giovedì 19 aprile 2012

La Terra non aspetta

Oggi vorrei cominciare col citare un paio di scene tratte dal film The Day After Tomorrow – L'alba del giorno dopo, uscito nelle sale nel 2004 per la regia di Roland Emmerich.
La prima sequenza è ambientata nel corso della Conferenza delle Nazioni Unite sul riscaldamento globale.
Professor Hall: Quello che abbiamo ricavato dalle carote di ghiaccio è la prova di un cataclismico mutamento climatico avvenuto all'incirca diecimila anni fa. La concentrazione nel ghiaccio di gas serra di origine naturale ci rivela che un surriscaldamento incontrollato spinse il pianeta in una glaciazione che durò due secoli.
Primo delegato: Non capisco, pensavo che ci avrebbe parlato di surriscaldamento globale, non di ere glaciali.
Professor Hall: Sì, è un paradosso, ma il surriscaldamento può innescare il fenomeno contrario. Lo posso spiegare. L'emisfero settentrionale deve il suo clima temperato alla corrente nord-atlantica. Il calore del Sole arriva all'Equatore, ed è trasportato a nord dall'oceano. Ma il surriscaldamento terrestre, che fonde le calotte polari, disturba questo flusso, che alla fine si arresterà... e quando ciò avverrà, tanti saluti al clima temperato.
Secondo delegato: Mi scusi, quando pensa potrebbe verificarsi, professore, quando?
Professor Hall: Non lo so. Forse tra cento anni, forse tra mille. Ma quello che so è che, se non agiremo in fretta, saranno i nostri figli e i nostri nipoti a doverne pagare il prezzo.
Vicepresidente Becker: E chi pagherà il prezzo degli accordi di Kyoto? Costeranno centinaia di miliardi di dollari all'economia mondiale.
Professor Hall: Con tutto il rispetto, signor vicepresidente, il costo del non fare niente sarebbe ancora più alto. Il nostro clima è fragile. Se continueremo a inquinare l'ambiente e a bruciare combustibili fossili, presto le calotte polari spariranno.
Vicepresidente Becker: Professor Hall, la nostra economia al momento è fragile almeno quanto l'ambiente: dovrebbe tenerlo a mente, prima di fare proclami sensazionalistici.
Professor Hall: Vede, l'ultimo blocco di ghiaccio che si è staccato aveva le dimensioni dello Stato del Rhode Island. E c'è chi trova che questo è sensazionale.
[SPOILER ALERT] Nell'altra scena, che precede di poco i titoli di coda, l'ex vicepresidente Becker, divenuto il nuovo presidente degli Stati Uniti, tiene il suo primo discorso alla nazione.
Queste ultime settimane ci hanno lasciato dentro un profondo senso di umiltà davanti al potere distruttivo della Natura. Per molti anni siamo andati avanti con l'illusione di poter continuare a sperperare le risorse naturali del pianeta senza subire conseguenze. Ci sbagliavamo. Io mi sbagliavo.
Trovo che nel suo genere (quello fantascientifico-apocalittico) The Day After Tomorrow sia piuttosto istruttivo nonché abbastanza attuale, e gli spezzoni che ho appena citato mi sembrano perfetti per introdurre l'argomento di cui voglio parlare oggi: il Giorno della Terra, in inglese Earth Day, che si celebrerà domenica prossima, 22 aprile, come avviene ogni anno da 42 anni, in 175 Paesi del mondo.
La ricorrenza, nata per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra, è dedicata all'ambiente e alla salvaguardia del pianeta, e costituisce un'importantissima occasione per valutarne le problematiche: l'inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono e l'esaurimento delle risorse non rinnovabili. È necessario perseguire soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell'uomo; queste soluzioni includono il riciclaggio dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali e la protezione delle specie minacciate.
L'obiettivo per la Giornata Mondiale della Terra 2012 è mobilitare il pianeta per dire una sola cosa: la Terra non aspetta. Le questioni ambientali sono state messe nel cassetto perché siamo nel bel mezzo di una recessione economica globale. Eppure i problemi della Terra non si placheranno solo perché abbiamo scelto di ignorarli.
Nel sito della Giornata Mondiale della Terra, partner italiano dell'Earth Day Network guidato dal gruppo decrescita.com, potrai...
  • trovare tantissime informazioni e link per approfondire la questione;
  • consultare l'elenco degli eventi previsti in occasione del 22 aprile ed inserirne di nuovi;
  • comunicare la tua Azione del Buon Senso, ovvero una di quelle azioni che ognuno di noi può compiere quotidianamente per dimostrare il proprio amore per la natura e per il pianeta che lo ospita [o magari solo per risparmiare del denaro ;-)];
  • calcolare la tua impronta ecologica, ovvero la quantità di risorse naturali necessarie per sostenere il tuo stile di vita (scoprire quanto possa essere grande l'impatto che hai sull'ambiente ti impressionerà, te lo assicuro).
Merita senz'altro una segnalazione la photogallery pubblicata da Boston.com alla vigilia dell'Earth Day, la quale documenta gli sforzi per utilizzare le fonti di energia rinnovabili e gli effetti di diverse forme di inquinamento. E non mancano neppure notevoli testimonianze della bellezza della Natura in tutti i suoi aspetti: ne riporto qui di seguito alcune.
Una coccinella in volo da un filo d'erba all'altro nel Rooks Park di Walla Walla, nello stato di Washington...


... uno stambecco sulle rocce nel deserto del Negev in Israele...


... le luci fra l'Antartide e l'Australia fotografate da un astronauta che si trovava a bordo della Stazione Spaziale Internazionale...


... la Luna sopra il monte Vrenelisgaertli, vicino alla città svizzera di Glarona...


... e, last but not least, il nostro Etna durante un'eruzione.


Concludo ricordando un saggio proverbio Masai: «Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli».

Nessun commento:

Posta un commento