sabato 11 luglio 2009

Libero... di nome!

Quelli di Libero sembrano proprio disposti a tutto pur di accorrere in difesa del premier...
Dapprima hanno sbattuto in prima pagina alcune foto di scena a seno nudo vecchie di trent'anni della (ormai quasi ex) signora Berlusconi corredate dal titolo «Veronica velina ingrata»... come se pure lei, al pari delle varie Mare Carfagna e Barbare Matera, avesse compiuto il grande salto dal mondo dello spettacolo verso incarichi istituzionali di notevole prestigio e responsabilità senza un minimo di gavetta politica.
Poi è sceso in campo il direttore Vittorio Feltri in persona, disposto a contraddire le vanterie del premier stesso pur di smontare le accuse a sfondo sessuale rivoltegli. Peccato (per Feltri, ovviamente) che una perorazione tanto sentita sia stata a sua volta smontata da Massimo Mantellini, al quale è bastato fare una ricerchina su Google.
Oggi Metilparaben ha inaugurato la nuova rubrica Il peggio del peggio quotidiano (ovvero l'Oscar all'informazione più becera) con la prima pagina di Libero che puoi vedere qui accanto. Nella foto, sovrastata dal titolone «Obama come Silvio» e più in piccolo la scritta «Così fan tutti», il presidente americano Barack Obama pare inebetito dalla visione del posteriore di una fanciulla, la sedicenne brasiliana Mayara Tavares. In realtà, guardando il filmato, si nota che semmai è stato Sarkozy a lanciare le occhiate più "birichine", alla faccia di Carlà, mentre nell'atteggiamento di Obama non c'era proprio nulla di sconveniente. Ammesso e non concesso, come fa notare Rudy nel suo commento al post di Rick, che ci sia qualcosa di male se un uomo mostra ammirazione per la bellezza femminile (a proposito, Gad Lerner ipotizza che il Tg5 abbia superato il Tg1 grazie alla sculettante showgirl Belen Rodriguez che fa da traino). È quando si passa, per così dire, alle vie di fatto che possono sorgere i problemi... ;-)
(Se stai pensando che Repubblica usa gli stessi metodi di Libero, anche se con finalità opposte... beh, mi permetto di obiettare che tutt'al più al quotidiano romano si può rimproverare di attribuire a certe notizie un peso maggiore di quello che meritano, non di interpretare i fatti in maniera arbitraria)

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