lunedì 23 marzo 2009

Irresistibile Becky

Avendo letto tutti i romanzi della "saga" dedicata dalla scrittrice inglese Sophie Kinsella all'"eroina" Becky Bloomwood, non potevo mancare prima o poi all'appuntamento con il film I Love Shopping, diretto dal regista de Il matrimonio del mio migliore amico... e così l'altro giorno, avendo assoluto bisogno di svagarmi, sono andata a vederlo al cinema. Beh, di sicuro non ha deluso le mie aspettative: evasione pura, basata su un ritmo tutt'altro che noioso. Permane il mistero delle ragioni per cui mi sono appassionata alle vicende di un personaggio così diverso da me! :-) Ad esempio, non esiste nessun capo di abbigliamento per il quale sarei disposta a fare follie, e alcuni di quelli per cui Becky era pronta ad azzuffarsi con altre donne io non li vorrei neanche gratis... ;-) Ma soprattutto trovo sconcertante che la ragazza, per sfuggire all'impiegato che "le dava la caccia" a causa dei suoi debiti, abbia deciso di spargere la diceria fasulla che si trattasse di un suo ex che la molestava... anche se in effetti può capitare davvero (non a me) che si arrivi a raccontare in giro una versione "addomesticata" della realtà, per tirarsi fuori dai guai o semplicemente per ottenere conforto e solidarietà, sia pur fittizi.
Molti hanno osservato che, con la crisi mondiale in atto, non c'era momento meno opportuno per far uscire un film dedicato alle spese pazze... ma qualcuno, ad esempio il critico di Repubblica, ha "letto" proprio nell'abitudine a spendere irresponsabilmente le origini della situazione attuale.
La trama del film è un remix abbondantemente riveduto e corretto dei primi due romanzi della serie, I Love Shopping e I Love Shopping a New York. Durante la visione non facevo che ripetere tra me e me «Ma nel libro era diverso...» (non è molto rilassante seguire un film in questo modo! :-)). In effetti le differenze rispetto alla pagina stampata abbondano. Qualche esempio?
  • Nel primo libro Becky fa la giornalista per il periodico finanziario Far fortuna risparmiando, e Luke è titolare di una società di pubbliche relazioni... mentre nel film lui non è altro che il caporedattore di Far fortuna risparmiando, e Becky finisce per farsi assumere da quel giornale nella speranza di realizzare prima o poi il suo sogno: lavorare nella redazione della rivista di moda Alette, che fa parte della stessa casa editrice.
  • Nel film Becky cede alle insistenze della sua amica del cuore Suze e accetta di partecipare alle riunioni dei compratori compulsivi anonimi: una trovata piuttosto divertente, della quale nei libri non c'è traccia. Nel corso della prima riunione Becky si dimostra tutt'altro che motivata a rinunciare allo shopping compulsivo, tanto che si mette a decantarne le gioie... con un tale entusiasmo che per poco non provoca la "ricaduta" degli altri partecipanti! :-)
  • Tarquin nel primo libro corteggia invano Becky, e da lei viene descritto così (capitolo 6): «assomiglia proprio a un ermellino. O a un furetto. Insomma, a un animaletto minuscolo e ossuto». Invece lo stesso personaggio sulla pellicola è già fidanzato con Suze, e fisicamente non è niente male... anche se io preferisco senz'altro Hugh Dancy, l'attore che interpreta Luke: forse un pochino meno inappuntabile del suo omologo "cartaceo", ma proprio per questo più attraente. L'attrice Claire Danes, fidanzata del collega nella vita reale, è una donna fortunata! Come dici? Che non ho neanche menzionato la protagonista femminile di questo film? Ah, già, è vero, rimedio subito: Isla Fisher... non la conoscevo, ma è perfetta per la parte, direi.
  • Ecco come Becky descrive (nel capitolo 2) la "mitica" sciarpa di Denny and George che avrà un ruolo tutt'altro che trascurabile nel rapporto tra lei e Luke: «una sciarpa lucida di un color grigio-blu cangiante. [...] È in velluto di seta, stampata in azzurro più chiaro e tempestata di perline iridescenti». Addirittura, per Becky «è la cosa più bella che abbia mai visto». Sarà che la moda non è il mio forte, ma ai miei occhi la sciarpa che ha "impersonato" sullo schermo questa meraviglia è risultata piuttosto insignificante... sicuramente non meritevole di cotanto slancio!
Infine... sia nel libro sia nel film Becky, per abbellire il suo curriculum, millanta un'inesistente conoscenza della lingua finlandese. Nel 2004, leggendo I Love Shopping, ho notato, nella corrispondenza di Becky inframmezzata tra un capitolo e l'altro, due lettere in finlandese inviate da Jan Virtanen, il direttore della Bank of Helsinki con il quale la protagonista ha avuto uno spassoso incontro ravvicinato. Poiché all'epoca non ero meno curiosa di adesso, ;-) volevo assolutamente conoscerne la traduzione... e a chi potevo rivolgermi, se non a un newsgroup dedicato? A beneficio di chiunque abbia avuto la mia stessa curiosità leggendo il libro, ecco qui di seguito la traduzione delle due lettere in inglese gentilmente fornitami da un utente di madrelingua finlandese.
Rebecca Bloomwood,
It was really nice to meet you last week, even though the meeting was short. You were obviously nervous, which was understandable. Despite that I and my colleague admired your mindset that was different from normal. We are sure that our company would benefit from you, and we would like to meet you again, perhaps during a lunch.
Congratulations for your wonderful article in the "Daily World". You are obviously skilled at expressing your thoughts, and it's a great joy to get to talk to you in my mother tongue.
I wish you contacted me to the address above.
Best wishes,
Sincerely yours,
Jan Virtanen

Rebecca Bloomwood,
Congratulations again for your great performance - this time in "Caffè del mattino". Your critical skill and opinions impressed me deeply, and I believe that the Helsinki Bank would benefit from you.
You have probably received many job offers - with your talent you could get any post from "Financial Times". I ask you, however, to consider our modest company once more.
You would best work as a communications employee. We have a post for a communications employee vacant this moment. The previous holder of that post was fired after reading "Playboy" at work.
Best wishes,
Sincerely yours,
Jan Virtanen

2 commenti:

  1. Altra grande differenza: il film è ambientato a NewYork, il libro a Londra...hihihi

    RispondiElimina
  2. Vero... il primo libro, però: il secondo è ambientato proprio nella Grande Mela. Vabbe', provando proprio a elencare ogni singola differenza, si faceva notte... :-)

    RispondiElimina