato, affianco è la prima persona singolare dell'indicativo presente del verbo affiancare;
  • a posto vuol dire in ordine, apposto è il participio passato del verbo apporre;
  • a volte è una locuzione avverbiale, avvolte è il participio passato del verbo avvolgere;
  • al di là significa oltre, l'aldilà è la vita dopo la morte;
  • cerebrale è ciò che riguarda il cervello, celebrare vuol dire festeggiare con solennità, celebrale non si scrive in nessun caso;
  • cieco è una persona che non vede, ceco è un abitante della Repubblica Ceca, accecare significa rendere cieco qualcuno, acciecare non si scrive in nessun caso;
  • tempi è il plurale di tempo, templi è il plurale di tempio, tempii non si scrive in nessun caso.

Ecco come si scrivono correttamente alcune parole, a confronto con un'altra loro grafia tanto errata quanto frequente.
Cominciamo con alcuni "orrori" grammaticali relativi ai verbi...
  • desse (terza persona singolare del congiuntivo imperfetto del verbo dare) dasse
  • stesse (terza persona singolare del congiuntivo imperfetto del verbo stare) stasse
  • insegniamo insegnamo
  • sogniamo sognamo
... e agli aggettivi...
  • celeberrimo celebrissimo
  • entusiasta (al singolare questa forma si usa sia per il maschile che per il femminile) entusiasto
... passando poi a errori di ortografia assortiti...
  • accelerare accellerare
  • aeroplano aereoplano (per non parlare di areoplano)
  • aeroporto aereoporto (e men che meno areoporto)
  • a parte apparte
  • conoscenza conoscienza
  • coscienza coscenza
  • ingegnere ingegniere
  • meteorologia metereologia
  • purtroppo pultroppo
  • soprattutto sopratutto
(l'uso improprio della q merita uno spazio a sé)
  • evacuare evaquare
  • innocuo innoquo
  • promiscuo promisquo
Piuttosto comuni sono le incertezze sugli accenti...
  • do
  • fu
  • po'
  • qui quì
  • (io) so
  • su
... e sugli apostrofi.
  • d'accordo daccordo
  • non c'entra niente! non centra niente!
  • qual è? qual'è?
Infine, ecco un paio di orridi strafalcioni per i quali in molte situazioni si potrebbe dare la colpa al correttore ortografico del cellulare (ma temo non sia questo il caso di SkyTg24).
  • ce n'è uno, ce ne sono molti c'è ne uno, c'è né sono molti
  • ce l'ho (il cd di Zucchero), c'è lo (zio di Antonio) c'è l'ho

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