venerdì 12 giugno 2009

Novità su Faccialibro

Quando ho letto che, a partire dalle ore 6.01 di sabato 13 giugno, tutti gli utenti di Facebook potranno scegliere un nome utente per il proprio account, devo ammettere che non capivo l'enfasi data a questa iniziativa. Potrò effettuare il login usando uno username anziché l'indirizzo e-mail, embè? Oggi, però, ho letto un articolo che mi ha chiarito l'utilità di questa innovazione. In sintesi, «le url non saranno più semplici stringe alfanumeriche, ma saranno caratterizzate dallo username scelto dall'utente»: il cosiddetto vanity url. Ciò non significa che io abbia intenzione di svegliarmi domattina all'alba (di sabato, per giunta) per avere la certezza che nessuno mi rubi il nome utente che desidero... cosa peraltro improbabile, dal momento che non è che mi chiami, per dire, Giuseppe Russo (secondo PagineBianche la firma più diffusa in Italia, senza considerare quelle femminili che evidentemente sono in minoranza sugli elenchi telefonici).
Già che ci sono, smaltisco un po' di link più o meno datati relativi a Facebook che avevo messo da parte nei segnalibri senza trovare finora l'occasione di inserirli in un post.
  • Meglio tardi che mai... vale la pena di segnalare le considerazioni di Maxime sul social network del momento: azzeccatissime e parecchio condivisibili. :-)
  • Segnalo pure un video piuttosto divertente: una parodia di Ricominciamo di Adriano Pappalardo per prendere in giro la mania delle applicazioni più assurde che imperversano su Facebook! :-D
  • Se usato scriteriatamente sul lavoro, Facebook è uno dei peggiori nemici della produttività... quindi figuriamoci se il ministro Renato Brunetta poteva rinunciare a dichiarargli guerra! ;-)
  • L'odissea del giornalista Vittorio Zambardino, che si era visto disabilitare l'account...
  • L'anno scorso il dipendente di un call center in Australia, che aveva tentato di darsi malato mentre in realtà aveva semplicemente alzato troppo il gomito, è stato smascherato da un uso poco accorto del social network. È andata peggio a una trentunenne svizzera, licenziata in tronco dopo essere stata beccata su Facebook un giorno in cui non era andata al lavoro sostenendo di essere in preda a una terribile emicrania (il suo capo avrà un tantino esagerato, non lo nego, ma personalmente, quando la testa mi fa veramente male, desidero soltanto dormire, e non certo navigare in Rete...).
  • Se non hai visto il film Feisbum, che prende apertamente spunto da Facebook adottando però un approccio che nel migliore dei casi sarebbe stato valido già dieci anni fa per le chat, mi sento di assicurarti che non ti sei perso niente. Trattasi di un instant movie in cui si alternano episodi quasi decenti ad altri talmente inutili e senza senso da risultare irritanti. Se dovessi esprimere un giudizio in sintesi... beh, sarebbe molto simile a quello del mitico ragionier Ugo Fantozzi su La corazzata Potëmkin! ;-) Probabilmente i 4,50 euro peggio spesi della mia carriera di aspirante cinefila; ho visto film peggiori, ma a casa mia, in televisione, senza pagare nient'altro che il canone...

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