lunedì 16 novembre 2015

Parigi nel cuore

Non posso certo dire che non sia stato piacevole, lo scorso fine settimana, dal momento che l'ho trascorso col mio amore... ma purtroppo le giornate sono state funestate dalle terribili notizie provenienti da Parigi. (Gli ultimi due post pubblicati li avevo pianificati prima di partire) Lì per lì, venerdì sera, mi pareva tutto abbastanza irreale: soltanto il giorno dopo mi sono resa davvero conto della spaventosa gravità di quanto era accaduto. Sui social hanno cominciato a proliferare le opinioni più disparate, da chi invitava a pregare a chi manifestava intenti decisamente più bellicosi; Libernazione ha provato a classificare gli status più ricorrenti. Per quanto mi riguarda ho preferito non sbilanciarmi, e a posteriori posso dire che la ragione sia ben spiegata nell'immagine qui accanto...
Oggi però desidero condividere alcuni spunti che ho raccolto, e che messi insieme dovrebbero dare un'idea del mio pensiero. Innanzitutto invito a leggere il post che Giovanna Cosenza ha scritto «più come persona che come studiosa e docente universitaria». Mario Calabresi, direttore de La Stampa, ha espresso alcune riflessioni significative nel suo editoriale di ieri. Ma sono rimasta ancora più colpita dal post di Luca Dini, direttore di Vanity Fair, dal quale estrapolo un ampio frammento.
Tanti, in questi giorni, invocheranno il minuto di silenzio. Per questi ‘politici’ non basterebbe una vita.
Ma non meritano una parola di più. Preferisco ispirarmi alla giocosa, gioiosa occupazione, e chiedere – per rendere omaggio ai cento e passa ragazzi morti e feriti mentre facevano quello che tutti i ragazzi del mondo dovrebbero poter fare il venerdì sera, ascoltare musica, ridere, stare insieme – un minuto di casino.
Ripetere che può succedere anche da noi non salverà nessuno. Perché continua a essere più probabile morire attraversando sulle strisce, e comunque non si può smettere di vivere per paura di morire. E allora ascoltate la musica a tutto volume, ballate, cantate, uscite in minigonna, ridete, godetevi il vento nei capelli, e se qualcuno dice ‘non c’è più religione’ rispondete: ‘evviva’.
Un minuto di casino per i ragazzi di Parigi. Per non smettere di vivere prima di morire.
Ecco un paio di immagini che mettono in guardia contro le discriminazioni razziali e religiose...

L'umanità dovrebbe essere la nostra razza. L'amore dovrebbe essere la nostra religione.
Nessuno pensa che queste persone [gli affiliati al Ku Klux Klan, NdC] rappresentino i cristiani.
Perché allora così tanti pensano che queste persone
[i terroristi dell'ISIS, NdC] rappresentino i musulmani?
(via 360)
Merita la massima diffusione questo tweet di ‏@Limportant_fr:
Gli attentati a Parigi fanno capire come mai delle famiglie si imbarchino su dei gommoni per fuggire dal loro paese.
La nuova provocatoria vignetta di Jenus...


... fa il paio con quella che era stata pubblicata all'indomani dell'attentato alla sede di Charlie Hebdo, e che è tornata tristemente di attualità.


Ecco una citazione dello scrittore partenopeo Luciano De Crescenzo riproposta su Facebook da Ciro Saittello:
Guagliù stateme a 'ssentì, questo è il bene ... e questo è il male. Il bene è il dubbio, quando voi incontrate una persona che ha dei dubbi state tranquilli, vuol dire che è una brava persona, vuol dire che è democratico, che è tollerante, quando invece incontrate quelli che hanno le certezze, la fede incrollabile, e allora stateve accorte, vi dovete mettere paura, perché ricordatevi quello che vi dico: la fede è violenza, la fede in qualsiasi cosa è sempre violenza.
Decisamente più citata in questi giorni è stata Oriana Fallaci, a tal punto che le è stata dedicata la pagina Facebook Le profezie di Oriana, dai chiari intenti satirici. Alessandro Chiometti ha scritto una vibrante lettera aperta ai "fan" dell'indimenticata scrittrice fiorentina.
Ancora qualche altra citazione:
L'oscurità non può scacciare l'oscurità: solo la luce può farlo. L'odio non può scacciare l'odio: solo l'amore può farlo.
L'odio ha causato molti problemi nel mondo, ma non ne ha ancora risolto nemmeno uno.
Combattere per la pace è come s***are per la verginità.
[Non ho potuto fare a meno di notare quanto questa somigli a una delle battute più riuscite di Alberto Patrucco... Chi avrà copiato chi?]
Concludo condividendo il video con il testo dell'unico brano capace di alleviare l'inquietudine che provo in questo momento, con buona pace di Mario Adinolfi che l'ha bollato come una "canzonetta antireligiosa", nientemeno: Imagine di John Lennon.

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