giovedì 27 settembre 2012

Riva, arrivo!

Questo post lo pubblico dal treno su cui sto percorrendo la prima tappa del viaggio che da Pescara mi condurrà nella splendida Riva del Garda per l'edizione 2012 della BlogFest, che considero ormai un appuntamento fisso. Sono online grazie ai potenti mezzi di cui dispongo: per la precisione l'app di Blogger installata sul mio tablet che, essendo sprovvisto di 3G, è collegato ad internet mediante l'Hotspot Wi-Fi dello smartphone (la bozza del post l'ho preparata sul pc di casa, lo ammetto). E spero di trovare reti wireless disponibili sia nell'hotel dove alloggerò sia nelle lochescions che ospiteranno i vari eventi. Nel 2010 portai con me a Riva il netbook, l'anno scorso solo lo smartphone, quest'anno è la volta del tablet... Chissà se per la BlogFest 2013 sarà uscita sul mercato qualche nuova imperdibile diavoleria tecnologica alla quale non saprò resistere?! ;-)
Se anche tu sarai a Riva questo weekend... beh, ti sfido ad individuarmi: personalmente farò il possibile per passare inosservata! :-)

mercoledì 26 settembre 2012

Voglio scrivere per l'Huffington Post!


Ha debuttato ieri l'edizione italiana di The Huffington Post, il seguitissimo blog statunitense (più precisamente, un aggregatore di notizie) fondato nel 2005 da Arianna Huffington, Kenneth Lerer e Jonah Peretti. A un primo impatto il sito, che può vantare una stretta collaborazione con il Gruppo Editoriale l'Espresso, mi sembra un'ottima alternativa alle fonti di informazione online già esistenti. L'intervista a Silvio Berlusconi pubblicata ieri non è certo un'esclusiva (appena pochi giorni fa l'ex premier ne aveva rilasciata un'altra al Giornale di famiglia), ma mi pare significativo il fatto che sia la prima concessa ad un media online.
In un'intervista pubblicata nel numero di settembre del mensile Prima Comunicazione, la direttrice di huffingtonpost.it Lucia Annunziata ha dichiarato tra l'altro «Iniziamo con circa 200 blogger, ma finché non arriviamo a 600 non mi sento tranquilla. [...] I blog non sono un prodotto giornalistico, sono commenti, opinioni su fatti in genere noti; ed è uno dei motivi per cui i blogger non vengono pagati». A questo punto una domanda è sorta spontanea fra gli utenti della Rete: sareste disposti a scrivere gratis per l'Huffington Post? Per alcuni la risposta è (Rudy Bandiera lo farebbe volentieri in cambio di un sicuro ritorno d'immagine), per altri no (il Tagliaerbe osserva che tanti giornalisti professionisti vengono pagati profumatamente per esprimere le loro opinioni, e non vede perché i blogger dovrebbero produrre contenuti per colossi editoriali soltanto "per la gloria"). Per quanto mi riguarda, tutto sommato condivido di più il punto di vista del Tagliaerbe, ma devo ammettere che, nell'enormemente remota eventualità in cui l'Huffington Post mi ritenesse all'altezza di essere "reclutata", mi sentirei gratificata in modo indicibile. Il problema è che sarei costretta ad accantonare la mia cara "identità segreta", e a metterci la faccia e il nome: dubito che mi verrebbe concesso di firmare i miei post come Gwendalyne. ;-) Da quanto detto, è chiaro che la visibilità non mi interessa affatto, anzi; per quanto riguarda i soldi... beh, sono più di cinque anni che bloggo aggratisse... :-)

UPDATE: merita senz'altro una segnalazione il punto di vista di .mau., che scrive gratis non solo sul suo blog, ma anche sul Post e su Voices.

martedì 25 settembre 2012

So long, Renata, and thanks for all the oysters!

[Ops, spero tanto che nessun fan della Guida galattica per gli autostoppisti se la prenda a male per il titolo che ho scelto... :-)]
In seguito allo scandalo del "magna magna" pidiellino alla Regione Lazio, Renata Polverini ha rassegnato ieri le sue dimissioni dalla carica di governatrice... una denominazione che fa tanto più ammeregano rispetto a "presidente della Regione", l'ho sempre detto. ;-) Benché in tanti abbiano riconosciuto all'ex sindacalista il merito di aver mollato la poltrona di sua spontanea volontà (anche ammettendo che ci sia sotto chissà quale disegno, quanti politici hanno il coraggio di farlo?), non per questo negli ultimi giorni le sono state risparmiate prese in giro di ogni tipo. Dalla vignetta di Vauro, che fa riferimento a questa notizia...


... al video della mitica Sora Cesira (o chi per lei) che rifà nel suo inimitabile inglese maccheronico Purple Rain di Prince...


... a questa immagine realizzata da Roberto Grassilli...


... con testo di sua moglie Lia Celi...
La cugina romana di Wolverine, Renata Polverine, supereroina mutante creata dalla Ballarò Comics, è protagonista di un’avventura mozzafiato: diventare governatore della Regione Lazio. Gli appassionati si aspettavano molto da questo spara-spara (cazzate, soprattutto) ambientato fra piazze romane, curve da stadio e palazzi del potere, ma rimarranno delusi: Polverine si può manovrare solo con il Nanochuck, un obsoleto controller pelato realizzato ad Arcore, che la fa ancora da padrone sul mercato italiano. Risultato, la meccanica di gioco si inceppa fra pasticci burocratici e gaffe imbarazzanti, come quella in cui Polverine da romanista diventa di colpo laziale, e rischia di finire linciata dagli ultras di entrambe le squadre. Altro problema: «Election Nemesis» è giocabile in multiplayer solo se la lista dei giocatori viene presentata in tribunale entro mezzogiorno, se no bisogna rivolgersi al Tar. Molto meglio l’ultimo capitolo della saga SuperMarrazzo Bros, «Revenge of the Zombie Trans».
... all'immancabile post di Spinoza.
Ma a divertirmi di più (per la serie: si ride per non piangere) è stato il fatto che la Polverini abbia commissionato in fretta e furia e fatto affiggere per tutta Roma manifesti come quello qui sotto.


«Che faccia tosta», è stato il mio commento... anzi no, se devo essere sincera la versione non censurata era un tantino più colorita, quasi in ossequio alla soave elocuzione oxfordiana della quale la stessa Polverini dà prova in questo video! ;-)

lunedì 24 settembre 2012

Phishing "professionale"

A più di un anno di distanza dagli ultimi due post che ho scritto sull'argomento, ho lo spunto per tornare ad occuparmi nel mio piccolo di phishing. Infatti, sebbene il "filtro anti-filtro-anti-spam-di-Gmail" di cui ho parlato qui abbia misteriosamente cominciato a far cilecca trattenendo sul server alcuni messaggi classificati da Gmail come spam, di e-mail di posta indesiderata continuo a scaricarne parecchi. Tra quelli arrivati nelle scorse settimane, molti sono in lingua inglese, hanno come mittente LinkedIn Reminders (per i pochi che non lo sapessero, LinkedIn è un social network impiegato principalmente per lo sviluppo di contatti professionali) ed oggetto There are a total of N messages awaiting your response (dove N è un numero compreso tra 1 e 4). Eppure, accedendo a LinkedIn senza cliccare sui link contenuti negli e-mail (poco più avanti sarà chiara l'importanza di questa precisazione), ho verificato che nella mia inbox non c'era nessun nuovo messaggio... chissà come mai?! ;-)
Tanto per cominciare, esaminando l'indirizzo (apparente) dei mittenti, notavo che esso faceva riferimento in qualche modo a LinkedIn (ad esempio reminders-noreply@noreply-linkedin.com)... ma questo non offre la benché minima garanzia, come se poi non fosse fin troppo facile falsificare il mittente di un e-mail.
Il corpo dell'e-mail si presenta con due aspetti lievemente differenti, mostrati nei seguenti screenshot (clicca per ingrandire).



Nel secondo caso figura anche il presunto nome del mittente dei fantomatici messaggi in arrivo, tutti diversi da un e-mail all'altro (e tutti nomi femminili, adesso che ci faccio caso). Posizionando però il cursore sopra i link contenuti negli e-mail, osservavo che gli URL di destinazione non avevano proprio nulla a che vedere con linkedin.com. Il primo messaggio che ho ricevuto, ad esempio, contiene dei link al sito http://beotien.perso.sfr.fr/authorizers.html; usando tutte le dovute cautele, ho provato per curiosità ad aprire il link con Mozilla Firefox, ma il mio antivirus AVG Free ha prontamente bloccato il tentativo di reindirizzamento verso http://newpharmsale.com/ (con ogni probabilità un sito di spam farmaceutico) segnalandomi la minaccia tramite la finestra mostrata qui sotto.


