martedì 21 ottobre 2008

Un capolavoro nel suo genere

Dopo aver letto a proposito del lungometraggio WALL•E pareri tutti positivi da parte di insigni critici cinematografici e, quel che più conta, blogger (ad esempio EmmeBi e Akille), oggi pomeriggio sono andata al cinema a vedere il film... e non me ne sono assolutamente pentita!  Prima della proiezione ero un po' scettica sul fatto che potesse piacermi una pellicola quasi priva di dialoghi (il che non favorisce un livello di attenzione costantemente elevato, in effetti) e i cui protagonisti non sono persone o animali, bensì esseri inanimati. Non sapevo quanto mi sbagliavo... in particolare sull'utilizzo dell'espressione "esseri inanimati": che tenerezza, gli occhioni di WALL•E (beh, insomma, le videocamere...)!
Qualche parola sulla trama. Nell'anno 2815, il simpatico robottino WALL•E (acronimo di Waste Allocation Load Lifter Earth-class) svolge diligentemente da secoli il task per cui è stato programmato: raccogliere e compattare la spazzatura prodotta in enormi quantità dagli esseri umani, che per questo e per l'inquinamento ormai insostenibile sono stati costretti ad abbandonare il pianeta Terra. Alcuni degli oggetti che WALL•E trova in giro, tra i quali una vecchissima videocassetta del film Hello, Dolly!, entrano a far parte della sua collezione di cimeli. A un certo punto dallo spazio arriva l'affascinante e tostissima sonda EVE (che sta per Extraterrestrial Vegetative Evaluator), incaricata di rintracciare forme di vita che rendano possibile la ricolonizzazione del nostro pianeta. Non appena EVE riceve in dono da WALL•E una pianticella trovata tra le macerie, la sua missione sembra compiersi, quindi il razzo torna a prenderla... e WALL•E, ormai palesemente cotto di lei, la segue sulla Axiom, la colossale "nave spaziale da crociera" sulla quale si è rifugiato il genere umano. Ha così inizio una serie di mirabolanti avventure...
La migliore fra le (non molte) battute del film la pronuncia il comandante della Axiom: «Io non voglio sopravvivere, voglio vivere!».
Ovviamente la produzione di Disney Pixar è encomiabile anche dal punto di vista strettamente tecnico: a tratti si potrebbe essere addirittura portati a credere che quello che appare sullo schermo sia reale, anziché disegnato al computer. Proprio per apprezzare appieno la qualità visiva del film, vi consiglio di godervelo sul grande schermo, anziché aspettare che esca in home video... a meno che non disponiate di uno schermo gigante in alta definizione!
A chi pensa che i film d'animazione (non chiamateli cartoni animati! ) siano roba da ragazzini, faccio notare che in sala ho visto parecchi adulti "non accompagnati da bambini", ed eravamo soprattutto noi grandi a ridere delle gag e trovate varie disseminate nel film (oltre che nello scoppiettante cortometraggio introduttivo Presto, i cui protagonisti sono un prestigiatore e il suo coniglio).  Il tizio seduto accanto a me, non perdendo occasione per commentare ogni scena con il suo vicino, ogni tanto osservava divertito «Guarda che faccia ha fatto!»... abbastanza singolare, trattandosi di un robot e di una sonda!  Per contro, ho sentito chiaramente un pargolo nella fila dietro la mia chiedere spazientito «Mamma, quand'è che finisce?».

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