lunedì 2 novembre 2009

Tardive scoperte

Venendo a sapere della scomparsa della poetessa Alda Merini, mi sono resa conto di non conoscere affatto la sua arte: il suo nome mi evocava quasi esclusivamente le drammatiche vicissitudini che l'avevano vista più volte internata in manicomio. Esperienze che avevano inevitabilmente segnato il suo animo e i suoi versi, ma che lei aveva razionalizzato con rara lucidità: «Di fatto, non esiste pazzia senza giustificazione e ogni gesto che dalla gente comune e sobria viene considerato pazzo coinvolge il mistero di una inaudita sofferenza che non è stata colta dagli uomini».
Grazie alla Rete ho potuto colmare la mia imperdonabile lacuna... e riporto qui di seguito alcune delle mie prime scoperte.
A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.
(dal sito ufficiale dell'artista)
Sono folle di te, amore
che vieni a rintracciare
nei miei trascorsi
questi giocattoli rotti delle mie parole.
Ti faccio dono di tutto
se vuoi,
tanto io sono solo una fanciulla
piena di poesia
e coperta di lacrime salate,
io voglio solo addormentarmi
sulla ripa del cielo stellato
e diventare un dolce vento
di canti d'amore per te.
(da Alla tua salute, amore mio, via Aurorablu)
Amore non dannarmi
Amore non dannarmi al mio destino
tienimi aperte tutte le stagioni
fa che il mio grande e tiepido declino
non si addormenti lungo le pulsioni
metti al passivo tutte le passioni
dormi teneramente sul cuscino
dove crescono provvide ambizioni
d'amore e di passione universale,
toglimi tutto e non mi fare male.

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