La tecnica adottata dai truffatori in questa ennesima campagna spammatoria è abbastanza evidente: fare leva sulla fiducia che si tende a riporre in un servizio di buona reputazione come LinkedIn, tentando di abbindolare gli utenti meno accorti con una grafica non proprio identica ma comunque piuttosto simile a quella delle notifiche autentiche provenienti dal sito. La regola da seguire in casi come questo è sempre la stessa: prudenza... e un ripassino ogni tanto della piccola guida antispam, stilata da Paolo Attivissimo anni fa ma sempre attuale, male non fa di certo! :-)

venerdì 21 settembre 2012

Un grandioso disegno nel cielo


Qui sopra puoi vedere l'Astronomy Picture of the Day di ieri, 20 settembre, intitolata Sunrise Analemma (with a little extra); ad essa voglio dedicare il post di oggi, non soltanto perché è un'autentica meraviglia per gli occhi, ma anche per il suo interesse scientifico, ben spiegato nella relativa didascalia che riporto qui di seguito, tradotta in italiano e corredata da qualche piccola aggiunta.
Un analemma è quella curva a forma di otto che descrive la posizione del Sole alla stessa ora ogni giorno per tutto l'anno terrestre, in una certa località; tale forma risulta dalla combinazione dell'inclinazione dell'asse terrestre con l'ellitticità dell'orbita terrestre. In questo caso, un insieme di 17 immagini singole scattate alle ore 2:31 (tempo universale) nelle date fra il 2 aprile ed il 16 settembre descrive la metà dell'analemma. La scena guarda ad est verso il sole che sorge ed il mar Caspio dal lungomare della città portuale di Baku, nell'Azerbaigian. Con il sole più vicino all'orizzonte, tali date coprono quasi tutto il periodo compreso fra gli equinozi del 2012: il 20 marzo e il 22 settembre [eh, già, quest'anno l'equinozio d'autunno che dà inizio all'autunno astronomico cade domani e non oggi, a dispetto di una diffusa convinzione]. Il solstizio d'estate boreale del 20 giugno scorso corrisponde alla parte superiore della cifra 8 sulla sinistra, quando il Sole si è attestato alla sua declinazione più settentrionale. Ovviamente quest'anno l'esposizione fotografica effettuata il 6 giugno conteneva qualcosina in più: la piccola macchia nera sullo splendente disco solare è il pianeta Venere, colto in un raro transito durante questo ben pianificato progetto di analemma.

giovedì 20 settembre 2012

Lettura del pensiero?

Nei giorni scorsi, girovagando in Rete, sono approdata a questa pagina, che ospita un sorprendente giochino in Flash. Riporto qui di seguito il resoconto della mia prima partita.
Tanto per cominciare mi è apparso il messaggio «Want to let me read your mind?» [Vuoi che ti legga nel pensiero?]. Toh, dopo Akinator, ecco un altro programma con doti telepatiche...?! E mettiamolo alla prova, dai! :-) Clicco sull'omino nell'angolo in basso a destra del riquadro per andare avanti, e...
«On a piece of paper write down a 3 or 4 digit number. Make it completely random with lots of different digits, like 3435 or 6732»
[Su un pezzo di carta scrivi un numero a 3 o 4 cifre. Fallo completamente casuale con un sacco di cifre diverse, come 3435 o 6732]
Prendo il primo supporto cartaceo che mi capita sottomano, e diligentemente scrivo: 3729.
«Jumble up all the digits in your number to make another number. So if you chose 4765 you could make 5467»
[Mescola tutte le cifre del tuo numero per formarne un altro. Quindi, se hai scelto 4765, potresti formare 5467]
Eseguo gli ordini, ottenendo 7293.
«And now that you have two numbers, subtract the smaller number from the larger one. Eg. 5467 minus 4765»
[Ed ora che hai due numeri, sottrai il numero più piccolo da quello più grande. Ad esempio, 5467 meno 4765]
Nel mio caso, 7293 – 3729 = 3564.
«OK, now draw a circle around one of the digits in your answer... (But don't pick a zero coz that's already a circle.) AND DON'T LET ME SEE IT!»
[OK, adesso disegna un cerchio attorno ad una delle cifre della tua risposta ... (Ma non scegliere uno zero, visto che è già di per sé un cerchio) E NON FARMELO VEDERE!]
A questo punto traccio un cerchio attorno alla cifra 6... evitando per scrupolo di stare nel campo visivo della webcam, ché non si sa mai! ;-) ;-) ;-)
«Finally, jumble up all the numbers in your answer and type them in, except for the one you circled. So if your answer was 5560 you could draw a circle around one of the fives and type in 650 or 560»
[Infine, mescola tutte le cifre della tua risposta ed inseriscile qui, ad eccezione di quella che hai cerchiato. Quindi, se la tua risposta è stata 5560, potresti disegnare un cerchio attorno ad uno dei cinque, e digitare 650 o 560]
Digito 435, e vado avanti. A questo punto parte un'animazione che alla fine dà luogo alla schermata seguente...

