martedì 15 dicembre 2009

Cinepandori e cinetorroni

L'altra sera sono andata al cinema a vedere A Christmas Carol in 3D (qui il trailer): celebre storia fantasy ricca di spunti moralistici, ma davvero capace di toccare il cuore e di far riflettere sull'importanza degli affetti sinceri e dei valori più autentici e profondi rispetto all'arido accumulo di beni materiali. Sul piano del coinvolgimento emotivo... non so perché, ma devo ammettere che mi commuove di più il delizioso Canto di Natale di Topolino: se solo ripenso al modo in cui il cortometraggio animato disneyano racconta il triste destino del piccolo Timmy, mi vengono le lacrime agli occhi. Come ha scritto Mariarosa Mancuso sul Foglio a proposito della nuova produzione di Walt Disney Pictures, «Quando in un film la città risulta più interessante dei personaggi e gli effetti speciali trascinano più della storia, vuol dire che qualcosa non funziona». Comunque, sul piano dello spettacolo, questo ennesimo adattamento cinematografico del racconto Canto di Natale di Charles Dickens merita sicuramente di essere visto, sul grande schermo e, se possibile, in 3D: l'impatto di certe scene (in particolare quelle di volo) è davvero impressionante, e, parlando dei risultati ottenuti con la tecnica detta performance capture... beh, c'è da rimanere a bocca aperta. Robert Zemeckis è sempre troppo avanti quando si tratta di coniugare star in carne ed ossa (in questo caso pressoché irriconoscibili, Jim Carrey compreso) con le potenzialità più avanzate dell'animazione! Non dimentichiamoci che si tratta dello stesso regista che ha diretto Chi ha incastrato Roger Rabbit e Polar Express, oltre ai tre mitici episodi di Ritorno al futuro. Per quanto di solito io faccia a meno di noleggiare home video di pellicole che ho già visto al cinema, se fra i contenuti speciali del dvd di A Christmas Carol sarà incluso il making of, varrà sicuramente la pena di guardarlo!
Cambiando decisamente genere... domenica pomeriggio sono tornata al Multiplex Arca per vedere Cado dalle nubi (qui il trailer), con il comico Luca Medici meglio noto come Checco Zalone. In occasione dell'uscita, a dire il vero, ero intenzionata a snobbarlo, non perché io abbia scelto la strada del boicottaggio nei confronti delle aziende che gravitano attorno al premier (al riguardo mi regolo più o meno come Alberto Cane: «mettendo sui piatti della bilancia da una parte quello che ci perdo io e dall'altro quello che farei perdere a mister B. mi sembra che tutto vada a mio svantaggio»), ma perché ero abbastanza esasperata dalle innumerevoli markett... ehm, comparsate promozionali del protagonista in televisione. Però, dopo che una persona che conosco, e che era andata a vederlo, me l'ha caldamente consigliato definendolo perfetto per un paio d'ore di buonumore, ho deciso di seguire il suo consiglio, e sono contenta di averlo fatto: si ride parecchio, e la volgarità è davvero ridotta al minimo (conoscendo gli sketch televisivi del comico, e dopo aver letto durante il mio soggiorno fiorentino l'intervista pubblicata su La Nazione, mi aspettavo qualcosa di assai più greve). Qualcuno ha assimilato Cado dalle nubi a Borat... ma secondo me non c'è paragone, e non soltanto perché i riferimenti socio-culturali (uh, che parolone! :-)) della pellicola nostrana mi risultano più familiari e perché mi è più naturale immedesimarmi nelle vicende di un meridionale trapiantato al Nord piuttosto che in quelle di un kazako alla conquista dell'America: semplicemente, mentre Cado dalle nubi l'ho trovato simpatico e a tratti tenero, lo sconcertante blockbuster con Sacha Baron Cohen è pieno zeppo di momenti trash gratuiti quanto fastidiosi.
Qualche parola sulla trama (adesso che ci faccio caso, ci sarebbe un paio di spoilerucci... quindi, per quanto non si tratti mica di un thriller, se devi ancora vedere il film ma non desideri rovinarti la sorpresa ti suggerisco di saltare a piè pari il prossimo paragrafo!).
Checco Zalone, dopo che la fidanzata storica Angela gli ha dato il benservito, parte dalla natia Polignano a Mare alla volta di Milano per provare a realizzare il suo sogno di sfondare come cantante. Come spesso accade al giorno d'oggi, un reality show sarà la chiave del successo.
Nella metropoli lombarda Checco incontra per caso la bella studentessa Marika (Giulia Michelini), e se ne innamora a prima vista. Peccato che la ragazza sia figlia di un esponente del Partito Del Nord (ti lascio indovinare a quale partito italiano sia ispirato ;-)), il quale non vede affatto di buon occhio l'eventualità di avere un genero "terrone"...
Il personaggio di Checco, un tamarro che vive un rapporto a dir poco conflittuale con la lingua italiana, sarebbe assolutamente adorabile nel suo candore... se solo non si trattasse di un "troglodita" venuto su a suon di pregiudizi razziali e omofobici. Il fatto di essere ospitato da una coppia di uomini sessuali, uno dei quali è suo cugino e non si decide a fare outlet con la famiglia di origine, sarà per lui l'occasione per acquisire vedute più aperte... forse! ;-)
Dopo il successo di questo film, a Luca Medici verrà sicuramente chiesto di ripetersi... ma gli toccherà inventarsi qualcosa di completamente nuovo, visto che la carta pseudo-autobiografica se l'è già giocata. Che si goda il momento, intanto, poi si vedrà! :-)

2 commenti:

  1. A Christmax Carol mi è piaciuto un sacco.

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  2. Cado dalle nubi l'ho trovato divertentissimo e la trama era molto bella...Checco è grande!

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