domenica 31 luglio 2011

They will not become worse, they will be better

Quando ho appreso la notizia che Anders Behring Breivik, l'autore delle stragi dell'isola di Utøya e della città di Oslo del 22 luglio scorso, rischiava appena ventun anni di carcere (che potrebbero arrivare a trenta, se dovesse passare l'accusa di crimini contro l'umanità), la mia reazione istintiva è stata di indignazione: per una carneficina tanto folle quanto premeditata, in seguito alla quale il responsabile non ha manifestato alcun rimorso né pare minimamente incline a sottoporsi alla rieducazione, prevista peraltro dal troppo spesso disatteso terzo comma dell'articolo 27 della nostra Costituzione, l'unica condanna congrua, rifiutando categoricamente la pena di morte, sarebbe l'ergastolo... questo ho pensato. Leggendo il post in cui Metilparaben criticava il Corriere per l'impiego dell'avverbio "solo" davanti a "21 anni", e quello in cui Luca Sofri si dissociava dall'opinione espressa in maniera forse un po' troppo perentoria da Antonio Cassese su Repubblica, ho storto il naso. Poi però in un post di EmmeBi ho letto un commento pubblicato sul sito della CNN da un cittadino norvegese, e sottoscritto dagli altri partecipanti alla discussione, ed ho capito che in casi come questo è meno sensato che mai ragionare "di pancia", ma occorre una riflessione più ampia ed approfondita sul modo di intendere il concetto di civiltà. Ecco la traduzione del commento in questione.
Nel Paese più sicuro e più noioso, avviene la peggior sparatoria compiuta da un pistolero solitario. Ma non renderà il nostro Paese peggiore. La sicura e noiosa democrazia gli fornirà un avvocato difensore, come è suo diritto.
Egli sarà condannato a non più di 21 anni di prigione, pena massima prevista dalla legge. La nostra democrazia non prevede una punizione sufficiente a soddisfare la mia sete di vendetta, com'è sua intenzione.
Non diventeremo peggiori, saremo migliori.
Vivevamo in una terra dove questo è possibile, persino facile. E continueremo a vivere in una terra dove questo è possibile, persino facile.
Siamo aperti, siamo liberi e siamo insieme. Siamo vulnerabili per scelta. E andremo avanti in questo modo, è così che vogliamo vivere.
Non saremo peggiori a causa del peggio. Dobbiamo essere buoni a causa del meglio.
Prima di chiudere, vale la pena di segnalare anche il discorso tenuto lunedì sera dal primo ministro norvegese Jens Stoltenberg nel corso della manifestazione organizzata per ricordare le vittime della strage: davvero toccante.

venerdì 29 luglio 2011

Disse il saggio...

Ricordi questo enigma che ti ho proposto un po' di tempo fa? Beh, eccotene un altro accomunato ad esso dal fatto di avere a che vedere con dei cammelli...
Un pastore del Sahara, per decidere a chi dei suoi due figli spetti in eredità tutto il suo gregge, propone ai ragazzi una gara con i loro cammelli fino a un lontano pozzo nel deserto.
Decide come regola che a vincere la gara sarà il cammello più lento, e il suo padrone erediterà tutto il gregge.
I due fratelli vagano nel deserto per giorni, e ciascuno dei due cerca di temporeggiare sull'altro, per arrivare secondo alla meta. Ma le loro scorte d'acqua stanno finendo...
Di comune accordo si dirigono verso la tenda di un saggio, per chiedere consiglio. Il saggio ha l'idea giusta per avviare la disputa a un rapido epilogo.
Infatti i due ragazzi, dopo aver ascoltato il suo consiglio, saltano sui cammelli e li incitano a correre il più velocemente possibile verso il pozzo. Quale è stato il consiglio del saggio?

