giovedì 14 gennaio 2016

Adesso basta, però!

Davvero un pessimo inizio d'anno per il mondo dello spettacolo: quattro giorni dopo David Bowie, oggi è scomparso un altro londinese illustre, Alan Rickman, anche lui di cancro, anche lui a sessantanove anni (ma era prossimo ai settanta). Io che ho odiato e poi amato l'ambiguo professor Severus Piton, insegnante di Pozioni nella saga cinematografica di Harry Potter, e più odiato che amato il marito fedifrago di Emma Thompson in Love Actually, ci sono rimasta malissimo. Per tirarmi un po' su il morale rispolvero un video che sottolinea una certa somiglianza tra il professor Piton (Snape in lingua originale) e il nostro Renato Zero...


... ma mi sembra giusto rendere omaggio al talento recitativo più autentico dell'attore e regista britannico condividendo almeno il trailer del film TV Rasputin – Il demone nero, per il quale una ventina d'anni fa Rickman vinse un Golden Globe e un Emmy.


Gli attori, i cantanti, gli scrittori ecc. ecc. che abbiamo nel cuore, in qualche modo non muoiono mai: lo spiega molto bene il cantautore Cesare Cremonini in questo toccante status che prende spunto dalla dipartita di David Bowie. Su Change.org c'è addirittura una petizione, di tenore ben diverso da altre – ben più pragmatiche – ospitate sulla piattaforma, per dire no alla morte di David Bowie. Beh, credo sia abbastanza normale e umano, di fronte alla morte di una persona cara, cercare di negare l'evidenza con una reazione del tipo «No, non è vero, non è possibile, non è giusto».
Ma di noi "comuni mortali" che non facciamo gli scrittori né i musicisti né gli attori, cosa rimarrà di tangibile e duraturo quando saremo chiamati a lasciare questa terra? Questo pensiero mi inquieta, e allo stesso tempo mi sprona a darmi più da fare. Anche se non so assolutamente in quale direzione...
[L'immagine che apre il post, scelta con un intento appena un pochettino autoironico, è tratta da Luminol]

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