martedì 10 giugno 2008

Ditemi che non è vero

Leggendo l'ultimo post di Maxime (ma la stessa faccenda è stata discussa anche in molti altri blog), sono venuta a conoscenza della disavventura capitata a Sergio Sarnari. Quest'ultimo aveva avuto l'ardire di raccontare nel suo blog le vicissitudini affrontate in seguito all'acquisto dei mobili di casa presso una ditta delle sue parti. Una cronistoria inappuntabile e pure piuttosto civile, malgrado la comprensibile esasperazione. Ebbene, stando all'ultimo commento inviato a quel post (dopodiché esso è stato bloccato), pare che l'amministratore della ditta in questione abbia intrapreso un'azione legale per diffamazione nei confronti di Sergio, chiedendogli un risarcimento danni non inferiore a euro quattrocentomila. Dico "pare" perché non riesco a credere che un commerciante arrivi a compiere un'azione così bieca, oltre che suicida dal punto di vista dell'immagine della propria azienda. Voglio invece sperare che in realtà si sia trattato di un brutto tiro giocato da qualche concorrente sleale, e che al più presto nel sito della ditta in questione compaia una smentita inequivocabile, con tante scuse e magari la promessa di un omaggio per risarcire Sergio e la sua consorte della scarsa professionalità dimostrata... altrimenti mi pare tutto assurdo, oltre che straordinariamente inquietante.
Ricapitolando: un cliente è insoddisfatto del trattamento che gli hai riservato, e si sfoga nel suo blog, attenendosi ai fatti. Pubblicità negativa, non c'è dubbio... tanto più che, cercando su Google il nome della ditta, attualmente il secondo risultato che si ottiene, subito dopo il sito dell'azienda stessa, è il post di Sergio. E allora tu come ti comporti? Fai di tutto per accontentarlo, così magari uno dei suoi prossimi post sarà del tipo «Mi tocca rettificare, alla fine si sono rivelati dei galantuomini»? Macché, lo quereli! Davvero una mossa astuta, complimenti!
Per quanto mi riguarda, nei miei post mi sforzo sempre di mantenere toni misurati anche quando parlo di cose che non mi piacciono affatto... ma a questo punto mi è venuto il dubbio che a tenermi al riparo da situazioni rognosette anzichenò sia semplicemente la scarsa popolarità del mio blog! In conclusione, perdonatemi se sono stata così pavida da omettere il nome della ditta in questo post, limitandomi a inserire il link al post incriminato.
Aggiornamento: in seguito Sergio ha deciso di rimuoverlo... e francamente non me la sento proprio di dargli torto!

1 commento:

  1. Agghiacciante. Voglio anch'io illudermi che sia un equivoco e che tutto finirà per il meglio, soprattutto considerando che, secondo me, quel post non era diffamatorio: se quel che scrive è vero, da quando riportare alcuni eventi sul proprio blog è diffamazione? Probabilmente un atteggiamento più professionale da parte della ditta fin da subito non avrebbe comportato i commenti negativi di Sarnari. La richiesta di 400.000 Euro è poi davvero esagerata e probabilmente gran parte della pubblicità negativa sarà derivata proprio dalla discutibile scelta di denunciare il blogger!
    Con questo non voglio dire che, avendo un blog, si possano scrivere illazioni su chi si vuole, ma in questo caso non vedo proprio dove sia l'azione "criminosa"...
    Attendo con trepidazione il responso della Procura, potrebbe segnare una vera e propria rivoluzione (involuzione?) nella blogosfera.

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