lunedì 13 giugno 2011

Il vento sta cambiando, forse...

Evvai!!!!!  Pardon, è che sono ancora in preda all'esultanza per l'esito dei referendum, che è andato al di là delle mie (e non solo mie) più rosee previsioni: chi se l'aspettava una simile affluenza alle urne? L'ultima volta che in un referendum abrogativo il quorum era stato superato (sia pur di poco) risale al lontano 1995: tutte le consultazioni referendarie successive sono fallite, con relativo notevole spreco di denaro pubblico. Questa volta tutti e quattro i quesiti proposti hanno visto una schiacciante prevalenza dei ; al momento il risultato relativamente meno netto, con un pur sempre ragguardevole 94,7% contro il 5,3% dei no, si registra riguardo al quesito che all'indomani del disastro di Fukushima era il più sentito, ovvero quello sul nucleare. Fa comunque un certo effetto vedere il premier costretto ad un precipitoso dietrofront rispetto a quanto affermato da lui stesso al riguardo appena un mese e mezzo fa.
Lo ribadisco... a prescindere dai risultati, che ovviamente mi soddisfano oltremodo, l'aspetto che ho trovato più incoraggiante di questa tornata referendaria (ma come mi esprimo?! ) è stato l'insperata partecipazione dei cittadini. Quanto sia stato determinante il contributo informativo e propagandistico della Rete, è difficile dirlo con certezza; quel che mi pare indiscutibile è che, se le televisioni (il cui bacino di utenza è senz'altro più ampio) avessero svolto un servizio più accurato, l'affluenza alle urne avrebbe potuto essere (o sarebbe potuta essere...?) ancora maggiore. Ma tant'è... fa piacere che la popolazione stia riscoprendo il valore di far sentire la propria voce. Personalmente trovo che il referendum, pur con tutti i suoi limiti, sia un irrinunciabile strumento di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica... e per questo non posso che essere radicalmente in disaccordo con il ministro Saverio Romano, il quale ha motivato la propria preannunciata astensione dal voto con il fatto di ritenere «l'istituto del referendum diseducativo per la democrazia rappresentativa» (e meno male che il movimento di cui è coordinatore, i PID, fa parte di un gruppo parlamentare denominato Iniziativa Responsabile ). Sempre a proposito del ministro, Alessandro Gilioli ha riferito un'altra sua esternazione a dir poco discutibile... anche se probabilmente il titolo scelto dal Giornale mette le sue dichiarazioni in una luce peggiore del necessario.

1 commento:

  1. Ha veramente a cuore il futuro dei suoi cittadini il Sig. Romano.

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