martedì 3 novembre 2009

Le fantastiche avventure di un ex venditore di palloncini

[Curioso, per la seconda volta in un giorno mi trovo a parlare di opere pensate in primo luogo per i più piccini...]
Qualche giorno fa sono andata al cinema a vedere Up in 3D, cosa che intendevo fare da tempo. Grazie ai visori Dolby 3D Digital Cinema (anche noti come "occhialetti magici" ;-)) consegnatimi in comodato d'uso all'ingresso del multisala, quelle che ad occhio nudo apparivano come immagini sfocate e distorte hanno potuto emergere dallo schermo per occupare lo spazio di fronte ai nostri attoniti occhi di spettatori. Era la prima volta che vedevo un film in tre dimensioni, e... che dire? Non si può spiegare: soltanto provando ti puoi rendere conto delle sensazioni che si provano (pardon per il bisticcio linguistico! :-)). Quasi tutte estremamente piacevoli, se si eccettua un certo disorientamento in concomitanza con alcuni cambi di scena o di inquadratura, oppure un vago senso di fastidio per le scelte di messa a fuoco "imposte" dal regista; su quest'ultimo punto segnalo le considerazioni di Gokachu. A dire il vero, guardando il film in sé, non mi è sembrato che le potenzialità della tecnologia 3D siano state sfruttate appieno: facevano più effetto, per dire, i trailer proiettati prima dello spassoso Partly Cloudy (parzialmente nuvoloso), l'immancabile cortometraggio di apertura.
3D a parte, non si può negare che la Disney Pixar abbia sfornato l'ennesimo gioiellino, ineccepibile sul piano visivo... e davanti al realismo e alla concretezza di certe inquadrature (peccato per la fisionomia dei personaggi, un tantino troppo caricaturale) quasi si stenta a credere che sia tutto virtuale, realizzato al computer.
Fin qui gli aspetti rigorosamente tecnici. Ma che dire del contenuto del film? Essendo arrivata in sala con aspettative elevatissime ispirate dalle opinioni e recensioni che avevo letto (non dal trailer, che onestamente non rende affatto giustizia al film), devo ammettere che sono uscita vagamente delusa... a differenza di quando ho visto quel capolavoro indiscusso che è WALL•E. Mi aspettavo più risate e soprattutto più commozione, ecco... e dire che sono una spettatrice abbastanza "piagnona"! :'-( Certo, è stato impossibile rimanere indifferente quando, poco dopo l'inizio del film, è andato in scena un riassunto della felice vita matrimoniale tra il protagonista Carl Fredricksen (che, per quanto meno scorbutico, mi ricordava un po' il personaggio di Clint Eastwood in Gran Torino) e l'adorata Ellie: quattro minuti che per me valgono l'intero film (proprio per questo non pubblico il link al relativo video che ho scovato su YouTube, ché mi sembrerebbe un vero e proprio schiaffo al copyright... anche se il 3D e l'alta definizione sono ottime ragioni per non rinunciare a uno schermo adeguato). I successivi spettacolari sviluppi della trama, con tanto di immancabile supercattivo, faranno sicuramente la gioia dei più piccoli... ma sinceramente, per quanto divertenti nel senso più ampio del termine, li ho trovati un po' troppo astrusi per i miei gusti; non per questo mi sono trattenuta dal "fare il tifo" per Carl perché potesse realizzare il sogno che coltivava da sempre assieme a Ellie. :-)
Il mio giudizio complessivo sul film non può che essere molto buono, in fin dei conti... ma probabilmente sarebbe stato ancora migliore se le emozioni si fossero concentrate nel finale, come in ogni film strappalacrime che si rispetti! ;-)

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