domenica 10 giugno 2007

Abuso di mezzi di correzione

Ieri la cronaca riportava la notizia che a Palermo un'insegnante delle medie è stata denunciata, e rischia due mesi di carcere, per aver punito un alunno bullo obbligandolo a scrivere cento volte "Sono un deficiente". La colpa dell'alunno era stata quella di aver impedito ad un compagno l'ingresso nel bagno dei maschi, dicendogli "Tu non puoi entrare, sei gay, sei femmina...". Concordo sul fatto che certi atti di bullismo e di discriminazione vadano puniti in modo esemplare, ma in questo caso credo che la prof abbia sbagliato (non tanto da meritare la galera, comunque). Anziché scegliere un termine offensivo, non avrebbe fatto meglio a far scrivere all'alunno, che so, "Rispetterò tutti i miei compagni, non li deriderò e farò di tutto per evitare di fare o dire cose sciocche ed insensate" (che è anche più lungo e, quindi, più faticoso da scrivere)?
L'articolo linkato sopra si conclude in modo ironico:
In ogni caso, se la punizione per il ragazzo fosse stata atta al miglioramento delle sue nozioni di ortografia, è risultata inutile. Ha infatti scritto per cento volte «sono deficente», omettendo la «i».

2 commenti:

  1. ...secondo me sono un deficiente andava benissimo, volendo, ma proprio volendo modificare si poteva optare per sono un troglodita. Ma forse si perdeva il senso della punizione: parola troppo difficile, evoca i giochi di ruolo...

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  2. Già, è probabile che il termine "deficiente" non sia stato assolutamente il più grave che è venuto in mente a molte delle persone che hanno sentito la notizia. Il problema è che, secondo me, il fatto che un'insegnante obblighi un alunno a definirsi tale può diventare diseducativo: è come legittimare la tendenza ad usare questi e ben altri insulti, da parte di chi non sembra tanto portato a rispettare il prossimo.
    Comunque non sono d'accordo con chi ha detto che, con la sua punizione, la prof ha dato indirettamente a intendere che "gay" è un insulto, come "deficiente". A parte che gli omofobi considerano la parola "gay" come un insulto eccome, mi pare che il ragazzino si sia spinto anche oltre, dicendo al suo compagno "Non puoi entrare nel bagno dei maschi, perché sei una femmina"!

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