mercoledì 10 febbraio 2016

#stoptrivelle #electionday

Ieri mi è arrivato da Andrea Boraschi, responsabile campagna Energia e Clima dell'ONG ambientalista Greenpeace Italia, l'invito a sostenere la campagna per accorpare il referendum sulle trivellazioni con il primo turno delle prossime elezioni amministrative. Si è calcolato che tale accorpamento consentirebbe di risparmiare fino a 400 milioni di euro; checché se ne dica, sospetto vi sia una sola ragione dominante, e niente affatto nobile, per cui i nostri politici, in tempi di crisi economica e di spending review, si ostinano a causare un così ingente spreco di denaro pubblico tenendo separate le due consultazioni: ostacolare il raggiungimento del quorum necessario affinché risulti valido il referendum – che con ogni probabilità darebbe luogo a un esito sfavorevole alle trivellazioni – a tutto vantaggio delle compagnie petrolifere.
Oltre a pubblicare questo post, la sottoscritta ha inviato un tweet (preconfezionato) indirizzato al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro dell'Interno Angelino Alfano...
.@matteorenzi e .@angealfa, non vogliamo sprecare 400milioni! Su #referendum #trivelle serve #ElectionDay http://chn.ge/1nxI8wY
... e firmato la petizione Un Election Day per dire NO alle trivelle, riguardo alla quale ho ricevuto oggi un aggiornamento informativo sulla manifestazione di protesta svoltasi davanti a Montecitorio.
Riporto qui di seguito il testo dell'articolo di Greenpeace.
Abbiamo fatto i conti: accorpando il referendum sulle trivelle con il primo turno delle prossime elezioni amministrative, oltre a facilitare la partecipazione democratica, si risparmierebbero fra i 350 e i 400 milioni di euro di soldi pubblici.
Oltre 60mila persone in pochi giorni si sono schierate dalla nostra parte e hanno chiesto al Premier Renzi e il Ministro dell'Interno Angelino Alfano di indire un Election Day, che farebbe bene alla vita democratica e al buon uso del denaro pubblico.
Il Governo però, così attento alle esigenze dei petrolieri, fa orecchie da mercante e sembra interessato solo a scongiurare il quorum elettorale. Ma l'antico "vizietto" di ostacolare i referendum, che sembra resistere anche alle rottamazioni, non ci piace affatto. Questa volta, poi, ci piace ancor meno: è assurdo sprecare inutilmente centinaia di milioni di euro per compiacere le compagnie petrolifere!
Sulle trivelle gli italiani hanno le idee chiare: l'89% ritiene che siano pericolose per la fauna marina, l'81% pensa che inquinino il mare, per il 78% porterebbero danni alla pesca, mentre per il 72% sarebbero pericolose per la popolazione residente lungo le coste.
Concludo con una simpatica nota di colore: il geniale cartellone pubblicitario realizzato dal pastificio La Molisana contro le trivellazioni in quel paradiso naturale che sono le Isole Tremiti. Chissà come mai mi è venuta una strana voglia di quei fusilli... ;-)

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