martedì 26 luglio 2011

Come "mettere a riposo" il filtro antispam di Gmail

    Il filtro antispam di Gmail è piuttosto efficiente, è vero... ma certe volte si rivela fin troppo zelante. Non di rado si prende la libertà di contrassegnare come spam della posta che non è esattamente indesiderata (spesso newsletter pubblicitarie, talora interessanti e per nulla fastidiose), e una volta mi è capitato di recuperare appena in tempo un messaggio abbastanza importante consultando tempestivamente la webmail. Sarebbe quindi utile poterlo disattivare, 'sto benedetto filtro antispam, ché tanto quando poi scarico la posta con Mozilla Thunderbird provvede il filtro integrato nel suddetto client di posta elettronica... ma a quanto pare non c'è modo di farlo. In compenso nel forum di assistenza di Gmail è disponibile la spiegazione di come "neutralizzare" questo filtro, in modo da renderlo di fatto inattivo. Ti basta creare un filtro per la posta in arrivo seguendo questi passaggi.
    1. Accedi al tuo account Gmail.
    2. Fai clic sulla voce Crea un filtro sotto Mostra opzioni di ricerca, accanto alla casella di ricerca che compare in alto nella pagina.
    3. Nel campo Da: digita *@* (per denotare i messaggi provenienti da qualunque indirizzo di posta elettronica) e fai clic su Passaggio successivo.
    4. Metti il segno di spunta nella casella accanto alla voce Non inviare mai a Spam e fai clic su Crea filtro.
    Voilà... fatto. A questo punto tutto lo spam finirà nella posta in arrivo e potrai scaricarlo come tale mediante il tuo client e-mail. Qualora in un secondo momento decidessi di ripristinare la funzionalità dell'antispam di Gmail, potrai farlo semplicemente aprendo la scheda Filtri delle Impostazioni di Gmail ed eliminando il filtro in questione.
    Il filtro l'ho applicato ieri a entrambi i miei indirizzi @gmail.com, e finora di messaggi indesiderati me ne sono arrivati soltanto due. Nei prossimi giorni avrò modo di valutare meglio l'aumento della quantità di spazzatura che il filtro di Thunderbird dovrà differenziare, ma dubito che l'incremento sarà particolarmente massiccio. Consultando di tanto in tanto la webmail, infatti, ho l'impressione che oggi come oggi lo spam risulti meno invadente rispetto a qualche tempo fa... anche se spesso più subdolo e truffaldino, come il famigerato phishing delle Poste: ragion per cui è bene essere in ogni caso cauti e diffidenti riguardo alla posta che si riceve, e fare sempre tesoro della piccola guida antispam stilata da Paolo Attivissimo la quale, benché abbia i suoi annetti, conserva ancora la sua validità.

    martedì 19 luglio 2011

    My Blackberry Is Not Working!

    Quest'oggi ti propongo un simpaticissimo sketch andato in onda sulla BBC nel corso del programma The One Ronnie, che a mia volta ho scoperto grazie a un post di Emiliano. In meno di tre minuti gli attori Ronnie Corbett e Harry Enfield infilano una sfilza di brillanti giochi di parole, a cominciare da quello basato sulla parola blackberry che, oltre ad essere il nome di un frutto, è anche quello di uno smartphone. Very British!

