mercoledì 21 aprile 2010

Se lo si vuole davvero, nulla è impossibile

Due anni fa, durante le vacanze estive, conobbi un ragazzo poco più che ventenne, affetto da diabete insulino-dipendente. Mi colpì moltissimo l'atteggiamento con cui il giovane affermava di vivere la sua condizione, che se non tenuta adeguatamente sotto controllo può evolvere in maniera molto seria. Ricordo che lo sentii con le mie orecchie pronunciare queste parole: «Il lato positivo della mia malattia è che mi impone uno stile di vita sano... alimentazione controllata, con pochi carboidrati e pochi grassi, e tanto moto». Di quando in quando, nei momenti difficili, mi impongo di ripensare a quelle parole, che mi servono da sprone... e anche un po' da rimprovero, ecco. Trovandosi alle prese con guai che non di rado, da un punto di vista diverso, possono sembrare cose da nulla, quanto sarebbe più utile darsi una mossa e sforzarsi di vedere il famoso bicchiere mezzo pieno, piuttosto che restare inerti a commiserarsi...
Alla puntata de L'Isola dei Famosi andata in onda ieri sera ha partecipato una guest star d'eccezione: l'atleta Oscar Pistorius, del quale ho parlato più volte su questo blog. Il giovane sudafricano ha dichiarato: «Questa è stata una bella opportunità per divertirmi, ma anche per dimostrare che con la forza della testa si superano difficoltà e menomazioni di ogni tipo». Vedendolo impegnato nella prova leader, si stentava a credere che al posto delle gambe avesse due protesi. (Parola di mia madre, unica telespettatrice dell'Isola in famiglia: quest'anno, in mancanza dello spassoso commento di Selvaggia che mi incuriosiva nel corso delle passate edizioni, devo ammettere che ho dato forfait)
P.S.: A proposito di reality show televisivi, mi sono resa conto che non sempre Rai e Mediaset sono "la stessa cosa", come spesso si tende qualunquisticamente a pensare... anzi, a volte si comportano in modo nettamente diverso. Da una parte Mediaset ha fatto causa a YouTube, vincendola e ottenendo la rimozione immediata dai server di tutti i contenuti illecitamente caricati, in particolare sequenze tratte dal Grande Fratello; dall'altra, ho scoperto che sul popolare sito di video sharing c'è addirittura un canale ufficiale dedicato all'Isola, gestito presumibilmente dalla Rai stessa. A prescindere dalle differenze fra tv pubblica e reti commerciali, ho l'impressione che la Rai stia dando prova di un approccio più lungimirante e "furbo" nei confronti delle potenzialità della Rete...

3 commenti:

  1. E' vero con la testa si può superare tutto, ma sarebbe anche importante mettere a disposizione certe protesi o tecnologie per tutti.

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  2. Condivido (purtroppo) l'osservazione di duhangst. Anche tra gli "svantaggiati" ci sono situazioni e opportunità diverse :/.Riguardo al paragonare Mediaset e Rai, invece, temo che il paragone sia molto più sulla qualità e sulla scelta del genere di programmi da mandare in onda (e/o da emarginare ad orari impossibili). E qui la Rai si distingue poco dall'azienda commerciale. :/La scelta delle politiche da adottare con o contro la rete penso dipendi più che altro dalla concezione che gli alti-capoccia dell'azienda hanno della rete. Qualcuno la considera un alleato, una forma di pubblicità, uno strumento da sfruttare commercialmente o meno commercialmente; qualcun altro (temo per via della scarsa conoscenza che ha dello strumento) lo vede come un nemico che toglie pubblico (ed introiti pubblicitari).Una cosa che mi ha stupito qualche mese fa fu sentire Paolo Liguori difendere la condivisione in rete di immagini e video in un dibattito che lo vedeva contrapposto a Gabriella Carlucci (e anche altri). Non so quanto il tutto fosse sincero o costruito e gonfiato, però mi pareva palese come il primo, direttore ora di TGCOM, avesse una maggior conoscenza della rete e delle sue potenzialità. La seconda (da buon politico) assolutamente no.

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  3. Grazie a tutti e due per aver sottolineato un dettaglio niente affatto trascurabile ma che, presa com'ero dall'aspetto motivazionale, non avevo per nulla messo nella dovuta evidenza. :-/@antmaury: già, in effetti era proprio quello che intendevo parlando di lungimiranza... :-)

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