giovedì 4 marzo 2010

Per un caffè davvero "buono"...

Quello con la tazzina di caffè è un appuntamento fisso per molti, almeno una volta al giorno. Ma difficilmente ci si chiede che strada hanno fatto gli esotici chicchi per arrivare fino a noi, oppure ci si sofferma sul fatto che spesso le politiche attuate dalle aziende torrefattrici comportano lo sfruttamento dei piccoli coltivatori di caffè nel Sud del mondo. Per approfondire la questione, puoi scaricare da qui il rapporto Caffè amaro, dal quale ho tratto le frasi che seguono.
Il gusto amaro che senti nel tuo caffè nasce da una miscela sapiente di sfruttamento, avidità e malgoverno. Il prezzo del caffè aumenta ma peggiorano le condizioni di lavoro e di vita in cui sono tenuti i contadini che lo producono. ActionAid lotta da anni al loro fianco, unisciti a noi per chiedere ai governi e alle multinazionali del settore di garantire i diritti di tutti nella produzione.
Ma, se hai solo un minuto di tempo, perché non dai almeno un'occhiata qua sotto?


Il video supporta l'iniziativa Vorrei un caffè corretto (no, in questo caso l'aggiunta di grappa non c'entra nulla ;-)), promossa da ActionAid per coinvolgere l’opinione pubblica e, allo stesso tempo, creare a livello governativo un tavolo di lavoro, composto da tutti i portatori di interesse, per garantire trasparenza, tracciabilità ed eticità lungo tutta la filiera del mercato del caffè.
Attraverso lafame.it tutti possiamo scrivere alle imprese produttrici di caffè per chiedere un prodotto ancora più gradevole e un mondo migliore in cui vivere. E c'è pure una fan page su Facebook...

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