mercoledì 16 gennaio 2008

Politica nella bufera

Il ministro della Giustizia Clemente Mastella ha rassegnato le dimissioni (poi respinte da Prodi) in seguito a quello che ha mostrato di considerare come l'ennesimo attacco alla sua persona: gli arresti domiciliari per sua moglie Sandra Lonardo, presidente del consiglio regionale della Campania, accusata di concussione; in seguito si è appreso che tra gli indagati c'è lo stesso Mastella. La cosa strana è che, mentre il suo collega di governo Antonio Di Pietro ha approvato le dimissioni (ma si sapeva già che tra i due non corre buon sangue), quasi tutti gli altri esponenti politici, anche quelli dell'opposizione, si sono schierati dalla parte del Guardasigilli, dimostrando di fatto di considerare infondati e strumentali gli attacchi a carico suo e della sua famiglia. Perfino Silvio Berlusconi, che di solito non perde occasione per scagliarsi contro il governo, ha definito l'accaduto «di una gravità inaudita». Forse ce l'ha con la magistratura ancor più di quanto ce l'abbia con l'attuale maggioranza? Oppure il punto è un altro, e cioè che, come ho sempre pensato, Mastella nel centrosinistra ci si trova per ragioni imperscrutabili? Non dimentichiamo che diventò sindaco di Ceppaloni con il sostegno di Forza Italia!

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