martedì 14 luglio 2009

Rumoroso silenzio

Ho deciso di partecipare allo sciopero dei blog indetto per domani 14 luglio 2009 in nome del diritto alla Rete. Per chi non lo sapesse, è in corso l'iter parlamentare del cosiddetto decreto Alfano, il cui esame al Senato è slittato a settembre. Tale disegno di legge, se approvato nella forma attuale, imporrebbe a tutti i blog, compresi quelli amatoriali, l'obbligo di rettifica, causando di fatto la fine della blogosfera così come la conosciamo: un mezzo alternativo a quelli tradizionali per condividere opinioni e, perché no, informazioni. Se vuoi saperne di più, oltre a guardare il videoappello di Guido Scorza...

[UPDATE: «Questo video è stato rimosso dall'utente. Siamo spiacenti». Mah... :-/]

... e il videospot della manifestazione in programma alle 19 di domani in Piazza Navona a Roma...


... puoi visitare il blog ufficiale.
Nei giorni scorsi in Rete si è discusso parecchio di questa giornata di rumoroso silenzio: alcuni sono in totale disaccordo con l'iniziativa, altri ne condividono il fine però non i mezzi... ma moltissimi hanno deciso di accogliere positivamente l'appello dei promotori Alessandro Gilioli, Enzo Di Frenna e Guido Scorza. Alla fine pure io, nel mio infinitamente piccolo (altro che Luca Sofri! ;-)), ho deciso di aderire.
Non sono così ingenua da aspettarmi che questa mobilitazione di per sé possa smuovere di un millimetro i nostri politici dalle loro posizioni, e devo ammettere che il tanto criticato punto di vista espresso dal giornalista Filippo Facci non è privo di fondamento. Ma che il primo sciopero nella storia della Rete possa servire a sensibilizzare gli utenti di internet... questo sì, lo spero proprio: a volte il silenzio fa più rumore di mille parole. Dopo aver preparato per così dire il terreno, ci sarà sempre tempo di alzare la voce... ovviamente nel rispetto delle leggi vigenti, alle quali i blogger sono già soggetti senza bisogno di norme ancora più restrittive. Come ha osservato Maury, «i nostri politici non l'hanno ancora capito, ma non è una cosa molto semplice bloccare internet. Rendergli la vita un po' complicata forse sì, ma bloccarlo (e/o censurarlo) è una cosa quasi completamente fuori dalla loro portata».

1 commento: