lunedì 7 aprile 2008

Propaganda subliminale

Visto il successo senza precedenti del mio ultimo post sulla politica (cinque commenti in poco più di un'ora e mezza ), anche quest'oggi concedo il bis!
Tre giorni fa il famigerato Tgcom ha pubblicato un'intervista al cantante Bugo (chi non conosce i suoi pezzi? Beh... io!). Interpellato a proposito del lavoro precario, il Carneade della musica leggera italiana di oggi ha dichiarato: «trovo ipocrita il discorso sul precariato. [...] Non solo, lo trovo anche brutto. Basta piangersi addosso, non fa bene a nessuno. Il mestiere 'lungo' oramai non esiste più». Beh, certo: se chi governa fa poco o nulla per incentivare le aziende che offrono il posto fisso, la situazione andrà sempre peggio... Vero, Silvio?
Qualche giorno prima era uscito il penultimo numero di TV Sorrisi e Canzoni con un'intervista a Paolo Bonolis. Oltre ad affermare che «ci sono tantissime donne che abortiscono per pigrizia» (un'affermazione che sarà piaciuta ben poco alle femministe, ma non soltanto a loro), il conduttore romano ha detto la sua a proposito dei politici: «Molti di loro sono politici di professione. Il che vuol dire che non sono in grado di rinunciare a esserlo e quindi sono obbligati ad accettare svariati compromessi pur di rimanerlo». Questa dichiarazione ricorda parecchio ciò che il suo attuale datore di lavoro è solito affermare a proposito dei politici di professione, a cominciare dal proprio principale avversario (dimenticando, a quanto sembra, che Veltroni è anche giornalista). Non nego che in qualche misura le parole di Bonolis possano corrispondere alla realtà, ma... cosa dire di chi è entrato in politica per salvaguardare i propri interessi di imprenditore e per mantenere immacolata la propria fedina penale facendo leggi su misura? Forse non c'entrano i compromessi anche in questo caso (anzi, magari anche di più)?
Sarò maliziosa, ma il fatto che queste interviste siano uscite in prossimità delle elezioni su mezzi di informazione che gravitano nell'orbita berlusconiana non mi sembra un caso...

10 commenti:

  1. non ho la più pallida idea di chi sia tal Bugo..

    ma tra Tgcom e Sorrisi e Canzoni.. non mi sembrano queste elevate garanzie!

    Ma dimmi, secondo te, perchè dovremmo accettare di avere contratti a tempi determinati, decisi da chi, come tu scriv, non lascia lo "!scranno" del potere finchè morte non li separi?!

    quanto meno incongruente!

    ciao.

    Anne

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  2. Bugo è un cantautore di Novara, un po' folk, un po' demenziale..io ho pure il suo cd; se vai su youtube.com guardati "Casalingo" o l'ultimo singolo "C'è crisi dappertutto" è molto ironico; Ciao!

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  3. Donne che abortiscono per pigrizia? Ma che esponenti femminili gravitano intorno alla cerchia di bonolis?

    Poi solo l'idea che ci sia una professione mi fà rabbrividire.

    Noi tutti siamo politici in senso greco, e cioè ci occupiamo della polis (città) o cosa pubblica.

    La troppa permanenza nella gestione della cosa pubblica porta a pericoli di corruzione, collusione, clientelismo, privilegi esagerati ed estraneazione dalla realtà vissuta dai cittadini con le loro richieste, necessità ed aspirazioni.

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  4. Detto da un cantante la cui carriera è un Bugo nell'agqua... :-P

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  5. Ciao carissima:-) ma chi è Bugo??
    Un salutone e un abbraccione affettuosissimo:-) felice giornata:-)
    marco

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  6. Per corradovecchi: beh, mentirei se dicessi che Bugo non l'avevo mai sentito nominare, ma non mi pare di aver mai ascoltato un suo pezzo. Ho gusti musicali troppo mainstream, lo so... :-) Seguirò il tuo consiglio, grazie!

