lunedì 26 maggio 2008

Non è mai troppo tardi

Quest'oggi mi voglio occupare di una questione piuttosto rilevante che riguarda la regione in cui vivo, postando il testo di un messaggio arrivatomi giorni fa per posta elettronica e pubblicato anche sulla Rete del Grillo.
PIATTAFORME PETROLIFERE E PESCE AL MERCURIO
di Maria Rita D'Orsogna, docente di fisica presso la California State University di Los Angeles

Da qualche settimana le multinazionali del petrolio hanno iniziato a trivellare il mare Adriatico a pochi chilometri dalla costa abruzzese, di fronte ad Ortona, senza dire nulla alla popolazione locale. I cittadini dell'Abruzzo ed il Comitato Natura Verde con cui io sono in stretto contatto, sono molto preoccupati per le conseguenze che queste estrazioni petrolifere marine avranno sulla salute umana, sul florido mercato del pesce e sul turismo.
Come ben sai il mercurio è una sostanza neurotossica che ha conseguenze terribili sul cervello e sul sistema immunitario e circolatorio, specie nei bimbi e nei feti in via di sviluppo. Il modo principale in cui il mercurio entra nel corpo umano è con il consumo di prodotti ittici.
Negli Stati Uniti nel 1996 il ministero degli affari interni americano condusse uno studio sulla contaminazione di pesci e crostacei nelle vicinanze dei pozzi petroliferi marini nel golfo del Messico.
Studi precedenti condotti da società nonprofit più o meno apertamente sponsorizzate dalle compagnie petrolifere (in un caso il direttore era addirittura un ex dirigente della Chevron) avevano promosso l'idea che l'habitat marino non risultasse particolarmente turbato dall'attività estrattiva delle piattaforme petrolifere.
Finalmente gli studi governativi dimostrarono livelli di mercurio molto elevati sia nei pesci catturati vicino alle piattaforme petrolifere, sia nei sedimenti del fondale marino. Gli scienziati attribuirono questi forti tassi di inquinanti ai fanghi estrattivi usati durante le trivellazioni (in questo caso particolarmente ricchi di mercurio) oltre che ad altre sostanze tossiche riversate in mare. Le settecento specie diverse di organismi marini catturati (dai vermi ai pesci) mostrarono tassi di mercurio anche 25 volte superiori rispetto a quelli catturati lontani dalle piattaforme.
Nel 2001 il governo americano varò una legge per limitare le concentrazioni di mercurio nei fanghi estrattivi. Nonostante ciò, forti concentrazioni di mercurio si registrano anche dopo anni dalla fine dell'attività estrattiva, soprattutto nei pesci vicino alle piattaforme.
Nelle giornate particolarmente limpide le piattaforme estrattive nell'Adriatico sono ben visibili dalla costa abruzzese. "Ombrina Mare", ad esempio, è a soli sette chilometri dalla costa. Sai per quale motivo alcuni amministratori dei comuni costieri hanno protestato in questi giorni? Perché, secondo loro, queste piattaforme avrebbero dovuto piazzarle solo dopo la fine della stagione balneare...
Cosa c'è da aggiungere? Beh, nulla, credo!

1 commento:

  1. Dà da pensare questa cosa in effetti... pensa che proprio adesso stavo leggendo che la Unione Europea ha dato il via libera all'importazione dagli stati uniti del pollo alla varechina... comincia a diventare difficile come uno slalom di coppa del mondo schivare sostanze pericolose nei cibi...
    Un abbraccione, mia dolce e geniale amica:-)
    Marco

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