«So many numbers... But you picked... THIS ONE!»
[Così tante cifre ... (ritardo) Ma hai scelto ... (ritardo) QUESTA!]
Caspita, ci ha azzeccato!!! :-O Ma come diamine avrà fatto?!?!?! Nella schermata successiva il perfido omino mi ha annunciato di non potermelo spiegare... ma non mi sono certo data per vinta, ed ho subito cercato tramite Google una risposta, che ho trovato qui. Di norma le soluzioni degli enigmi le pubblico con qualche giorno di ritardo e/o in forma "criptata", ma questa volta non so resistere alla tentazione di condividerla immediatamente (neanche fosse farina del mio sacco, tsk :-/). Se credevi davvero che il programmino leggesse nel pensiero, mi dispiace doverti disilludere... ;-)
In fondo è tutto abbastanza semplice, e dipende da un aspetto interessante dei numeri: due numeri qualunque che siano anagrammi l'uno dell'altro hanno lo stesso resto quando vengono divisi per nove, ovvero sono congruenti modulo 9. Possiamo vedere ciò osservando la tecnica della prova del nove. Per applicarla si sommano le singole cifre del numero per ottenerne un altro, poi si sommano le cifre di quest'ultimo, ripetendo il processo finché non si ottiene un numero a una cifra. Quel numero è il resto della divisione del numero originale per 9 (se si ottiene 9, il resto è 0, ossia il numero è un multiplo di 9).
Usiamo l'esempio di 4765 proposto nella pagina: 4 + 7 + 6 + 5 = 22, quindi 2 + 2 = 4. E se si divide 4765 per 9, si ottiene 529 con il resto di 4. Ma dal momento che l'addizione gode della proprietà commutativa, la risposta sarà sempre 4 indipendentemente dall'ordine in cui sono disposte le cifre: 5 + 4 + 6 + 7 = 22, 7 + 5 + 6 + 4 = 22, eccetera.
Ora, l'aritmetica modulare ci dice che, se si sottraggono due numeri congruenti modulo n dove in questo caso n = 9, si ottiene sempre un multiplo di n. E in effetti, 5467 – 4765 = 702 = 9 * 78.
Tornando alla tecnica della prova del nove, poiché il numero che abbiamo a questo punto è un multiplo di 9, la somma delle sue cifre deve essere sempre un multiplo di 9. Questo è vero a prescindere da quante cifre ha il numero: prendendo per esempio 3108213, 3 + 1 + 0 + 8 + 2 + 1 + 3 = 18 = 9 * 2. Perciò, se io elimino una qualsiasi delle cifre e ti faccio vedere le altre, tu puoi capire facilmente quale cifra ho eliminato: 3 + 1 + 0 + 2 + 1 + 3 = 10, quindi la cifra mancante deve essere un 8 per fare un multiplo di 9. Non è possibile distinguere la rimozione di uno 0 da quella di un 9, ecco perché le istruzioni hanno trovato una scusa per impedirti di scegliere lo 0.
Naturalmente i ritardi finali sono messi lì soltanto per dare l'impressione che si stia facendo qualcosa di complicatissimo... ;-)
All'inizio ti viene chiesto di cominciare con un numero a 3 o 4 cifre, il che ti rende le cose più facili la prima volta. Ma puoi scegliere un numero di qualsiasi dimensione: funziona lo stesso, provare per credere! :-)
Sempre a proposito di "lettura del pensiero", concludo segnalandoti un gioco di prestigio un pochino datato ma sempre di grande effetto. Chissà quale sarà mai il trucco, in questo caso...?! ;-)

giovedì 13 settembre 2012

Astinenza da social

Oggi la community di utenti che popolano FriendFeed si è svegliata con una brutta sorpresa: da stamattina, infatti, è impossibile accedere al servizio. Se provo a fare login tramite browser, mi compare il messaggio seguente...

Service Unavailable We encountered an error on your last request. Our service is new, and we are just working out the kinks. We apologize for the inconvenience. Return to the FriendFeed homepage

... mentre, utilizzando l'app FFHound! per smartphone e tablet, mi viene segnalato un errore internal-server-error. Era già capitato in passato che FriendFeed andasse ko, ma le altre volte non ci aveva messo così tanto a risollevarsi. E per giunta l'account Twitter del "Frenfi" non è di nessun aiuto per capire cosa stia accadendo: è vero che nell'ultimo rassicurante tweet si legge «And we're back! We apologize for the outage»... peccato che esso risalga al 21 aprile dell'anno scorso, data in cui avvenne un'altra memorabile interruzione del servizio offerto dal socialino, come lo chiamano gli aficionados. ;-)
A proposito di Twitter, è lì che molti "orfani" di FriendFeed sono andati a sfogarsi per la mancanza del loro trastullo preferito. È un classico: un "socialcoso" va giù, e subito gli utenti si affrettano a cercarne un altro dove trovare asilo. Poco fa mi è arrivata via e-mail la notifica che uno dei miei contatti su FriendFeed aveva iniziato a condividere con me su Diaspora... peccato che io oramai ricordassi a malapena perfino di essermici registrata, su quel sito!
Concludo con una piccola selezione dei tweet comparsi nella mia timeline nelle ultime ore e contenenti la chiave di ricerca friendfeed.
Il Friendfeeder lo riconosci dall'astinenza. #friendfeed #down
Per noi snob anticipatici della rete oggi è un giorno triste. È morto FriendFeed, il social network in cui passavamo il tempo a scannarci.
ho letto metà di un libro.Ho svuotato la lavastoviglie. Sono andata dall'estetista. Penso addirittura di lavorare. Voglio #friendfeed
e comunque chi segue #friendfeed lavora ben poco. è un social notwork. #storpionimi
A proposito, trovo che gli Storpionimi, ai quali ho dedicato anche un post, siano una delle idee migliori nate su FriendFeed. :-)
Siete pregati di lasciare libero l'hashtag #Friendfeed per non intralciare le operazioni di soccorso.
Comunque siam veramente sfigati. Non riusciamo nemmeno ad andare nei trend topic. Repubblica e Corriere non ci noteranno mai. #friendfeed
Tensioni sociali, la strategia del Viminale: "Chiudere quel covo di flammatori eversivi che è #friendfeed"
#friendfeed muore proprio oggi che volevo trollare sul nuovo iphone... chepalle!
mi sa che qualcuno in Facebook è inciampato nella spina dei server di Friendfeed e ha detto "ma era ancora acceso sto' coso?"
Non si può certo dire che FriendFeed abbia tratto un gran giovamento dall'acquisizione da parte di Facebook, anzi... :-/
FriendFeed è morto: la Turchia è in subbuglio e il resto del mondo se ne frega
A quanto pare FriendFeed va particolarmente forte in Turchia... seguita a ruota dall'Italia, comunque. Fra i tweet più recenti che compaiono cercando friendfeed, uno dei pochi in lingua inglese è:
I actively dislike Google+, but I guess there really isn't anywhere else to go now that Friendfeed is dead.
FriendFeed è down. Vogliamo ricordarlo così
... e segue link a questo video:


Già, su FriendFeed le foto e i video di adorabili mici, o gattYnY che dir si voglia, vanno (andavano?) per la maggiore...
Concludo con quello che mi pare il tweet più significativo, quello che rispecchia meglio la situazione! :-)
Non mi si apre Friendfeed. Si registrerà la giornata più produttiva degli ultimi due anni.
E mo' basta: adesso che ho finito il post, puoi anche riprendere a funzionare, caro il mio socialino, ok? :-)

martedì 11 settembre 2012

Undici anni fa


L'odierna NASA Image of the Day mostra gli attentati dell'11 settembre 2001 da un punto di vista inconsueto: è stata infatti scattata quella tragica mattina dallo spazio, precisamente dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). È ben visibile il pennacchio di fumo che sale dalla zona di Manhattan dopo che due aerei si sono schiantati contro il World Trade Center. Il giorno successivo il comandante della ISS Frank Culbertson, che in quel momento era l'unico americano lontano dal nostro pianeta, ha affidato ad una lettera pubblica i suoi pensieri al riguardo.
Oggi il mondo è cambiato. Quello che dico o faccio è molto marginale rispetto al significato di ciò che è accaduto al nostro Paese oggi, quando è stato attaccato. [...] È spaventoso vedere il fumo che sgorga dalle ferite del tuo Paese da un punto di vista così incredibile. La dicotomia fra trovarsi su un veicolo spaziale dedicato al miglioramento della vita sulla Terra e guardare la vita che viene distrutta da atti volontari così terribili ti scuote la psiche, non importa chi tu sia.
Non esiste fatto storico avvenuto negli ultimi decenni che sia rimasto impresso nella memoria collettiva tanto nitidamente quanto quegli attacchi terroristici: tempo fa un pubblicitario ha parlato addirittura di «idea della madonna» con un «tasso di creatività altissimo»... e, sebbene all'epoca tanti (me compresa) si siano indignati per l'utilizzo di tale espressione, riconosco che dal punto di vista della forza comunicativa un ragionamento del genere possa avere un senso. Ciò che è successo ha influito non poco sulla nostra visione del mondo e sul nostro modo di vivere, inutile negarlo. Sono ormai parecchi i libri e i film ispirati a quella drammatica giornata: l'ultimo lungometraggio che ho visto al riguardo è Molto forte, incredibilmente vicino, adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Jonathan Safran Foer, che ho tutta l'intenzione di leggere appena possibile.
Da undici anni a questa parte, in occasione di ogni anniversario dell'11 settembre, su blog e social network vige l'usanza di rievocare cosa si stava facendo nel momento in cui si è appresa la notizia, e nel 2008 pure io ci scrissi un post. Oggi qualcuno ha abbozzato una polemica: il fatto che ognuno di noi ricordi perfettamente dov'era quel giorno non implica che agli altri interessi qualcosa saperlo. In effetti no, a me in fondo non importa affatto dove fossero e cosa stessero facendo di preciso le persone con cui ho a che fare: però mi fa impressione constatare come sembriamo tutti aver presente nei minimi dettagli quel momento. È chiaro che un ricordo così vivido è legato all'eccezionalità dell'accaduto, e trovo che condividere un sentire comune possa farci sentire un po' meno soli di fronte a un evento che appare troppo grande per le nostre umane capacità di comprensione.