    Per Loreanne: e non solo... della disparità fra i diritti concessi ai parlamentari che convivono e alle coppie di fatto formate da "comuni mortali" ne vogliamo parlare?

    Ciao e grazie a tutti! :-D

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  7. Io invece non l'ho proprio mai sentito questo Bugo.
    Però, da precario, condivido il suo punto di vista. Il problema non è il precariato. Il problema è che durante il lavoro non si mette da parte nulla.
    A me andrebbe benissimo una società dove lavoro 6 mesi l'anno e poi resto disoccupato, ma quei 6 mesi ho messo da parte a sufficienza per campare gli altri 6 e cercare con calma un altro lavoro adeguato.
    E' l'idea che l'uomo debba lavorare di continuo tutta la vita che mi fa rabbrividire. Del resto, qualunque lavoratore autonomo è "precario", nel senso che da un giorno all'altro può cominciare a perdere soldi ed essere costretto a chiudere. Non ci vedo nulla di sbagliato. Sai quanti alimentari, quanti negozi annualmente chiudono?

    Sulle donne che abortiscono per pigrizia invece non mi pronuncio. Del resto, Bonolis non mi è mai piaciuto un granché.
    Sui politici di professione invece, si sfonda una porta aperta. Pensate che Bertinotti è un tizio che ha preso il diploma di perito elettronico con 3 anni di ritardo causa bocciature e da allora fa solo il politico. Se non avesse trovato questa strada, sarebbe praticamente in miseria.

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  8. Io non sono precaria, anche se facendo il part time lo stipendio è quello che è... e mi meraviglia che, da precario, tu la pensi così. Sarà pure vero, come diceva Panorama, che "Meglio precari che disoccupati", ma se uno lavora solo sei mesi all'anno (ammesso e non concesso che poi sia così facile trovare un altro lavoro) come può pensare di farsi una famiglia? Chi gli concederà un mutuo per la casa? A me questo fa rabbrividire, non "l'idea che l'uomo debba lavorare di continuo tutta la vita". Il precariato può essere accettabile per tre o quattro anni dopo l'entrata del mondo del lavoro, ma poi basta. Non credo che gli stipendi dei precari siano tali da permettere grandi cose, risparmio incluso.
    Sul lavoro autonomo il discorso è ancora diverso; tanto per dirne una, ci vuole un'intraprendenza che non tutti hanno... per non parlare dei mezzi.
    Sulla carriera scolastica di Bertinotti non ero informata. Lui è un po' l'opposto di me, che ero molto portata per lo studio ma non potrei mai fare politica in senso stretto... insomma, a ciascuno il suo!

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  9. Sicuramente, ma votare uno che ha avuto difficoltà a prendere il diploma superiore, per fare il capo del consiglio lo trovo angosciante.
    Cmq, tornando al discorso dei precari, il problema è lo stipendio e la difficoltà nel trovare lavoro. Ma questi sono problemi diversi dal "precariato". Adesso, nessuno ti concede mutui perché hai uno stipendio da fame che non ti permette di mettere da parte nulla, ed hai una oggettiva difficoltà nel trovare opportunità di lavoro.
    Ma se non fosse così, le banche avrebbero meno scrupoli nel concedere prestiti.
    Se uno avesse un contratto, anche solo annuale, ma da 3500 euro al mese, e la certezza (buone probabilità) di trovare altri lavori simili una volta terminato il primo, il fattore di rischio nel prestito si abbasserebbe notevolmente.
    In ottica lavorativa, il "lavoro a tempo indeterminato" è assurdo.
    Tu assumeresti una colf a vita? O ancora, assumeresti a vita l'idraulico che ti ripara i lavandini?
    Quando la società cambiava con una lentezza superiore alla vita di un uomo, era ancora ancora accettabile. Ma adesso, che in 10 anni la società cambia completamente, è impensabile che una azienda possa essere sicura di aver bisogno di un certo lavoratore per un periodo superiore a un tot di anni..

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