martedì 12 agosto 2014

L'anima fragile di un grande attore

Ieri sera sono andata a dormire alquanto amareggiata, avendo appena appreso la triste notizia della scomparsa, all'età di sessantatré anni, di Robin Williams: il popolare attore americano, arresosi alla depressione contro cui lottava da tempo, si è presumibilmente tolto la vita nella sua casa di Tiburon, in California. Mi unisco al coro pressoché unanime del cordoglio che in queste ore risuona in Rete... ma eviterò le solite banalità sui soldi che non fanno la felicità, sull'apparente incongruenza dell'essere stato impareggiabile nel rallegrare il pubblico senza riuscire a rendere felice sé stesso, eccetera eccetera. Ci tenevo invece a esprimere quanto il gesto estremo di Williams mi abbia colpita, e per un motivo ben preciso. Ebbene, pure io l'anno scorso, avendo inanellato una sequela di sfig... ehm, eventi sfavorevoli che avrebbe messo in crisi gente ben più tosta della sottoscritta, ho attraversato un periodo veramente nero, del quale su queste pagine si può trovare giusto qualche vago indizio; non sono stata proprio così male da desiderare di morire... ma abbastanza da convincermi di aver perduto per sempre la gioia di vivere. Quando poi si ha la fortuna di uscirne – e io grazie al cielo ne sono uscita – si riconsidera ogni cosa da una prospettiva tale che può sembrare impossibile aver sofferto tanto... ma il problema è appunto uscirne indenni. E di una cosa sono ragionevolmente certa: per quanto lo slancio per superare i momenti più difficili debba partire da dentro di noi, da soli non se ne esce. Mi rivolgo a te che stai leggendo: se hai anche solo un vago sentore del fatto che il tuo prossimo sta rischiando di lasciarsi inghiottire dal vuoto della disperazione, cerca di stargli vicino, anche se lui sembra fare di tutto per tenerti lontano. Un giorno ti ringrazierà... proprio come io sarò grata in eterno nei confronti di chi mi ha aiutata a rimanere a galla, e continua a farlo: già, perché l'eventualità di una possibile ricaduta non è mai da escludere del tutto... :-/
Ma torniamo a Robin Williams. Sulla sua memoria rischiano di pesare come un macigno le tragiche circostanze della sua dipartita... e invece a me piace ricordarlo per i sorrisi e le lacrime che mi ha regalato con le sue interpretazioni: dal professor Keating de L'attimo fuggente – quello che chiunque vorrebbe come insegnante di lettere – al dottor Sayer di Risvegli, dall'irresistibile Mrs Doubtfire allo psicologo di Will Hunting – Genio ribelle (un'interpretazione che gli valse il suo unico Oscar su quattro nomination, come miglior attore non protagonista), dal personaggio realmente esistente del dottor Patch Adams – quello che introdusse la clownterapia ma che non vuole che la si chiami così – al robot dello struggente L'uomo bicentenario... e altri film che ammetto di non aver ancora visto, ma avendone sentito dire un gran bene mi riprometto di recuperarli quanto prima. Le ultime due sue performance che ho visto sono La musica nel cuore – August Rush, in cui interpreta un ruolo piuttosto ambiguo, e Il papà migliore del mondo, di cui amo ricordare una citazione che ho condiviso anche sul mio tumblr: «Ho sempre pensato che la peggior cosa nella vita fosse rimanere soli. Non lo è. La peggior cosa è stare con persone che ti fanno sentire solo».
Ed ecco alcune altre frasi degne di nota tratte dai film con Robin Williams e pronunciate dai suoi personaggi. Specialmente le prime due mettono i brividi, a leggerle oggi...
Lo so che giunti al termine di questa nostra vita tutti noi ci ritroviamo a ricordare i bei momenti e dimenticare quelli meno belli, e ci ritroviamo a pensare al futuro. Cominciamo a preoccuparci e pensare: «Io che cosa farò? Chissà dove sarò da qui a dieci anni?». Però io vi dico: «Ecco, guardate me!». Vi prego, non preoccupatevi tanto, perché a nessuno di noi è dato soggiornare tanto su questa terra. La vita ci sfugge via e se per caso sarete depressi, alzate lo sguardo al cielo d'estate con le stelle sparpagliate nella notte vellutata, quando una stella cadente sfreccerà nell'oscurità della notte col suo bagliore, esprimete un desiderio e pensate a me. Fate che la vostra vita sia spettacolare.
(Jack Charles Powell, dal film Jack di Francis Ford Coppola)
Ridere non è solo contagioso, ma è anche la migliore medicina.
(Hunter "Patch" Adams, dal film Patch Adams di Tom Shadyac)
Solo nei sogni gli uomini sono davvero liberi, è da sempre così e così sarà per sempre.
Qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo.
Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino. Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana. E la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento. Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.
(Professor John Keating, dal film L'attimo fuggente di Peter Weir)
Quest'ultima battuta la puoi ascoltare nel video qua sotto, che condivido in lingua originale (con sottotitoli in inglese) affinché noi italiani, fin troppo assuefatti al doppiaggio dell'ottimo Carlo Valli, possiamo conoscere anche la voce di un attore così straordinario, dopo aver imparato ad apprezzarne l'incredibile espressività e la mimica facciale.

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