mercoledì 3 settembre 2008

Valeva proprio la pena di vederlo

Come avevo preannunciato, ieri sera ho guardato Million Dollar Baby. Questo film ha conquistato quattro premi Oscar (miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista, miglior attore non protagonista) ed è stato ampiamente elogiato dalla critica, con la sola eccezione della "bastiancontraria" che scrive su Il Foglio, per quanto mi risulta. Spesso una "cinefila part-time" come me finisce per trovarsi in disaccordo con il parere degli addetti ai lavori... ma non è stato questo il caso: il film l'ho trovato splendido, struggente ed impeccabile.

La trama in sintesi: Frankie Dunn (Clint Eastwood, che del film è anche regista), ex pugile scontroso e segnato dalla vita, gestisce una palestra ed è rimasto nel mondo della boxe come allenatore e manager. Il suo amico Scrap (Morgan Freeman) lo convince a superare le sue riluttanze e ad allenare una donna: Maggie Fitzgerald (una straordinaria Hilary Swank), che aspira a sfondare nel pugilato per riscattarsi da un'esistenza mediocre e da una famiglia che definire meschina è dir poco. Tra Maggie, che ha perduto suo padre, e Frankie, che non riesce a riallacciare i rapporti con sua figlia, si instaura un legame molto forte: ciascuno dei due sembra vedere nell'altro un sostituto della figura mancante nella propria vita.

Fin qui non credo che si possa parlare di spoiler, ma se dovete ancora vedere il film vi consiglio di non proseguire nella lettura!

Mi è sembrato particolarmente toccante e convincente il modo in cui è stato trattato il tema dell'eutanasia: c'è stato spazio sia per le ragioni di chi è contro sia per quelle di chi è a favore... anche se alla fine sono state queste ultime a prevalere. Vedendo il film rimane difficile pensare che la scelta del protagonista sia stata dettata da una qualche forma di egoismo, e non sia stata invece un estremo atto d'amore... e dubito che i convinti oppositori della "dolce morte" abbiano apprezzato questo modo di affrontare la questione.

Ah, grazie a Davide ho capito che, non essendo un'amante del trash, non mi sono persa niente con la scelta di non guardare né registrare Il sangue e la rosa...

2 commenti:

  1. Lo vidi a suo tempo al cinema. Un film bellissimo. Ed un passo avanti nella lotta per il diritto negativo dell'eutanasia.
    Struggente la scena di violenza dei medici che imbottiscono la bocca di lei di ovatta per impedirle di ritentare il suicidio.

    RispondiElimina