lunedì 10 settembre 2012

Questo pallido puntino azzurro


Nel post pubblicato l'altroieri, Paolo Attivissimo ha ricordato le parole scritte dal celebre astronomo e divulgatore scientifico Carl Sagan a commento della foto qui sopra, scattata nel 1990 dalla sonda spaziale Voyager 1, la quale venne lanciata trentacinque anni fa, il 5 settembre 1977, e a tutt'oggi è ancora in attività; attualmente si trova a circa 18 miliardi di chilometri dalla Terra, ben oltre l'orbita del più distante dei pianeti del sistema solare. Essendo rimasta molto colpita dalle riflessioni di Sagan, che tra l'altro era a capo della commissione incaricata di selezionare il contenuto del Golden Record inserito in entrambe le sonde del Programma Voyager (sì, esiste anche una Voyager 2), ho deciso di riportarle qui di seguito.
Da questo lontano punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi.
Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L'insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e cercatore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni "superstar", ogni "comandante supremo", ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.
Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo. Quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un puntino.
Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l'illusione che abbiamo una qualche posizione privilegiata nell'Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granello solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.
La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è altro posto, perlomeno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora.
Che ci piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza che suscita umiltà e forma il carattere. Non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo.
Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l'uno dell'altro e di preservare e proteggere l'unica casa che abbiamo mai conosciuto. Questo pallido puntino azzurro.
Ebbene sì, quel pallido puntino azzurro, grande appena 0,12 pixel, sospeso in un riflesso della luce del Sole è il nostro pianeta, visto dai confini del sistema solare, da una distanza di sei miliardi di chilometri. Straordinario, nevvero? :-)
Non contenta, per quanto la traduzione italiana di questo brano tratto dal libro Pale Blue Dot fosse più che soddisfacente, ho voluto andare in cerca della versione originale in lingua inglese, trovando qualcosa sia su Wikipedia sia nel sito Brain Pickings. Quest'ultimo articolo comprende anche un'animazione, realizzata dal giovane illustratore Adam Winnik e con musica composta dal grande Hans Zimmer, la quale presenta in maniera visivamente assai efficace i contenuti del testo.


Non solo, l'articolo di Brain Pickings ne linka un altro presente nello stesso sito e dedicato alla storia d'amore fra Carl Sagan e sua moglie Annie Druyan. Vi ho letto una toccante dichiarazione dedicata dalla donna al marito: parole così belle da lasciare senza fiato... :-)
Carl and I knew we were the beneficiaries of chance, that pure chance could be so kind that we could find one another in the vastness of space and the immensity of time. We knew that every moment should be cherished as the precious and unlikely coincidence that it was.

giovedì 6 settembre 2012

Un genio a portata di mano

È passata ormai quasi una settimana da quando sono "entrata nel tunnel" di Akinator, il Genio del Web! :-) Se non sai cosa sia... tranquillo, ti aggiorno subito: si tratta di un gioco nel quale l'applicazione tenta di indovinare a quale personaggio reale o immaginario sta pensando il giocatore, attraverso una serie di domande poste da un'intelligenza artificiale alle quali si può rispondere , No, Non lo so, Probabilmente o Probabilmente no. Se ti capita di dare una risposta errata e fuorviante, comunque, niente panico: spesso in caso di necessità l'intelligenza artificiale finirà col porti di nuovo la stessa domanda oppure una simile, permettendoti di aggiustare il tiro.
Prima di provare ero un po' scettica, ma ben presto sono rimasta allibita dalla capacità del genio di "leggermi nel pensiero" risalendo anche a personaggi in apparenza impossibili: a me ha indovinato il Pulcino Pio, per dire. :-O Se alla fine della partita Akinator non trova il personaggio, il giocatore ha la possibilità di aggiungere il nome e la foto manualmente, arricchendo così il database dell'applicazione.
Si può giocare benissimo da soli, ma devo ammettere che in compagnia è molto più divertente: tanto per dirne una, puoi vedere se riesci a indovinare il personaggio pensato dal tuo amico prima che ci arrivi il genio... in questo caso inteso come «spirito, demone a cui si attribuisce un potere ultraterreno», ma anche come «essere fornito di intelligenza straordinaria», visto quello che riesce a fare! :-)
Ecco la trascrizione di una mia partita-tipo:
Il suo personaggio è italiano? No
Il suo personaggio è reale?
Il suo personaggio è un cittadino degli Stati Uniti?
Il suo personaggio è una donna? No
Il suo personaggio è un attore?
Il suo personaggio attualmente ha più di 50 anni? [non si direbbe, eppure...]
Il suo personaggio usa molta violenza nei film in cui appare? Probabilmente no [perlomeno, non ricordo di averlo mai visto menare le mani in un film]
Il suo personaggio è famoso per la sua bellezza?
Il suo personaggio ha avuto una relazione con Elisabetta Canalis? [domanda un tantinello mirata... ;-)]
Il suo personaggio abita a Dublino? No
A questo punto il genio ha tirato a indovinare, azzeccandoci. Ma l'avevi capito pure tu, vero, che stavo pensando a George Clooney? :-)


[Evviva Android 4 che mi permette di acquisire gli screenshot!]
Trattandosi di un personaggio molto popolare, Akinator ci ha messo relativamente poco per venirne a capo... ma ti assicuro che se la cava in modo egregio anche in situazioni ben più impegnative!
Akinator è disponibile come app nel Google Play Store per Android, nell'App Store di Apple e nel Marketplace di Windows Phone. Al momento ce l'ho installata solo sul tablet, perché non si può spostare sulla scheda SD e sullo smartphone non ho memoria a sufficienza. Si tratta della seconda app a pagamento che scarico dopo FFHound!, e se volessi spararla un pochettino grossa direi che in vita mia è stato l'euro e cinquantanove speso meglio... oppure peggio, se ragiono in termini di tempo buttato via che potrei impiegare in maniera più proficua! ;-) Se comunque non puoi o non vuoi spendere un centesimo, sappi che puoi tranquillamente giocarci anche online, sul sito ufficiale. E se ti piace il genere, già che ci sono ti consiglio anche il sito 20Q.net (qui la versione in italiano), nel quale l'intelligenza artificiale prova ad indovinare un oggetto generico: praticamente la variante moderna del tradizionale gioco di società Twenty Questions.

mercoledì 5 settembre 2012

C'è solo un numero dieci!

E così, è ufficiale: Alessandro Del Piero ha firmato un (niente affatto misero) contratto biennale per giocare nel campionato di calcio australiano, e vestirà la maglia numero 10 del Sydney Football Club. Nel sito dell'ex capitano della Juventus compare il relativo annuncio, corredato dall'immagine seguente.


Come mai proprio Sydney? È stato lo stesso Alex, che dopo l'addio "spintaneo" alla Vecchia Signora ha declinato gli inviti di altre squadre italiane per una questione di coerenza, a spiegarlo: perché gli australiani l'hanno fortemente voluto, perché gli hanno presentato un progetto affascinante dal punto di vista sia sportivo che umano, perché aveva bisogno di un cambiamento radicale. A detta di alcuni, comunque, Del Piero avrebbe deciso di trasferirsi in un altro continente, rifiutando le offerte ricevute da club europei prestigiosi come il Liverpool, anche per non rischiare di dover incontrare in Champions League la Juve; lui stesso la definisce «la squadra della mia vita», della quale sarà sempre un tifoso... e come potrebbe essere altrimenti, dopo diciannove anni così strepitosi?! Se solo ci penso, mi viene un'amarezza... e mi sa che non è il caso che riferisca le invettive indirizzate dalla sottoscritta (e pure dalla mi' mamma) al presidente bianconero Andrea Agnelli, che non ha voluto saperne di concedere a questa perla di giocatore ma soprattutto d'uomo il finale di carriera che avrebbe tanto desiderato e meritato. :-/
A questo punto non posso far altro che augurare un grossissimo in bocca al lupo ad Alex, che ha tutte le carte in regola per contribuire a rendere il calcio in Australia uno sport ancora più popolare di quello che è oggi. Anche se saremo agli antipodi, sta' pur certo che farò il possibile per seguire le tue prodezze, o mio capitano! :-)

martedì 4 settembre 2012

Un'eredità di inestimabile valore

Alessandro l'ho "incontrato" su FriendFeed circa un anno fa, e poco dopo mi sono iscritta al suo feed, venendo immediatamente ricambiata. Alessandro aveva anche un blog con il suo nome e cognome come titolo, e come sottotitolo «Mod & Scooterist, Guitarist & Drummer. 15 years cancer survivor». E già, era il 1997 quando gli venne diagnosticato un timoma: nonostante alcuni medici gli avessero dato un'aspettativa di vita di appena sei mesi, a maggio di quest'anno era in grado di esporre con uno spirito eccezionale le proprie vicissitudini cliniche non solo sul blog e su FriendFeed, ma anche nel video qui sotto, girato dal suo amico di lunga data Fabrizio "Biccio" Ulisse.


Ieri, nei commenti all'ultimo thread di Alessandro, lo stesso Fabrizio ha dato la notizia che molti si aspettavano e tutti temevano: purtroppo sabato pomeriggio Alessandro si è arreso al male contro cui aveva combattuto negli ultimi quindici anni sfoderando un coraggio e una voglia di vivere invidiabili. Una storia, la sua, che ha molto da insegnare a tutti noi. Se fossi stata nei suoi panni, conoscendomi, dubito che me la sarei sentita di esternare in quel modo le mie tribolazioni... ma a pensarci bene immagino che i rapporti umani che ha intessuto tramite la Rete, oltre al fondamentale appoggio dei suoi cari e alla passione per la musica, lo scooterismo, la fotografia e tante altre cose, abbiano contribuito non poco a dargli la forza per tener duro così a lungo.
Personalmente, per una forma di pudore, ho interagito ben poco con Alessandro online, limitandomi a riflettere su ciò che scriveva ed a mandargli tutt'al più un "abbraccio virtuale" ogni tanto. Oggi le reazioni commosse alla sua scomparsa mi danno la prova che una così bella persona ha lasciato, per dirla con il Foscolo, un'enorme eredità d'affetti: prima di me gli hanno dedicato un pensiero Simone, .mau., Chiara... e chissà quanti altri dei cui post non sono al corrente. Riposa in pace, Alessandro, non ti dimenticheremo!

lunedì 3 settembre 2012

Una Chiesa dal volto umano

La città di Milano si accinge a dare l'estremo saluto al cardinale Carlo Maria Martini, che del capoluogo lombardo è stato arcivescovo dal 1979 al 2002 ed ha lasciato di sé davvero un ottimo ricordo: non vedevo simili manifestazioni di commosso cordoglio da quando morì papa Wojtyla.
L'insigne biblista, che era da tempo affetto dal morbo di Parkinson, in prossimità della fine ha rifiutato ogni forma di accanimento terapeutico, coerentemente con le parole che spese anni fa in favore del rispetto della volontà del malato: un punto di vista decisamente più accomodante di quello manifestato da altri esponenti del clero e dai politici sedicenti cattolici in merito a vicende come il caso Welby e il caso Englaro.
Tempo fa, riferendomi al conclave del 2005 nel quale a Martini venne preferito Joseph Ratzinger, scrissi in un post che «forse la Chiesa avrebbe preso una piega diversa, se al soglio pontificio fosse salito il nostro connazionale invece del suo coetaneo tedesco»: lo spunto della mia riflessione derivava dalle risposte fornite dallo stesso Martini ai quesiti postigli da credenti e non, e soprattutto da un articolo pubblicato su l'Espresso online, la trascrizione del dialogo sulla vita intercorso tra il prelato ed il medico ed esponente del PD Ignazio Marino. Più di recente, sempre l'Espresso ha dato spazio all'opinione di Martini sull'omosessualità e sul riconoscimento delle coppie di fatto: a leggere tra le righe, nulla di veramente eretico, a differenza di ciò che si potrebbe supporre basandosi sul sommario che segue il titolo... ma pur sempre una boccata d'ossigeno, rispetto alle parole ben più intransigenti pronunciate da religiosi fin troppo ligi all'ortodossia. A questo proposito Andrea Sacchini ha osservato «Va bene che C. M. Martini era un po' controcorrente rispetto ai canoni ufficiali della chiesa, va bene che aveva spesso espresso posizioni di apertura su molti temi ritenuti scomodi dalle gerarchie ecclesiastiche, ma da qui a farne un'icona della sinistra mi pare ce ne passi, no?»... e tutto sommato condivido abbastanza, ma al tempo stesso non posso fare a meno di pensare: ce ne fossero, soprattutto ai livelli più elevati della gerarchia ecclesiastica, di religiosi che mostrano una simile larghezza di vedute!