sabato 22 dicembre 2007

Qualcosa da nascondere?

Non c'è da stupirsi se Silvio Berlusconi ha preso maluccio la pubblicazione dell'intercettazione di una sua telefonata con il presidente di Rai Fiction Agostino Saccà. Applicando il principio tipicamente calcistico che la miglior difesa è l'attacco, nella sua invettiva contro la Rai l'ex premier ha sorvolato sul fatto che da quella conversazione siano emersi atteggiamenti un tantino discutibili: altrimenti non se ne parlerebbe tanto, giusto? Mi limito a segnalare i post pubblicati sull'argomento da Selvaggia, Dave e Bulbo Oculato. A me sembra piuttosto ironico che Berlusconi abbia definito la Rai un covo di raccomandati, dal momento che proprio in questa circostanza lui è stato beccato in flagrante mentre si prodigava in favore di alcune attricette...
Berlusconi e i suoi seguaci, ma non soltanto loro, hanno parlato di attentato alla privacy e alla tanto sbandierata libertà (mi sa che gli spassosissimi spot della Casa delle Libertà con Corrado Guzzanti e Neri Marcorè erano abbastanza indovinati...). Posso essere d'accordo sul fatto che divulgare integralmente la registrazione e la trascrizione della famosa telefonata equivalga ad esporre gli interlocutori al pubblico ludibrio... ma sempre meglio che far cadere l'intera vicenda sotto silenzio, affinché le persone coinvolte potessero passarla liscia. Anche se ci tengo moltissimo alla mia riservatezza, sapete cosa vi dico? Per quanto mi riguarda, che mi intercettino pure: tanto non ho nulla da nascondere, e difficilmente potrei dire qualcosa a cui valga la pena di dedicare anche solo mezza riga su una pagina interna di un giornale locale.
Ci tengo a precisare che il mio punto di vista non è condizionato dal fatto che nella vicenda sia implicato un imprenditore (proprio non ci riesco a considerarlo un politico) che non stimo. Credo che, se emergessero comportamenti analoghi messi in atto da persone più vicine alle mie idee, avrei il buon senso di non essere più indulgente nei loro confronti: non ho mai visto di buon occhio l'"istituto" della raccomandazione, e dire che "chiunque lo farebbe, se solo potesse" non mi sembra una giustificazione accettabile.

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