mercoledì 2 maggio 2007

Il magico mondo dei numeri

Ieri su Yahoo! Answers ho letto la seguente domanda:
"Ma se 2+2=4 e 2x2=4 perchè 3+3=6 mentre 3x3=9?"
Mentre alcuni si sono incredibilmente sforzati di dare una risposta sensata (particolarmente degna di nota era "2 è pari e 3 è dispari"), altri non hanno nascosto il proprio sconcerto... ad esempio il tizio che ha risposto "Certo che sei proprio un'illuminare della matematica te e'?" (chiaramente "un'illuminare" della lingua italiana! )
Oggi il richiedente ha chiuso la domanda scegliendo la miglior risposta ed aggiungendo "ovviamente ringrazio tutti e spero di avervi fatto ridere un pochino". Meno male... Anche a me era venuto il dubbio che dicesse sul serio!
Sta di fatto che molte persone hanno con i numeri un rapporto a dir poco conflittuale. A me i numeri piacciono, e... magari molti penseranno che sono stramba, ma mi interessano concetti come quello di numero perfetto (uguale alla somma di tutti i suoi divisori escluso se stesso, ad esempio 6) e quello di numeri amicabili (quelli per cui la somma dei divisori propri di uno è uguale all'altro e viceversa, ad esempio 220 e 284). Da qui a credere alla numerologia, però, ce ne passa!
Rimango abbastanza perplessa, ad esempio, quando mi capita di guardare "Affari tuoi" ed il concorrente fa affermazioni del tipo "Tengo il pacco numero 7 perché è la mia data di nascita" oppure "Chiamo il pacco numero 19 perché è il numero civico del mio commercialista e quindi deve contenere un premio basso". Spesso alla fine della puntata il concorrente deve constatare che la sua convinzione era completamente errata...
Sul penultimo numero di "TV Sorrisi e Canzoni" c'era un lungo articolo di presentazione del thriller "Il numero 23" con Jim Carrey, un attore che ho particolarmente apprezzato nelle sue performance comiche. La trama del film: "Walter legge un libro incentrato su un delitto. Ma la vita del protagonista-assassino, ossessionato dal numero 23, ha incredibili somiglianze con la sua. Come è possibile? Anche lui finirà con l'uccidere?".
Nell'articolo veniva elencata una lunga serie di situazioni negative riconducibili al numero 23. Ad esempio le date 11/9/2001 (quella dell'attacco alle torri gemelle di New York) e 15/4/1912 (quella dell'affondamento del Titanic), combinando opportunamente le cifre, danno luogo al numero 23. Verso la fine è stata chiesta l'opinione del matematico Piergiorgio Odifreddi, autore tra l'altro del libro "Perché non possiamo essere cristiani", che non ho letto perché non mi piaceva fin dal titolo. Quando gli è stata chiesta un'opinione sul fatto che il 23 si trovi dappertutto, però, Odifreddi ha dato una risposta che trovo condivisibile: "È un tipico paralogismo: un sistema di ricerca che non prova niente e anzi inganna chi lo pratica. Facciamo un esempio: prendo la data di nascita di un personaggio interessante, sommo le cifre, e se dà 23 diventa una conferma alla mia tesi. Se invece viene 24, la scarto e ne prendo un'altra. La scienza non funziona così". Poi l'articolo si concludeva con la frase "Secondo loro [gli psicologi cognitivisti] chi è ossessionato da un numero non lo trova dappertutto per caso, come succede al buon Carrey del film. Bensì lo cerca dappertutto. E quindi lo trova. Speriamo sia davvero così".

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