domenica 31 gennaio 2010

Una caduta di stile, come minimo

Mi ricordo che anni fa di sfuggita dentro un bar ho sentito un juke box che suonava... ehm, quando su Raiuno Amadeus lanciò Quiz Show, il suo collega Gerry Scotti non risparmiava frecciate nei confronti del programma rivale, trasmesso per giunta nella stessa fascia oraria (quella preserale) che su Canale 5 era appannaggio del simpatico conduttore di Miradolo Terme, definendolo fin troppo simile al suo Chi vuol essere miliardario? (non milionario, ché non si era ancora passati dalla lira all'euro). Poiché all'epoca seguivo più volentieri il Miliardario, mi è rimasta impressa una domanda relativa al film di Robert Redford Quiz Show, omonimo del gioco targato Raiuno, nel quale si narrava la vicenda di una «colossale truffa televisiva»; queste parole (magari non proprio testuali, ma il senso era quello) Scotti le scandì con un'enfasi tale da non lasciare dubbi sul suo intento. Io francamente una similitudine così sfacciata tra i due quiz, peraltro derivati entrambi da format importati dall'estero, non la riscontravo: in tutti e due era previsto un percorso di domande di difficoltà crescente, associate a premi che aumentavano di pari passo, con il rischio di perdere tutto al primo errore... forse un po' pochino per parlare di vero e proprio plagio. Fatto sta che le rimostranze di Canale 5 sono state ritenute fondate, se è vero (come riporta Wikipedia) che dopo il 2002 Quiz Show non è più andato in onda «a causa di una denuncia di Endemol per le troppe similitudini con il programma concorrente Chi vuol essere miliardario?».
Attualmente Gerry Scotti conduce su Canale 5 lo show del sabato sera Io canto, nel quale ragazzini un po' cresciutelli per poter partecipare allo Zecchino d'Oro ma troppo giovani per andare al Festival di Sanremo danno prova del loro eccezionale talento canoro. Praticamente la stessa identica cosa che avviene a Ti lascio una canzone, lo show di Raiuno presentato da Antonella Clerici e premiato da un clamoroso successo di ascolti; sembra proprio che alla platea televisiva piaccia il genere, visto che ieri sera Io canto ha battuto Ballando con le stelle nella sfida dell'Auditel.
Ovviamente le polemiche non sono mancate... ma Scotti ha liquidato la querelle ammettendo che Io canto non è un clone di Ti lascio una canzone, ma in pratica è proprio Ti lascio una canzone: «Mediaset ha chiuso un contratto di esclusiva con l'autore e il regista di quel programma, Roberto Cenci, che si è portato dietro tutto il suo know how, praticamente sei mesi di audizioni fatte». Se non altro, ha precisato Scotti, alla Rai è stata fatta la "gentilezza" di cambiare il titolo. Inoltre il conduttore ha ridimensionato le critiche paragonando l'idea di far cantare dei ragazzini alla «scoperta dell'acqua calda»... proprio lui che non perde occasione per rimproverare a tutti i programmi in cui si esibiscono dei dilettanti di copiare la "sua" Corrida.
Sarà anche vero che «non è la prima volta né sarà l'ultima che un programma trasmigra da una parte all'altra», e non dubito che dal punto di vista legale sia tutto in regola... però scusami, Gerry, permetti che te lo dica una che ti ha sempre ammirato e stimato: non si fa così! :-S
[Toh... oneTiVu fa notare che Scotti non è nuovo a questo genere di operazioni: i suoi programmi Ore 12 e La grande sfida erano ispirati rispettivamente a I fatti vostri e Scommettiamo che?...]

2 commenti:

  1. Condivido, è quasi come se fosse caduto nella 'onnipotenza' da conduttore.
    Cambio anche canale quando spesso è evidente che aiuta un concorrente del milionario in base al fatto che sia a lui simpatico o meno. Non sto insinuando che conosca le risposte ma che comunque conceda un suo parere, di conseguenza alcuni concorrenti giocano da soli, altri con un amico al loro fianco...
     

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  2. Sì, infatti la storia di "Ore 12" stavo per scriverla anche io: mi ricordo che all'epoca (erano i primi anni '90) destò parecchio scalpore in ambito televisivo, proprio perchè era uno dei primi casi di scopiazzatura palese.

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