mercoledì 17 giugno 2015

Ricordi di famiglia

Il 13 giugno di due anni fa una mia amica – se posso permettermi di chiamarla così :-) – aprì il tumblelog viamerzariotre.tumblr.com con un intento ben preciso, che spiegava nel primissimo post.
Una scatola di fotografie
2001, Agosto.
Mi trasferisco a Milano, per vivere assieme a Marco nella casa che pochi mesi prima ha preso in affitto.
Un bilocale in via Merzario, 3, a piano terra.
Dove troviamo, abbandonata da chissà quanto, una scatola di piena di fotografie. La padrona di casa non ne sa nulla, per il momento decidiamo di lasciarla dove sta, ci penseremo.
Dopo qualche tempo le nostre strade si dividono e porto con me la scatola di fotografie, con l'idea di rintracciarne il proprietario, o gli eredi. Ma il tempo, i traslochi, la vita e forse anche un po’ le cavallette aiutano a rimandare il progetto fino a oggi, quando nasce questo tumblr, con la speranza che il pubblicarne qui le fotografie aiuti a trovare la casa giusta per questa scatola.
La mia amica scannerizza quelle foto e le pubblica un poco per volta nel tumblr in questione, corredate ove necessario dalla trascrizione di quel che vi trova scritto. Finché il 21 maggio di quest'anno, dopo una lunga pausa, a sorpresa comunica che...
Le foto di Via Merzario 3 stanno per tornare a casa…
mayihaveyourdesert domanda, tradendo una certa incredulità:
Davvero? Come avete fatto a trovarli?
E lei risponde:
Mi hanno trovata loro, proprio grazie a questo tumblr! :)
Internet può davvero essere uno strumento meraviglioso ;)
Due giorni dopo...
Direzione Ferrara
La scatola è sulla cappelliera, il treno è in viaggio, tra poche ore arriveremo a destinazione.
Ci siamo.
E poi...
Quando finalmente la scatola si apre e rivela il suo contenuto, nuovi ricordi per chi in quelle foto rivede se stesso e il proprio passato.
L'ultimo post risale esattamente a tre settimane fa:
Settecento giorni dopo l’avvio di questo tumblr e quasi quindici anni dall’inizio del loro viaggio da Milano, sabato scorso le fotografie sono tornate a casa, a Ferrara.
In questi anni mi sono chiesta se questa maniacale conservazione dei ricordi (oltretutto altrui) fosse una follia nata dalla mia natura di bibliotecaria, insensata sia per la difficoltà di rintracciarne gli eredi sia per il dubbio che questo progetto pubblico potesse essere considerato un’intrusione nella loro vita privata.
Tutti questi dubbi sono stati fugati in un attimo, con l’abbraccio di Maurizia alla stazione. Mi è stato subito chiaro che sì, ne era valsa la pena.
Poche ore sono bastate a conoscere tre persone emozionate e accoglienti che nelle fotografie -che ormai io conoscevo a memoria- hanno ritrovato e riscoperto volti e momenti della vita dei genitori e dei tanti parenti ritratti. Il vederli seduti attorno al tavolo, con le fotografie sparse per esaminarle e studiarle, a cercare quelle viste sul tumblr e stupirsi delle altre, mi ha fatto sentire parte della famiglia, quasi a diventarne parente acquisita.
Viamerzariotre si potrebbe chiudere qui, lo scopo è stato raggiunto, le fotografie sono a casa. Ma di quella scatola ho ancora qualche centinaio di scansioni, che per mancanza di tempo o forse per scoramento non avevo più inserito. Forse quindi è presto per mettere la parola FINE.
Una storia che scalda il cuore: tanto di cappello alla mia amica per essersi fatta carico di una così lodevole iniziativa, e mi fa davvero piacere che tanto impegno sia stato coronato da successo. Ma al tempo stesso – sarà che in questo periodo mi sento piuttosto suscettibile al riguardo – sono stata assalita dalla malinconia, essendomi resa conto che sono anni che trascuro il mio album di famiglia: fissata come sono con le fotografie di soggetti inanimati – paesaggi, architetture e simili – e dando in un certo senso per scontato che pure i miei cari fossero "allergici" all'obiettivo come lo è la sottoscritta, li immortalavo quasi solo quando mi veniva chiesto espressamente, anche se da quando sono passata al digitale avrei potuto scattare a raffica a costo zero (o quasi). Paradossalmente, nell'era dell'analogico, la mia famiglia accumulava molte più foto che negli ultimi dieci anni o poco più...
Peccato, peccato davvero. Perché avrei potuto raccogliere dei bei ricordi da conservare. E invece in questi giorni la mia memoria spietata si ostina a ripropormi scene di declino e sofferenza alle quali non augurerei mai a nessuno di dover assistere, e che temo mi perseguiteranno ancora per lungo tempo... :'-(

1 commento:

  1. Presto la tua memoria ti renderà giustizia pubblicando le foto di sorrisi e volti distesi, è solo questione di tempo ... Lascia riequilibrare le emozioni

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