sabato 1 febbraio 2014

Il padre della psicoanalisi

Questa sera desidero consigliarti brevemente – perlomeno, l'intenzione di essere breve c'è... vedremo poi se riuscirò a rispettarla! ;-) – la commedia che sono andata a vedere ieri al cinema: Tutta colpa di Freud (qui il trailer), del regista di Immaturi Paolo Genovese. Cosa c'entra il padre della psicoanalisi? Beh, c'entra eccome, dal momento che il protagonista Francesco (Marco Giallini) è uno psicoanalista alle prese coi problemi delle tre adorate figlie, di cui si occupa con grande dedizione da quando sua moglie se n'è andata. Sara (Anna Foglietta), dopo l'ennesima delusione d'amore, da lesbica decide di diventare etero. Marta (Vittoria Puccini), collezionista di uomini sbagliati, scopre con una certa sorpresa chi è il responsabile delle misteriose sparizioni di libretti d'opera dalla sua libreria... e ben presto scatta l'attrazione. La diciottenne Emma (Laura Adriani) ha una relazione con un architetto che ha quasi la stessa età di suo padre, è affetto dalla sindrome di Peter Pan e per giunta ha la fede al dito. Ma pure a Francesco ha ripreso a battere il cuore per una donna...
Beh, a me il film è piaciuto proprio tanto. Ottima la sceneggiatura, firmata dallo stesso Paolo Genovese con Leonardo Pieraccioni e Paola Mammimi: davvero ben congegnata, leggera senza essere sciocca e piuttosto divertente (in sala si rideva a crepapelle, a volte fin troppo sguaiatamente); magari non mancano situazioni un tantino sopra le righe e/o stereotipate, se vogliamo... ma nel complesso della storia si incastra tutto alla perfezione. Eccezionali gli interpreti, su tutti Marco Giallini (fino a pochi anni fa non lo conoscevo affatto ma mi fa piacere constatare che ultimamente sta lavorando parecchio, se lo merita) e Vinicio Marchioni in un ruolo piuttosto impegnativo; brave anche le tre attrici che impersonano le figlie di Francesco, inoltre il cast è impreziosito da altri volti noti – da Claudia Gerini ad Alessandro Gassman, da Daniele Liotti a Giulia Bevilacqua – in ruoli più o meno rilevanti. Meravigliosa l'ambientazione romana: e che ce voj fa', mi è bastato trascorrere cinque giorni nella Città Eterna per innamorarmene perdutamente! :-) Azzeccata pure la colonna sonora, ricca di brani di repertorio non senza qualche canzone originale, come il pezzo di Daniele Silvestri che ha lo stesso titolo del film.
Allora che ne dici, sono stata abbastanza sintetica? Mi sa che si può fare di meglio, ve'? ;-)

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