sabato 3 ottobre 2009

I tormenti amorosi del povero Florentino

Da un po' di tempo, poiché la "proliferazione" degli amici di Maria De Filippi ha reso Radio Parsifal pressoché inascoltabile, ho preso l'abitudine di sintonizzare l'autoradio su Radio Dimensione Suono... e così mi è capitato più volte di imbattermi nella pubblicità radiofonica della mitica merendina Buondì la quale, scopro solo adesso, è passata da Motta a Bistefani (conservando però la granella di zucchero che non mi ha mai fatto impazzire). Gli spot sono incentrati sullo slogan «L'amore ai tempi del Buondì», e raccontano le improbabili vicende sentimentali di personaggi dai nomi spagnoleggianti come Florentino e Rosela. Ipotizzavo che si trattasse di una sorta di parodia delle telenovelas sudamericane che andavano per la maggiore più di un decennio fa: non volevo credere che lo slogan richiamasse un capolavoro della letteratura mondiale che conoscevo di fama. Quindi spero che Gabriel García Márquez mi perdonerà per il fraintendimento... tanto più che dovrebbe prendersela con chi questa campagna l'ha ideata, più che con me! ;-) E già... ho scoperto che Florentino è il nome del protagonista del romanzo L'amore ai tempi del colera, da cui è stata tratta la pellicola che ho visto l'altro giorno.
Un parere sul film? Beh, diciamo che è stato abbastanza deludente, dal momento che mi era stato consigliato da una persona del cui parere mi fido; adesso che ci penso, dopo Cuore sacro, è già la seconda sòla nella quale incappo a causa sua... ;-) Peccato, perché l'idea al centro della trama, quella di un amore che resiste per decenni alle avversità della vita, prometteva davvero bene... ma le emozioni da cui mi aspettavo di essere travolta sono in realtà dispensate con il contagocce. E dirò di più: anche se si trattava di un film drammatico, in certi momenti mi veniva quasi da ridere... :-) Insomma, il regista Mike Newell lo preferivo ai tempi di Quattro matrimoni e un funerale.
Ecco un aspetto della trama che ho trovato non proprio convincente: Florentino Ariza, che aveva fatto voto di conservarsi illibato in attesa di poter coronare il suo sogno d'amore con Fermina Daza, a un certo punto perde la verginità per iniziativa di una focosa sconosciuta... e da quel momento si trasforma in un trombeur de femmes da far invidia a Cassano, dedito a registrare minuziosamente su un taccuino (scrivendo in inglese, perché evidentemente l'ambientazione della vicenda in Colombia era un dettaglio irrilevante! ;-)) le donne conquistate grazie alla sua profondità d'animo da poeta. In effetti Florentino con le parole ci sapeva fare... solo che le pronunciava con un tono piuttosto lagnoso e "moscio". Peccato, perché dalla voce calda, profonda e sensuale del doppiatore Roberto Pedicini, che ho avuto il piacere di vedere e sentire all'opera assieme al collega Christian Iansante nel corso di una serata nella quale i due hanno proposto un saggio di ciò che si impara nella loro Accademia del doppiaggio, ci si sarebbe potuto aspettare di meglio.
Ma veniamo ad un'altra stranezza del film. All'inizio della storia scocca la fatidica scintilla tra Florentino (Unax Ugalde)...


... e Fermina (Giovanna Mezzogiorno).


Purtroppo la ragazza viene ben presto portata via dal padre, il quale è contrario al matrimonio della figlia con un umile telegrafista come Florentino perché spera che lei si accasi con un partito migliore.
Qualche tempo dopo i due si incontrano di nuovo. Prego notare l'espressione sconvolta sul viso di lei (impersonata sempre dalla stessa attrice italiana, che in questa scena appare persino ringiovanita rispetto a prima)...


... quando si trova davanti il ragazzo che le aveva rapito il cuore.


Ufficialmente si tratta di turbamento amoroso... ma personalmente non sottovaluterei l'ipotesi dello sconcerto! ;-) In effetti c'è da meravigliarsi che lei lo abbia riconosciuto: Javier Bardem neppure gli somiglia, all'attore di prima...
Cinquant'anni e passa dopo il loro colpo di fulmine, in occasione della scomparsa del marito di Fermina, i due si trovano nuovamente faccia a faccia... e non mi stupisco che ai truccatori non sia stato dato l'Oscar per il make-up per come hanno invecchiato Bardem e (soprattutto) la Mezzogiorno!



Anche la versione della pellicola in dvd aveva un difettuccio: a me sarebbe piaciuto guardare il film pure in lingua originale per esercitarmi un po' con l'inglese... e in effetti era disponibile la traccia audio originale (con la nostra Mezzogiorno che mi è sembrata sfoggiare una pronuncia assolutamente all'altezza della situazione), però mancavano i corrispondenti sottotitoli che potessero aiutarmi a discernere le parti più ostiche del dialogo. Ci voleva tanto ad aggiungere qualche kilobyte di dati? In effetti questo non è neanche il primo, fra i dvd di film stranieri da me noleggiati ultimamente, in cui ho riscontrato questa lacuna.

1 commento:

  1. I tuoi commenti sulle stranezze del film mi hanno strappato un sorriso! Hai ragione, trovo che non sia molto riuscita questa trasposizione cinematografica. La mancanza dei sottotitoli in italiano del dvd non l'avevo notata, è vero, c'è parecchio materiale, come le scene tagliate e altro, ma poi forse manca l'essenziale.
    Ciao!

    RispondiElimina