venerdì 12 settembre 2008

Signore ministre

Vorrei rivolgere due parole al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, la quale ha spiegato di aver deciso di recarsi in Calabria a sostenere l'esame di Stato per diventare avvocato semplicemente perché «Dovevo iniziare a lavorare e quindi dovevo superare l'esame per ottenere l'abilitazione alla professione». In un certo senso è comprensibile, non c'è che dire... però da un ministro della Repubblica non ci si aspetta che giustifichi così sfacciatamente l'italico andazzo di cercare scorciatoie. E soprattutto, Mariaste', sapendo che il tuo comportamento non era immune da critiche, avresti potuto risparmiartele certe esternazioni sulle scuole del Sud!
Bisogna ammetterlo, al ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna il coraggio non manca: dopo tutte le illazioni che sono state fatte sulla sua fulminea ascesa politica, prende il suo primo provvedimento di una certa importanza con l'obiettivo di contrastare proprio quel fenomeno lì... Molti non hanno resistito alla tentazione di commentare uno spunto così ghiotto: in Rete finora l'hanno fatto Simone B., Http500, Spinoza ed altri.
Tanto per restare, ehm, in argomento... certo che il Paese del Sol Levante è davvero bizzarro: ho letto qui che le donne giapponesi arcistufe del marito e in cerca di una buona scusa per chiedere il divorzio possono rivolgersi ad agenzie specializzate, le quali assoldano affascinanti professioniste incaricate di sedurre l'uomo e raccogliere prove della sua infedeltà prima di sparire nel nulla. E il "bello" è che tecnicamente non si tratta di prostituzione, perché a pagare la fanciulla non è l'uomo che gode della sua compagnia...

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