venerdì 12 marzo 2010

Can you speak Pescarese? ;-)

Sono anni e anni che la mia famiglia abita al quarto piano di questo palazzo... eppure qualche condomino sembra non volerne sapere di memorizzare le nostre "coordinate". :-S Un vicino che, al momento di premere il pulsante dell'ascensore al pianterreno, immancabilmente mi domanda se vado al quarto o al quinto piano, una volta ha borbottato con una punta di imbarazzo «Dopo tutti 'sti anni, ancora me lo imparo!». Ebbene, questa frase è un tipico esempio di una costruzione dialettale in uso da queste parti. In termini "rigorosi"...
ancora + indicativo presente
è equivalente all'italiano
non ancora + passato prossimo
o, più precisamente,
non + indicativo presente dell'ausiliare + ancora + participio passato del verbo principale
Insomma, il vicino intendeva dire «Non l'ho ancora imparato». Molti pescaresi sembrano proprio convinti di parlare un italiano perfetto quando usano questa espressione... che personalmente però trovo abbastanza sgradevole da udire, al pari di piuttosto che usato con valore disgiuntivo un po' in tutta Italia. (L'altro giorno quest'ultima forma l'ho sentita pronunciare alla radio da Walter Veltroni, uno che, essendo tra l'altro giornalista e scrittore, dovrebbe essere padrone della lingua di Dante... e in effetti ci sono linguisti abbastanza indulgenti al riguardo, a differenza dell'Accademia della Crusca)
Una domanda che spesso lascia interdetti i non-"autoctoni" di passaggio da queste parti è «Come ti rimetti?»... che però significa semplicemente «Come fai di cognome?».
Un ultimo esempio tratto dall'ampia casistica di espressioni dialettali pescaresi: un mini-dizionario, pescato in Rete chissà dove, relativo al termine cascetta e derivati. :-)
cascetta
s.f. Letteralmente, cassetta di legno utilizzata per contenere e trasportare la frutta. Figurato: particolare atteggiamento mentale connotato da insieme di irritazione e rifiuto della realtà delle cose, generato dalla non accettazione di un torto subito o ad accadimenti negativi nei quali si è coinvolti o dai quali si è talvolta addirittura sopraffatti.
andare in cascetta
Con accezione dispregiativa: indispettirsi, adirarsi, contrariarsi, irritarsi.
prendere una/la cascetta
Con accezione ironica: indispettirsi, adirarsi, contrariarsi, irritarsi.
cascettaro
s.m. Con accezione dispregiativa: colui che facilmente "va in cascetta", solitamente il termine delinea una persona che non accetta le avversità o poco tollerante agli scherzi.

4 commenti:

  1. Per quanto ne so la cascetta non è quella della frutta, ma il riferimento era per la cassetta delle carrozze, dove sedeva il cocchiere. Se in carrozza qualcuno non la spuntava in una discussione spesso andava a sedersi di fianco il cocchiere, da qui si fa derivare il famoso andare in cascetta

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  2. Interessante, grazie per il contributo! :-)

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  3. Risposte
    1. Grazie a te, è un piacere scoprire che questo post è stato utile a qualcuno a distanza di tanto tempo!

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