martedì 24 gennaio 2012

Tenere sotto controllo le spese

In tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, capita a molti di dover tirare almeno un po' la cinghia e di rassegnarsi a ridimensionare in misura più o meno drastica il proprio stile di vita. Per quanto mi riguarda ho pensato bene di cominciare ad annotare le mie spese, e poiché il cellulare ce l'ho quasi sempre a portata di mano ho cercato un'app che mi aiutasse nell'incombenza (se hai intenzione di obiettare che uno smartphone di per sé non è certo un articolo di prima necessità... beh, dopo oltre un anno di utilizzo posso risponderti che vale assai più di quel che costa! :-)). Nella stanza Android(i) di FriendFeed me ne sono state suggerite alcune (Money Lover, Toshl e Mint.com, oltre alla celebre Google Docs), ma quella che nella sua semplicità mi ha convinta maggiormente è stata Hello Expense, in italiano Ciao spese: un nome ispirato al tradizionale Hello world. Questa app minuscola (181 kB appena) e gratuita (anche se chi lo desidera può sostenere lo sviluppatore con una piccola donazione) permette di registrare giorno per giorno l'importo di ciascuna spesa, associandole una categoria ed eventualmente una nota e dei tag, e di raggruppare i costi per categoria, per giorno, per settimana, per mese o per anno. Oltre ai dati numerici è possibile visualizzare anche dei grafici a linee o a torta, utilissimi per cogliere al volo le categorie o i periodi di tempo che pesano di più sul portafoglio; i dati si possono poi salvare sulla scheda SD oppure esportare in formato CSV. Volendo è sufficiente cambiare segno per registrare oltre alle uscite anche le entrate... ma personalmente, poiché i miei guadagni non sono soggetti a fluttuazioni notevoli, finora non ho ritenuto necessario farlo. Dall'inizio dell'anno ho preso invece l'abitudine di registrare tutte le mie spese, dagli 80 centesimi della bottiglietta di aranciata ai 55 euro della benzina (bei tempi, quando un cinquantone bastava e avanzava per un pieno... :-/ e meno male che da qualche mese a questa parte mi sono convertita alle più competitive pompe bianche, ormai diffusamente mappate ed elencate in Rete). Il risultato è stato una sorpresa istruttiva ma, ahimè, non troppo piacevole: pur non avendo certo le mani bucate (e sfido chiunque a sostenere il contrario! ;-)), a una settimana dalla fine del mese ho già speso ben oltre la metà del mio magro stipendio da part-time, e senza neanche aver ancora ceduto alle "sirene" dei saldi stagionali. Se non fosse per il fatto che vivendo ancora coi miei non mi toccano esborsi sostanziosi come affitto/mutuo, bollette e cibarie (tranne quando mangio fuori, in genere all'insegna del low cost), sarei proprio nei pasticci. In attesa di tempi migliori, mi sa che è il caso di imitare l'oculata formichina, mettendo da parte il più possibile...

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