mercoledì 11 dicembre 2013

Alla ricerca del figlio perduto

A differenza dell'anteprima gratuita di In solitario, quella in programma ieri sera al The Space non me la sono lasciata sfuggire; in effetti, quando è arrivata la newsletter che mi avvisava dell'evento, non avevo il pc a portata di mano per poter rispondere, dal momento che mi trovavo in quel di Mogliano per la decima Cinghialgeek... ma grazie ai potenti mezzi della tecnologia (leggasi smartphone e Wi-Fi alla Trattoria Montechiaro) sono riuscita ugualmente a richiedere il mio invito in men che non si dica! :-)
Ma veniamo al dunque... Il film che è stato proposto ieri sera in anteprima, e che uscirà nelle sale il prossimo 19 dicembre, si intitola Philomena (qui il trailer) ed è una pellicola di produzione britannica diretta da Stephen Frears, l'acclamato regista di The Queen, e interpretata dalla grandissima Judi Dench, premio Oscar per il ruolo della regina Elisabetta in Shakespeare in Love, e da Steve Coogan; quest'ultimo insieme a Jeff Pope ha anche scritto la sceneggiatura, vincendo il Premio Osella all'ultima Mostra del Cinema di Venezia.
La trama in sintesi: Stanca di una vita di menzogne, l'anziana Philomena Lee svela alla figlia un doloroso segreto serbato troppo a lungo nel suo cuore: cinquant'anni prima, quando era ancora adolescente, rimase incinta e diede alla luce un bambino, Anthony, che però all'età di tre anni le venne portato via dalle suore che la ospitavano nel convento di Roscrea, in Irlanda, per essere dato in adozione. La figlia, allo scopo di rintracciare il fratello perduto, chiede aiuto al giornalista Martin Sixsmith, il quale dapprima si mostra riluttante ad occuparsi di una storia di vita vissuta; ma poi, essendo rimasto disoccupato ed avendo bisogno di lavorare, accetta l'incarico e si accinge a preparare un servizio degno di grandi tirature. Lui e Philomena partono per gli Stati Uniti sulle tracce di Anthony, scoprendo che i genitori adottivi l'hanno ribattezzato Michael, che lui da grande è diventato un consulente legale di successo, e...
Devo ammettere che, assistendo al colpo di scena che si verifica intorno alla metà del film, ho pensato che forse la storia avrebbe anche potuto concludersi lì: non sapevo quanto mi sbagliavo, e che la parte più emozionante doveva ancora venire. Già, si tratta di un film davvero toccante e profondo, recitato splendidamente, e condito da quel pizzico di humour britannico che non guasta di certo. E il fatto davvero notevole è che, a parte qualche "licenza poetica", si tratta di una storia vera! Ebbene sì, il film è basato sul libro The Lost Child of Philomena Lee scritto dal vero Martin Sixsmith, e il figlio di Philomena Michael A. Hess ha una sua pagina su Wikipedia... che però ti sconsiglio di leggere, se vuoi evitare gli spoiler!
Gran bel personaggio, quello di Philomena: una donna duramente provata dalla vita, che però non perde mai la fede, sa tenere ben distinto Dio da coloro che pretendono di rappresentarlo in terra, pratica il perdono ed è incapace di odiare. L'aspetto della sua personalità che più mi ha lasciata perplessa è stato il fatto di aver accettato con tanta rassegnazione l'ingiustizia subita, considerandola come il meritato castigo per essere stata una "svergognata", per aver ceduto ai "piaceri della carne"... ma non bisogna dimenticare che era cresciuta venendo indottrinata in un certo modo, e che certi principi le erano rimasti impressi in maniera pressoché indelebile.

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