    Su Universal Subtitles il video è sottotitolato in varie lingue. Ecco la trascrizione dell'audio originale...
    Customer: I bought something from you last week, and I'm very disappointed.
    Greengrocer: Oh yeah? What's the problem?
    C: Yeah, well, my blackberry is not working.
    G: What's the matter, it ran out of juice?
    C: No, no, it's completely frozen!
    [knocking on table]
    G: Oh, yeah, I can see that. I tell you what: let's try it on orange.
    C: That's got a few black spots, you see...
    G: Oh, dear, yes. Sorry about that.
    C: Well, is there anything I can do to get my blackberry working?
    G: Well, could be an application issue. Where'd you store that blackberry?
    C: Well, it was on my desktop.
    G: Well, you could try using a mouse to drag the blackberry to the trash. Then after you've done that, you might wanna launch the blackberry from the desktop.
    C: Well, I've already tried that a few times. I mean, all it did was mess up windows.
    G: [clears throat] Well, it might be worth waiting a couple of weeks. They've got the latest blackberries coming in then.
    C: Well, could you give me a date?
    G: Certainly.
    C: Let me put that date in my diary.
    G: Anything else I can help you with?
    C: Yes, yes. I've also got a problem, to be honest, with my apple.
    G: Oh, dear, oh, dear. That is an old apple, isn't it?
    C: Yeah.
    G: When'd you buy that?
    C: Last week.
    G: Last week? They've brought out two new apples since then! What's the problem with it?
    C: Well, I tried to put my dongle in it... and it won't fit.
    G: Oh, yeah. And how big's your dongle?
    C: Well, I don't know much about these things, but my wife's seen a few dongles in her time... and she says a little bit on the small side.
    G: Well, I'm afraid there's not a lot I can do about that. Tell you what: let me try booting it. [glass shatters] Now it's crashed. Anything else I can help you with?
    C: Well, funnily enough, yes. My grandson's birthday's soon.
    G: Oh, yeah.
    C: Now, he's already got an apple and a blackberry. I mean, have you got anything else that he might just like?
    G: Well, we're doing a special offer on these. I mean, I can't make head or tail of them, but the kids seem to like them.
    C: Oh yeah?
    G: "Eggs box," £3.60.
    ... e la traduzione in italiano (che purtroppo non è efficace tanto quanto la versione in lingua inglese, però rende l'idea).
    Cliente: Ho comprato un po' di cose da lei la scorsa settimana, e sono molto deluso.
    Fruttivendolo: Oh sì? Qual è il problema?
    C: Beh, dunque, il mio BlackBerry® (lett.: mora) non funziona.
    F: Qual è il problema, si è scaricato? (lett.: è a corto di succo)
    C: No, no, è completamente bloccato! (lett.: congelato)
    [battendo sul tavolo]
    F: Oh, sì, vedo. Le dirò: proviamolo su Orange. (lett.: arancia, Orange è un operatore telefonico)
    C: Ha un paio di zone d'ombra, vede... (lett.: macchie nere)
    F: Oh sì, signore. Mi spiace.
    C: Bene, c'è qualcosa che posso fare per avere il mio BlackBerry® (lett.: mora) funzionante?
    F: Beh, potrebbe essere un problema applicativo. (lett.: una domanda di rilascio) Dove ha tenuto quel BlackBerry®? (lett.: mora)
    C: Beh, era sul mio desktop. (lett.: scrivania)
    F: Bene, potrebbe provare a usare un mouse (lett.: topo) per trascinare il BlackBerry® (lett.: mora) nel cestino. Poi una volta che ha fatto ciò, lei dovrebbe lanciare il BlackBerry® (lett.: mora) dal desktop. (lett.: scrivania)
    C: Bene, ho già provato a fare così un po' di volte. E tutto quello che ho ottenuto è stato scombussolare le finestre.
    F: [si schiarisce la voce] Beh, potrebbe essere utile aspettare un paio di settimane. Arriveranno gli ultimi BlackBerry®. (lett.: more)
    C: Mi potrebbe dare una data?
    F: Certamente.
    C: Mi faccia mettere la data nella mia agenda.
    F: C'è qualcos'altro che posso fare per lei?
    C: Sì, sì. Ho anche un altro problema, a dire la verità, con il mio Apple®. (lett.: mela)
    F: Accidenti. È un vecchio Apple®, (lett.: mela) non è vero?
    C: Sì.
    F: Quando l'ha comprata?
    C: La scorsa settimana.
    F: La scorsa settimana? Hanno prodotto un paio di nuovi Apple® (lett.: mele) da allora! Qual è il suo problema?
    C: Beh, ho provato ad inserire la mia chiavetta (lett.: punteruolo)... ma non c'entra.
    F: Oh, sì. E quanto è grande la sua chiavetta? (lett.: punteruolo)
    C: Beh, non so molto di queste cose, ma mia moglie ha visto un po' di chiavette (lett.: punteruoli) nella sua vita... e dice che è un po' piccola.
    F: Beh, temo di non poter fare molto per questa cosa. Le dirò: mi lasci provare a fare il boot. (lett.: calciare) [rumore di vetri infranti] Adesso si è piantato. (lett.: si è rotto) Posso fare qualcos'altro per lei?
    C: Beh, stranamente, sì. Presto sarà il compleanno di mio nipote.
    F: Oh, sì.
    C: Ora, lui ha già un Apple® (lett.: mela) e un BlackBerry®. (lett.: mora) Voglio dire, ha qualcos'altro che potrebbe piacergli?
    F: Beh, stiamo facendo un'offerta speciale su questi. Cioè, per me è incomprensibile, ma pare che piaccia molto ai ragazzi.
    C: Oh sì?
    F: Xbox 360®. (lett.: scatola di uova, 3 sterline e 60)
    Trovo che la conclusione, giocata sul fatto che egg's box e Xbox si pronunciano praticamente allo stesso modo, sia davvero sublime! 

