martedì 7 aprile 2009

Il giorno dopo

In questo drammatico frangente, l'Italia sembra più unita che mai nello stringersi attorno alla popolazione abruzzese, così duramente provata dal sisma di ieri notte. Il bilancio attuale del disastro parla di 211 morti, 11 dispersi, un migliaio di feriti e diciassettemila sfollati. È impossibile non commuoversi di fronte al destino di persone che in molti casi hanno perso ogni cosa: gli affetti, la casa, tutto ciò che possedevano... ma ciononostante sono felici di aver conservato il bene più prezioso: la vita.
Molti si chiedono: posso fare qualcosa per questa gente? In Rete abbondano le informazioni al riguardo... e la cosa più utile che io possa fare in questa sede, spero, è segnalare l'apposito wiki.
Oggi stavo rientrando in casa dopo aver risolto il problemino della porta del nostro ripostiglio in soffitta (bloccata da una mensola dismessa caduta di traverso tra l'armadio e la porta stessa, presumibilmente in seguito alla scossa dell'altra notte), quando ho incontrato la vicina di pianerottolo. Questa era in procinto di lasciare l'edificio, e ci ha consigliato di fare lo stesso: pare infatti che sua figlia avesse saputo con certezza (?) che stava per arrivare un'ennesima devastante scossa di terremoto. Anche se di norma non credo a questo genere di cose, gli eventi degli ultimi giorni mi hanno talmente prostrata che ero pronta a scendere in strada anch'io. Ma proprio in quel momento ho sentito, a L'Italia allo specchio, un responsabile della Protezione Civile che metteva in guardia proprio contro questo genere di appelli allarmistici e infondati: pare che ne stiano circolando parecchi, e vengano facilmente presi per buoni da una popolazione che in un momento come questo tende a finire in preda al panico. In effetti, pochi minuti dopo, la vicina è rientrata in casa affermando «Falso allarme, l'ha detto il telegiornale...». E qua sotto è appena passata una macchina con l'altoparlante per annunciare che «Tutti quei messaggi fin qui pervenuti che prevedono imminenti scosse di terremoto sono privi di fondamento, non tenetene conto!!!».
Il punto è questo: anche se l'eventualità che si registrino nuove forti scosse sismiche è tutt'altro che remota, e per questo è bene restare all'erta specialmente nelle zone già colpite, nessuno può prevedere con certezza quando, dove e con quale intensità ciò si verificherà. (Fra l'altro, la credibilità di Giampaolo Giuliani comincia ad essere messa in discussione...)
Infine... dopo quello che è successo, probabilmente anche tu come me ti sei chiesto quale sia il grado di rischio sismico del comune in cui vivi. Ebbene, la risposta puoi trovarla nella pagina del sito della Protezione Civile dedicata alla classificazione sismica dei comuni italiani. Volendo, le stesse informazioni puoi anche scaricarle come file .kmz per Google Earth. Ho scoperto che Pescara fa parte della zona 3, ovvero quella a sismicità bassa, e questo un pochino mi tranquillizza, anche se devo constatare che L'Aquila rientra nella zona 2, non nella 1 che è considerata la più pericolosa. Se può interessare, l'intera Sardegna è a basso rischio sismico... ma questo già si sapeva, in effetti.

2 commenti:

  1. Spero che un sms gli si conficchi in un dente con tutto il cellulare... qui sono parecchi anche i casi di truffe porta a porta
    .:.

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  2. Io sono in zona 2, ma lo sapevo già.

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