venerdì 29 giugno 2012

Perché è un bravo ragazzo...

È lui, Mario Balotelli, l'uomo del giorno, all'indomani della doppietta messa a segno contro la Germania che è valsa alla Nazionale italiana di calcio l'accesso alla finalissima dei campionati europei. Chi ci avrebbe scommesso, dopo la sconfitta degli azzurri per 3 a 0 in amichevole contro la Russia avvenuta neanche un mese fa? [Ops, con i tempi che corrono, forse non è proprio il caso di parlare di scommesse... ;-)]
La popolarità del giocatore è testimoniata dal fatto che ieri sera le telecamere abbiano inquadrato due tifosi vestiti da Super Mario (il soprannome di Balotelli) e Luigi, protagonisti della celebre serie di videogiochi prodotta dalla Nintendo. I due sono diventati idoli a loro volta, con tanto di fanpage su Facebook e di GIF animata.


E in Rete sta facendo furore un fotomontaggio, a dire il vero vagamente inquietante, in cui l'altro Super Mario nazionale, ovvero il premier Monti fresco protagonista di una raccolta di facts che lo accomuna a Chuck Norris, sfoggia un look identico a quello dell'attaccante del Manchester City. ;-)


[UPDATE: l'autore del fotomontaggio Emanuele Dal Carlo ne racconta la genesi qui sul suo blog, mentre qui si fa intervistare da Ninja Marketing]
Finora ho sempre reputato Balotelli un giocatore tanto forte fisicamente quanto ancora immaturo dal punto di vista tecnico oltre che relazionale, e non è bastata una prestazione convincente come quella di ieri sera a farmi cambiare idea [beh, se ci fa vincere gli Europei, forse, ne possiamo riparlare... ;-)]. Comunque non è sull'aspetto atletico che intendo soffermarmi, quanto su quello umano. I compagni di squadra di Balotelli sono abbastanza concordi sul suo conto: sarà anche una testa calda, però ha un cuore d'oro. E mi sono convinta che le loro non fossero semplici frasi di circostanza quando ho visto l'immagine di Mario che, al termine della semifinale, è corso ad abbracciare la sua mamma adottiva, alla quale ha dedicato i gol segnati: una scena che parla di ammore allo stato puro! :-)


La vicenda personale di Balotelli è riassunta qui, e trovo che fornisca svariati spunti di riflessione. In particolare: non è assurdo che questo ragazzo, pur essendo nato e cresciuto nel nostro Paese, abbia dovuto aspettare il compimento del diciottesimo anno di età per diventare ufficialmente cittadino italiano? E questo perché i suoi genitori naturali, i quali non hanno mai dato il consenso all'adozione, non avevano la cittadinanza. Secondo Cecile Kyenge, portavoce nazionale della rete Primo marzo che nel 2010 organizzò il primo sciopero degli immigrati, la storia di Mario Balotelli può essere un simbolo per le campagne a sostegno dello ius soli, il diritto alla cittadinanza per gli stranieri nati in Italia. Speriamo bene...

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