    domenica 17 luglio 2011

    La magia delle illusioni ottiche

    A quasi quattro anni di distanza da quello che dovrebbe essere l'ultimo (se non unico) mio post sull'argomento, torno ad occuparmi del "magico mondo" delle illusioni ottiche
    Inizio linkando una notevole animazione pubblicata sul sito del settimanale di divulgazione scientifica New Scientist, peraltro già menzionato dalla sottoscritta in un post dell'anno scorso. Ecco la traduzione della spiegazione che la accompagna.
    Se guardi direttamente la palla che gira in questa illusione di Arthur Shapiro, essa pare cadere verticalmente verso il basso. Ma se sposti lo sguardo da una parte, ti sembrerà che la palla segua una traiettoria curva.
    La palla sembra deviare perché il nostro sistema di visione periferica non è in grado di elaborare tutte le sue caratteristiche in modo indipendente. Il nostro cervello combina invece il movimento verso il basso della palla e la sua rotazione verso sinistra per creare l'impressione di una curva.
    La visione centrale o foveale, d'altro canto, è in grado di estrarre tutte le informazioni dal movimento della palla: ecco perché la curva scompare quando osservi la palla direttamente.
    Ora, guarda questo filmato e conta quante volte le giocatrici vestite di bianco si passano la palla.
    La risposta esatta è 16. Ma... hai fatto caso al gorilla Circa la metà delle persone che in precedenza  non hanno mai visto o sentito parlare di questo video si lascia scappare il gorilla. Se tu eri al corrente della sua presenza, probabilmente l'avrai notato. Ma... ti sei accorto pure che la tenda ha cambiato colore, o che una giocatrice della squadra nera ha lasciato il gioco?  Cercando il gorilla, ci si lascia spesso sfuggire altri eventi inattesi.
    Quella di cui ho appena parlato è la cosiddetta Monkey Business Illusion (dove in inglese monkey è la scimmia, mentre monkey business significa scherzo, imbroglio, trucco e simili). Per saperne di più su di essa, visita il sito theinvisiblegorilla.com.
    Concludo con una sbalorditiva illusione segnalata pochi giorni fa da Paolo Attivissimo. Guarda il video seguente tenendo lo sguardo fisso sulla crocetta al centro...
    Con la coda dell'occhio noterai come i volti che si avvicendano sullo schermo appaiano deformati in maniera grottesca. In realtà non è affatto così: puoi rendertene conto tu stesso distogliendo lo sguardo dalla crocetta e fissando le facce. Questo effetto, denominato Flashed Face Distortion Effect, è stato scoperto di recente, peraltro per puro caso, come nella migliore tradizione delle scoperte scientifiche.  Puoi approfondire un pochino la questione dando un'occhiata qui e qui.

    sabato 16 luglio 2011

    Poca voglia di cucinare?

    Per tentare di rivitalizzare un pochino il blog in questa afosa serata estiva, niente di meglio di un post veloce veloce per presentarti la ricetta altrettanto rapida e semplice dei dolcetti sorprendentemente gustosi che ho assaggiato l'altro giorno.
    • Unisci i pavesini a due a due dopo averci spalmato sopra un po' di nutella (messo così sembra quasi un duplice messaggio promozionale... ma era inevitabile ).
    • Inzuppa velocemente i "sandwich" così creati nel caffè (oppure caffellatte, non ho capito bene).
    • Rotola ciascun biscotto nella farina di cocco e disponilo in un pirottino di carta (dalla forma opportunamente allungata, ovvio).
    • Fai riposare il preparato in frigo prima di servire.
    Buon appetito!

    P.S.: Una rapida googlata mi ha ispirato il seguente interrogativo: per caso la mia "fonte" culinaria la ricetta l'avrà presa da qui?

    P.P.S.: A proposito di gastronomia... a partire da stasera e fino a dopodomani il Porto Turistico "Marina di Pescara" ospita Mediterranea, mostra dei prodotti tipici agroalimentari d'Abruzzo, giunta oramai alla ventiseiesima edizione. L'ingresso è libero, ed i visitatori possono degustare ogni bendidio, dal pane con l'olio ai vini e liquori, dai salumi e formaggi ai dolci, gratis oppure a prezzi modici a seconda dei casi. Se ti trovi da queste parti... beh, fossi in te, valuterei l'opportunità di farci un salto!  (Per quanto mi riguarda, sono appena tornata dall'immancabile visita annuale)

    martedì 5 luglio 2011

    La Notte della Rete

    Su Internet se ne parla ormai da giorni... e mi auguro che non sia troppo tardi per occuparmi pure io de La Notte della Rete, che è in corso in questo momento. A 24 ore dall'approvazione della delibera definita "ammazza-Internet" dai blogger italiani, artisti, esponenti della rete, leader politici, cittadini e utenti del web sono riuniti alla Domus Talenti a Roma (via delle Quattro Fontane, 113) per una no-stop contro il provvedimento. Copincollando l'efficace riassunto di Metilparaben, domani l'Agcom voterà una delibera con cui si arrogherà il potere di oscurare siti internet stranieri e di rimuovere contenuti da quelli italiani, in modo arbitrario e senza il vaglio del giudice. Al riguardo, su Sito non raggiungibile si può trovare un breve ma eloquente video...
    ... oltre alle più approfondite FAQ.
    Questo post lo pubblico per dare il mio piccolissimo contributo all'iniziativa (tanto la mobilitazione non si esaurirà di certo questa sera! ). Se pure tu sei interessato ad aderire, Agorà Digitale ti illustra i vari modi che hai per farlo: