giovedì 31 luglio 2014

I want to ride my bicycle

[Si ringraziano i Queen per la colonna sonora di questo post! :-)]
Come ogni anno, con l'approssimarsi della stagione estiva – a partire da questo pazzo pazzo 2014, le espressioni "bella stagione" e "stagione calda" potrebbero essere ritenute oltremodo inappropriate ;-) – aumenta il numero di persone che inforcano la bici per i loro spostamenti in città o anche solo per tenersi in forma. Davvero un'ottima abitudine, che fa bene alla salute sia del singolo individuo sia dell'ambiente in cui vive: già, perché le due ruote a pedali sono il mezzo di trasporto più ecologico che ci sia... dopo le proprie gambe! :-) Il fatto è che, trovandomi spesso "dall'altra parte della barricata", ossia al volante o a piedi, osservo da parte di alcuni ciclisti dei comportamenti che non depongono di certo a favore della categoria: ostentare un assoluto disdegno del codice della strada, ad esempio passando allegramente col rosso o immettendosi contromano in strette strade a senso unico – eppure, incredibile ma vero, anche i ciclisti devono sottostare ad alcune regole! ;-) –, sfrecciare a velocità non proprio moderata sul marciapiede del lungomare ingombro di pedoni snobbando la magnifica pista ciclabile che lo costeggia da Pescara a Montesilvano, pedalare affiancati a due-tre per volta con il risultato di invadere l'intera carreggiata, oppure, quando si procede da soli o in fila indiana, fregarsene di tenersi il più possibile vicini al margine destro della strada. A tal proposito, ecco una massima aurea che ho scovato l'altro giorno su Facebook: «Dite ai ciclisti che possono salvare il mondo anche leggermente più a destra»! ;-)
La questione però è seria, e da un certo punto in poi non è proprio il caso di scherzare: risale a poco tempo fa la notizia della morte di un giovane motociclista di Spoltore che si era schiantato contro un albero per evitare un gruppo di ciclisti. Anche se la dinamica dell'incidente è ancora tutta da chiarire, io in quanto affezionata delle due ruote mi sento responsabilizzata in prima persona.
Infine, per risollevarci un po' il morale, ecco una citazione di Bill Nye the Science Guy:
Andare in bicicletta è una parte importante del futuro. Deve esserlo. C'è qualcosa di sbagliato in una società che guida l'auto per andare ad allenarsi in palestra.
Questa fa il paio con una dichiarazione attribuita al politico statunitense Earl Blumenauer:
Facciamo un minuto di silenzio per tutti quegli americani che sono bloccati nel traffico sulla strada per andare in palestra a pedalare da fermo su una cyclette.
Qui puoi trovare molte altre citazioni interessanti – in inglese – sull'andare in bicicletta e sulla mobilità sostenibile. Ne ho tradotte giusto tre...
Qualunque posto si può raggiungere a piedi, se ne hai il tempo. (Steven Wright)
Riscopriamo le gambe umane come mezzo di trasporto. I pedoni fanno affidamento sul cibo come carburante e non hanno bisogno di strutture speciali per parcheggiare. (Lewis Mumford)
L'uomo è quell'animale che vuole lanciarsi nello spazio interplanetario, dopo aver rinunciato al problema di trovare un modo efficiente per farsi cinque miglia per andare al lavoro e ritorno ogni giorno. (Bill Vaughan)
[La foto che apre il post è tratta da uomoplanetario.org. Come vorrei riuscire a scattare un panning così... :-)]

Nessun commento:

Posta un commento